Verità Alternative: Scie Chimiche, UFO...

 

  By: lutrom on Martedì 04 Marzo 2014 22:36

Il Pentagono ogni anno si beve 650 miliardi $, togli pure le ruberie, tangenti,stecche ,sprechi,favoritismi,corruzione, camion interi di banconote fatti sparire di notte,etc..etc...ne restano sempre un bel mucchio per inventare tante armi nuove e letali http://www.amazon.com ----------------------- Ma... ehm... la corruzione non stava SOLO in Italia??...

 

  By: pana on Martedì 04 Marzo 2014 19:27

ottimo e stupendo questo buon esempio di rifiuti zero !! Vuoi scalare l Everest ? ok ma riporti indietro 8 kg di rifiuti ! http://www.avvenire.it/Mondo/Pagine/nepal-everest-rifiuti-e-tariffe.aspx

Hamas leader Khaled Meshaal exclusive interview - BBC News - YouTube

 

  By: pana on Mercoledì 26 Febbraio 2014 07:51

Il Pentagono ogni anno si beve 650 miliardi $, togli pure le ruberie, tangenti,stecche ,sprechi,favoritismi,corruzione, camion interi di banconote fatti sparire di notte,etc..etc...ne restano sempre un bel mucchio per inventare tante armi nuove e letali http://www.amazon.com/Grand-Theft-Pentagon-Corruption-Profiteering/dp/1567513360

Hamas leader Khaled Meshaal exclusive interview - BBC News - YouTube

 

  By: shabib on Lunedì 24 Febbraio 2014 15:09

SVEGLIA !!!!! Cannoni laser ed elettromagnetici a rotaia: test ok per la rivoluzione militare Usa La Marina è pronta a usare i cannoni alla Star Wars: più precisi, più facili da usare e costano molto meno Al posto dei missili attuali Cannoni laser ed elettromagnetici a rotaia: test ok per la rivoluzione militare Usa La Marina è pronta a usare i cannoni alla Star Wars: più precisi, più facili da usare e costano molto meno Un Laser Weapon System (Marina Militare Usa) Cannoni laser alla Star Wars e persino electromagnetic rail guns (cannoni elettromagnetici a rotaia-Erg), un’arma potentissima che gli appassionati dei videogiochi conoscono molto bene: i nuovi armamenti della Marina Militare Usa superano anche la fantascienza ma non sono solo futuristici e devastanti, sono anche meno costosi da costruire e utilizzare. La US Navy ha annunciato che, dopo aver condotto diversi test lo scorso anno, dispiegherà il primo cannone laser, battezzato semplicemente LaWS (Laser Weapon System), nel corso del 2014. Sarà installato a bordo della nave Ponce, che agisce, di fatto, come base galleggiante nelle zone del Golfo Persico. LaWS servirà - e ha già dimostrato di essere in grado di farlo con successo - ad abbattere i droni aerei e altre minacce «asimmetriche», come ad esempio piccoli motoscafi, o gruppi di piccole navi, che possono penetrare oltre gli armamenti ad ampio raggio. PER UN PUGNO DI DOLLARI - Come detto non si tratta solo di maggiore precisione: ora che la tecnologia è stata affinata, costruire un cannone laser costa infinitamente meno di un lanciamissili tradizionale. Inoltre, per ogni missile sparato da una nave da guerra, gli Stati Uniti oggi spendono almeno un milione di dollari. In confronto, un raggio laser che utilizza 30 kilowatt di elettricità (e in futuro fino a 90 kilowatt) costa pochi dollari. Inoltre il sistema LaWS può sparare continuamente: le munizioni non pesano nulla e non finiscono mai, a condizione di avere accesso a una quantità sufficiente di energia. Il cannone usa un laser solido, cioè un laser