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Nel mirino delle polemiche sono quindi finite proprio le pale, responsabili di un crollo di generazione elettrica proprio nel momento di massima richiesta di potenza, ovvero all’apice dell’ondata di gelo. Apriti cielo: immediatamente è partita la controffensiva del Rescue Team a media unificati, tutti uniti al grido di “Salvate il soldato Pala di Ghiaccio!”. Che tra mille contraddizioni ha concluso che la colpa è degli idrocarburi, perché le condotte del gas non sono state progettate per temperature così basse, e questo ha impedito che la generazione a gas compensasse al calo delle pur valorose pale.
Un clamoroso autogoal
In realtà le cose non stanno proprio come le ha raccontate il Rescue Team perché, dati alla mano, la generazione a gas è intervenuta massicciamente a compensare il crollo di quella eolica, aumentando la propria quota di produzione del 400% prima di perdere parte di quella potenza extra, proprio a causa della mancata winterizzazione delle linee di trasporto. Se proprio una conclusione si vuole trovare, quindi, tocca ammettere che la generazione elettrica in Texas non si è dimostrata Resiliente, per dirla alla Blackrock. E questo perché sia le pale che le condotte del gas avrebbero dovuto essere progettate per temperature molto più basse di quelle del passato, magari con standard scandinavi o russi.
Avete capito bene: per evitare il ripetersi di questi eventi bisognerebbe progettare gli impianti nell’ottica di un clima che si raffredda, altro che global warming. Resosi conto del clamoroso autogoal mediatico, il Rescue Team è subito accorso a “spiegare meglio”: in Texas (e in Russia, e in Cina, e in Giappone, e in Corea, e in quasi tutto l’Emisfero Nord…) ha fatto troppo freddo… a causa del global warming. Spiegazione sigillata dal neo-rappresentate degli USA all’ONU che discettando eruditamente di vortici polari e jet stream ha fatto propria la diagnosi demenziale del Rescue Team: farà più freddo perché fa più caldo.
Nient’altro da vedere qui: non fate altre domande, circolate e andate a dormire. E se soffrite di insonnia, conterete le pale che (non) girano. Ma con il sorriso sulle labbra. Che faccia caldo o faccia freddo, gli spunti comici dei salvaclima promettono infatti di essere infiniti.