By: EMBI6 on Mercoledì 07 Maggio 2014 10:25
Da un Nobel ad un altro Nobel e poi ad altri due: da Julian Schwinger ==> Glashow Sheldon ==> Kabayashi e Maskawa
[…]Il relatore della mia tesi, Julian Schwinger, pensava che potesse esserci un legame tra l' interazione debole e le forze elettromagnetiche e formulò una teoria in cui i fotoni che mediano l' elettromagnetismo erano collegati, da qualche sorta di simmetria, a due particelle pesanti, allora solo ipotizzate (ora chiamate W ), che mediano la forza debole. Mi sfidò poi a dimostrare quella teoria, ma c' erano grossi ostacoli da sormontare: […]
[…]Per spiegare la violazione della parità bisognava postulare l' esistenza di un' altra particella pesante: il bosone neutro Z. Allora non lo sapevo, ma quel lavoro mi avrebbe portato vent' anni dopo a vincere il premio Nobel […]
[…]Non spiegherò in che consistano, dirò solamente che non esistono in natura. John Iliopoulos, Luciano Maiani e io abbiamo affrontato questo problema. Ancora una volta, abbiamo trovato la soluzione giocando con le matrici più piccole. Abbiamo dovuto valerci di matrici 4 per 4 in luogo delle matrici 3 per 3 usate da Cabibbo. Doveva esistere un quarto «quark charm», e infatti è stato trovato. La storia avrebbe potuto finire qui, ma così non è stato. Due scienziati giapponesi, Makoto Kobayashi e Toshihide Maskawa, continuando a giocare con le matrici, hanno scoperto che sostituendo le matrici 4 per 4 con matrici 6 per 6 (introducendo così altri due quark) riuscivano a risolvere il mistero della violazione di CP. I quark top e bottom sono stati infine scoperti, e lo scorso anno Kabayashi e Maskawa hanno ricevuto il premio Nobel per la loro intuizione.[…]
Oggi l' idea premonitrice di Schwinger di una teoria elettrodebole unificata è pienamente confermata: nel frattempo mi sono molto divertito a lavorare con le piccole matrici.
Sheldon Glashow
http://archiviostorico.corriere.it/2009/marzo/10/non_Sapete_Matematica_co_9_090310049.shtml