in cui le particelle che formano il raggio vengono concentrate attraverso un cristallo o un altro materiale solido, invece di un supporto liquido o gassoso. Per attivarlo basta puntare sull’obiettivo fornito da un radar o da un altro sistema di targeting digitale e fare fuoco, proprio come nei film. Il raggio sprigiona una quantità di calore molto concentrata che può bruciare un obiettivo preciso oppure «friggere» i componenti elettronici dei veicoli nemici. A differenza dei film, però, il raggio reale è invisibile. Al momento ci sono ancora molti limiti: i LaWS non funzionano bene nella pioggia, nella polvere o durante le perturbazioni. Il Naval Sea Systems Command e il Naval Research Laboratory che li hanno sviluppati ci stanno lavorando, ma non c’è dubbio che la precisione e la distanza massima dei colpi continueranno a risentire delle condizioni ambientali non ottimali anche negli anni a venire. NAVI SPAZIALI- Gli elevati requisiti energetici sono, invece, il più grande limite dell’Erg, un’arma potentissima, in grado di sparare proiettili a 5-6 volte la velocità del suono. La rail gun ha appena superato gli ultimi test in terraferma condotti in Virginia, ma l’unica nave da guerra in grado di produrre abbastanza corrente per alimentarlo è non è ancora pronta. La Zumwalt, un avveniristico (a dir poco) vascello di classe destroyer è in costruzione presso i cantieri di Bath Iron Works, nel Maine. Anche la Zumwalt, una delle tre navi della nuova serie Ddg-1000, sembra uscita da un film di fantascienza: pensate che il suo attuale comandante si chiama James Kirk, proprio come il capitano dell’astronave Enterprise nella serie Star Trek. L’unica differenza - oltre al fatto che uno è frutto dell’immaginazione e l’altro è molto reale - è l’iniziale del secondo nome: “A” invece di “T”. Le turbine a gas della nave, contraddistinta anche dalla particolarissima (e impressionante) forma che assicura le funzionalità stealth, cioè l’abilità di evitare i radar nemici, produrranno 78 megawatt di potenza, abbastanza per alimentare una piccola città. Gli ingegneri militari starebbero, però, lavorando anche a un sistema di batterie in grado di contenere abbastanza energia per utilizzare le rail gun anche su altre navi della flotta. L’Erg verrà provato sulla terraferma nel corso dei prossimi due anni e potrebbe essere dispiegato in combattimento a partire dal 2016. Da molto punti di vista, la realtà sta superando la fantasia e quelli che fino a pochi anni fa sembravano oggetti impossibili oggi sono realtà o lo saranno a breve. Gli scenari bellici del prossimo futuro si preannunciano molto diversi da quelli attuali. I vertici della Marina militare america riconoscono che altre nazioni stiano lavorando alla tecnologia laser, ma sono convinti che la loro tecnologia sia superiore, soprattutto perché in questi anni il lavoro di ricerca e sviluppo di queste armi è stato incentrato - proprio come nei videogiochi ce le hanno anticipate - sulla facilità di utilizzo. Per attivare il LaWS, infatti, basta un solo soldato. 24 febbraio 2014 Cannoni laser ed elettromagnetici a rotaia:test ok per la rivoluzione militare Usa http://www.corriere.it/scienze/14_febbraio_23/cannoni-laser-ed-elettromagnetici-rotaia-rivoluzione-militare-usa-b5178890-9cbb-11e3-bf70-ea8899950404.shtml?fr=box_primopiano

 

  By: pana on Sabato 23 Novembre 2013 08:21

interessante materiale per complottisti malgrado i filmati mostrino come JFK fu colpito alla testa e il proiettile usci dalla nuca, le foto dell autopsia mostrano la nuca non danneggiata,avvalorando la tesi che solo Ostvald sparo' Consider some of the many anomalies. 1. The medical personnel at Parkland Hospital, FBI agent Clint Hill, and the FBI agents who attended the autopsy at Bethesda, all stated that the president had a large hole in the back of his head, indicating an exit wound, which means that a shot was fired from the front. Yet, the official autopsy photographs show the back of Kennedy’s head to be intact. http://www.lewrockwell.com/2013/11/jacob-hornberger/how-they-murdered-jfk-2/

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  By: shabib on Venerdì 22 Novembre 2013 12:28

di tutto , di piu' ............ E se vivessimo veramente tutti dentro un Matrix? di: WSI Pubblicato il 22 novembre 2013| Ora 11:12 .Scienziati e fisici si sono posti la domanda e hanno provato a sviluppare dei modelli. Ottenendo risultati sorprendenti. NEW YORK (WSI) - Se la nostra vita fosse nient'altro che una simulazione generata da dei potentissimi computer, un po' come nei film di Matrix, ce ne potremmo mai accorgere? Certo sembra assurdo parlarne, ma questa idea non può essere semplicemente frutto della fantascienza e chi potrebbe darci una risposta sono i "raggi cosmici", in grado di rivelare, o meglio teorizzare, se stiamo effettivamente vivendo in un universo simulato. Secondo la rivista Discover, ripresa dal Telegraph, i fisici potrebbero darci finalmente la possibilità di verificare se stiamo vivendo all'interno di un "Matrix virtuale" e potrebbero arrivarci grazie allo studio delle radiazioni provenienti dallo spazio. I raggi cosmici sono infatti le particelle più veloci che esistono e hanno origine in galassie lontane. Arrivano sulla Terra sempre con una specifica energia massima di 1020 elettronvolt. Quindi questo potrebbe voler dire che se c'è una specifica energia massima per particelle, i livelli di energia potrebbero essere definiti, specifici e limitati da una forza esterna. E se i livelli di energia di particella fossero simulati, lo stesso discorso potrebbe farsi per il resto dell'universo. Silas Beane, fisico nucleare presso la University of Washington ha provato a condurre un "test sui raggi cosmici", cercando di riprodurre una simulazione dello spazio, utilizzando un reticolo o griglia. Ha calcolato che l'energia delle particelle all'interno della simulazione è correlata alla distanza tra i punti del reticolo e, che minore è la dimensione del reticolo, maggiore è l'energia che le particelle possono avere. Già nel 2003 il filosofo Nick Bostrom aveva avanzato l'idea che tutti noi potremmo vivere in una simulazione al computer creata e gestita dai nostri discendenti. Ma Beane ha provato a spiegare la sua teoria, dicendo che se davvero vivessimo in un universo simulato, stile Matrix, coloro che ci controllano potrebbero a loro volta essere controllati e vivere in una sorta di sogno dentro il sogno: "Se fossimo davvero dentro una simulazione, che poi sarebbe una possibilità logica, ciò che stiamo misurando non sono realmente le leggi della natura, ma una sorta di tentativo di diritto artificiale escogitato dai simulatori". Il professor Peter Millican invece, che insegna filosofia e scienze informatiche alla Oxford University, è scettico a riguardo: "La teoria si basa sul fatto che queste supermenti in un certo qual modo fanno le stesse cose che facciamo noi. Se si pensa che il nostro mondo sia una simulazione, perché allora i nostri padroni hanno gli stessi nostri modi di pensare e gli stessi metodi nostri?" Dovremmo invece teorizzare che la struttura finale di un mondo reale non sia una griglia e che le supermenti avrebbero dovuto crearne una virtuale senza griglie. "In conclusione, non possiamo pensare che una struttura a griglia è la prova di una realtà simulata, solo perché i nostri modi di capire una realtà virtuale implicano una griglia".. http://www.wallstreetitalia.com/article/1645471/societa/e-se-vivessimo-veramente-tutti-dentro-un-matrix.aspx

 

  By: pana on Venerdì 22 Novembre 2013 08:24

Le sue parole hanno il peso di un macigno. «I cadaveri scoperti nelle fosse comuni di Mitla hanno subito ripetuti espianti. Alcuni non hanno più alcuno degli organi trapiantabili. Hanno preso le parti che gli occorrevano e hanno gettato il resto. È una tragedia immane. È uno scandalo enorme». http://www.avvenire.it/Mondo/Pagine/narcos-business-orrore.aspx

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  By: DOTT JOSE on Lunedì 04 Novembre 2013 16:14

ma la Lega, Maroni e compagnia bella non ci hanno ammorbato riguardo il federalismo che snellisce i costi della politica ? e come mai allora, signor Bobo Maroni i consulenti della regione Lombardia sono passati da 57 a 93 ? in buona compagnia, circa 1,200.000 persone si abbuffano alla mensa... questi non votano M5S di sicuro, gnamgnam http://www.operaicontro.it/?p=9755714998

10 febbraio 1947 MATERIALI DI RESISTENZA STORICA GIORNO DEL RICORDO FOIBE dieci febbraio | MILLENOVECENTOQUARANTASETTE

 

  By: pana on Mercoledì 30 Ottobre 2013 06:49

record di temperature in Artico http://www.ilmondo.it/esteri/2013-10-28/temperature-artico-pi-alte-degli-ultimi-44-000-anni_350171.shtml

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  By: pana on Lunedì 14 Ottobre 2013 08:50

allora Giovedi sarebbe l utlimo giorno utile per evitare la CATASTROFE DEFAULT degli Usa ? molta tensionein aula.. A testimoniare la violenza dello scontro e la confusione che regna a Washington, c’è stata anche una s *** ttata tra un deputato democratico, Joseph Crowley, e un assistente parlamentare repubblicano. http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/10/13/usa-trattative-passano-al-senato-giovedi-sara-default/741928/

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  By: pana on Martedì 08 Ottobre 2013 19:03

L america andra in bancarotta? Ma cisiamo gia ! http://ftmdaily.com/daily-briefing/will-america-go-bankrupt/ nothing more than an economic house of cards. In a nation of just over 300 million citizens, the Federal government sends out 80 million checks every month.

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  By: pana on Martedì 01 Ottobre 2013 10:44

Frana del Vajont studiata a tavolino ????? O_o !!! spero sia una bufala,perche mi sta venendo da VOMITAREEEE http://www.dagospia.com/rubrica-29/Cronache/vajont-strage-premeditata-il-ricordo-di-un-notaio-frana-studiata-a-tavolino-dai-dirigenti-63639.htm

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  By: pana on Lunedì 30 Settembre 2013 10:26

azz !! chissa quanti paesi sono ingrado di far entrare ina testa atomica in usa ...mica tanti I honed in on the fact that Senator Lindsey Graham warned just hours after the leak that a ‘nuclear strike’ could actually hit South Carolina in the event that the US did not initiate a war with Syria. http://www.infowars.com/international-media-begins-covering-exclusive-missing-nuke-report/

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  By: pana on Giovedì 26 Settembre 2013 08:30

ma e pazzesco ! l utlimo terremoto in pakistan ha fatto emergre una isola di 30 metri !!!

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  By: shabib on Mercoledì 25 Settembre 2013 13:19

sempre alla ricerca per il bene di tutti.... Terremoti ‘periodici’ prodotti in laboratorio Una nuova teoria sulle catastrofi naturali dello Ieni-Cnr conquista la copertina di Nature. Lo studio, realizzato in collaborazione con l’Università di Yale e Cornell e con l’Air Force Reserach Laboratory (Usa), apre nuovi scenari per la comprensione di sismi e altri eventi calamitosi Sismi, frane, valanghe sebbene siano fenomeni non prevedibili potrebbero in alcuni casi rispettare un’agenda. E’ quanto emerge, per la prima volta, da uno studio dell’Istituto per l’energetica e le interfasi del Consiglio nazionale delle ricerche (Ieni-Cnr) di Milano, in uscita su Nature. L’esperimento, realizzato in collaborazione con l’Università di Yale e Cornell e con l’Afrl-Air Force Research Laboratory (Usa), si è guadagnato la copertina della prestigiosa rivista americana. “Sappiamo che le catastrofi sono il risultato del lento accumularsi di una perturbazione esterna: la neve che si deposita sul pendio o il moto di una faglia”, spiega Stefano Zapperi, coautore dello studio e ricercatore dello Ieni-Cnr. “In laboratorio i nostri collaboratori dell’Afrl hanno prodotto dei micro-terremoti di intensità variabile comprimendo colonnine di nichel di dimensioni micrometriche e, come in altri esperimenti di questo tipo, abbiamo osservato che avvenivano in maniera del tutto casuale”. Variando la velocità di compressione delle colonnine, i ricercatori hanno però “constatato che esiste un regime in cui i micro-terremoti avvengono in maniera quasi periodica, come se seguissero un ‘calendarioʼ ”, prosegue Zapperi. “Abbiamo inoltre dimostrato teoricamente che tale periodicità è dovuta alla competizione tra due effetti: la risposta ‘catastrofica’ dei micro-terremoti e una risposta lenta di sottofondo, che nella maggior parte dei casi rimane inosservata. Quando la risposta di sottofondo avviene alla stessa velocità della sollecitazione esterna, l’evento catastrofico si verifica in modo quasi periodico”. Secondo la teoria proposta questo meccanismo è generale e dovrebbe valere anche per sistemi di dimensioni molto più grandi. “Lungo una faglia, ad esempio,tra un terremoto e un altro, l'energia viene spesso rilasciata anche tramite il lento fluire di acqua. La teoria suggerisce che se la velocità del flusso fosse simile a quella della faglia i terremoti potrebbero avvenire in modo quasi-periodico”, precisa Zapperi. La teoria potrebbe spiegare alcune passate osservazioni di terremoti periodici: “Ma per questo sarà necessario rianalizzare e reinterpretare una vasta mole di dati sperimentali”, conclude il ricercatore dello Ieni-Cnr, a capo del progetto 'Sizeffects', finanziato dall'European Reseach Council con lo scopo proprio di capire come avviene la risposta meccanica dei materiali dalla scala atomica a quella macroscopica. Roma, 24 ottobre 2012 La scheda Chi: Istituto per l’energetica e le interfasi del Cnr di Milano Che cosa: Studio a livello microscopico sulla periodicità delle catastrofi. Quasi-periodic events in crystal plasticity and the self-organized avalanche oscillator, Nature , 25 October 2012 Vol. 490, No. 7421. Per informazioni: Stefano Zapperi, Ieni-Cnr, tel. 02/66173, e-mail: stefano.zapperi@cnr.it http://www.stampa.cnr.it/docUfficioStampa/comunicati/italiano/2012/Ottobre/82_ott_2012.htm Prevedere un terremoto è difficile, specialmente nel futuro". Lo dicono, con tragica ironia, i sismologi, frustrati dall'impossibilità di predire i movimenti tellurici della terra e di evitare, così, danni e vittime. Ma dopo gli eventi drammatici degli ultimi anni, forse qualcosa nell'ambito della prevenzione sta cambiando. "All'indomani della scossa e dello tsunami del 2004, che hanno devastato l'Indonesia, ho provato quasi vergogna: si era potuta verificare una catastrofe del genere nonostante tutti gli sforzi compiuti dalla ricerca", ammette Ross Stein, geofisico dell'U.S. Geological Survay, l'agenzia scientifica del governo degli Stati Uniti. Eppure, aggiunge, ora gli esperti hanno scoperto qualcosa di più rispetto al passato. Tutto merito - si fa per dire - del violentissimo terremoto dell'Oceano Indiano e di quelli che hanno poi colpito Cina, Cile, Giappone e Nuova Zelanda. La prima novità riguarda le scosse di assestamento che si susseguono dopo quella principale. Finora sono sempre state considerate come gli ultimi singulti di un terremoto in fase terminale. Invece, andrebbero valutate come prodromi di ulteriori terremoti. Stein prende ad esempio i sismi avvenuti in Cile, nel 2010, e in Giappone, l'anno seguente. "Anche se sono stati terribili, in realtà potremmo quasi dire che hanno mancato il bersaglio", dice il geofisico. Entrambi, infatti, hanno avuto un epicentro lontano circa 300 miglia (quasi 500 km) dalle popolosissime capitali, Santiago e Tokyo. Una bella fortuna. Sì, ma non troppo, dice Stein. "I nostri studi indicano che ora le due città sono a rischio, proprio perchè quei terremoti e le scosse di assestamento successive hanno sottoposto a forte stress le faglie". Un fattore di pericolo elevato, perchè le fratture nella roccia, sotto pressione, potrebbero scivolare, scatenando sismi enormi che colpirebbero le due metropoli. "In un'area vasta come quella della capitale giapponese, il rischio è aumentato 2 o 3 volte dopo lo shock del 2011". Ma in questo quadro preoccupante emerge una buona notizia: lo schema ricorrente nella frequenza delle scosse di assestamento dopo i megaterremoti potrebbe dare modo agli scienziati di calcolare le probabilità che se ne verifichi un altro nella stessa zona con una certa precisione. Non è però questa l'unica lezione imparata dai sismologi. Il terremoto del Giappone, infatti, è stato provocato dal margine di una placca tettonica nell'Oceano Pacifico. Gli scienziati la conoscevano, ma erano convinti che potesse fratturarsi solo in un determinato punto alla volta. Ma si sbagliavano. "A Tohoku tutta la placca si è fratturata e si è creato un terremoto molto più vasto di quanto avremmo mai potuto immaginare", ammette Ned Field, collega di Stein. Da allora, i geofisici analizzano il sistema di faglie nel suo insieme e sanno che quando una parte arriva al punto di frattura, le altre la seguiranno. "Ci siamo resi conto che anzichè produrre un terremoto isolato di magnitudo 7, può capitare che le faglie si uniscano le une alle altre scatenando terremoti assai più ampi". In sostanza, gli esperti hanno imparato che un sisma devastante può essere contagioso, sia nell'immediato, sia a distanza di mesi o anni. Una nuova consapevolezza che ha delle implicazioni importanti. Sulla scorta di queste nozioni, Ned Field sta infatti ridisegnando la mappa dei territori a rischio-terremoto in California: dovrebbe terminare il suo lavoro entro la fine dell'anno. L'ultima versione si basa sull'idea che se un sisma ha colpito di recente una zona, le possibilità che ne avvenga un altro nelle vicinanze aumentano. Così i residenti delle aree più esposte potranno sottoscrivere un'assicurazione sulla casa oppure fare degli interventi antisismici per renderla più sicura. http://scienza.panorama.it/spazio/extremamente/Ecco-quello-che-abbiamo-imparato-sui-terremoti