W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: gianlini on Domenica 09 Settembre 2018 12:03

All'università buona o ottima devono innanzitutto andare i ragazzi intelligenti, bravi e ambiziosi.

Non ha nessun senso favorire l'accesso a queste università da parte dei figli dei ricchi solo perchè con la flat tax hanno più soldi da spendere.

Ha invece senso utilizzare l'imposizione fiscale sui ricchi per pagare le rette dei ragazzi intelligenti, bravi ed ambiziosi.

Se riesci a dimostrarmi come tramite la flat tax migliorano le università da una parte e riesci a mandare più ragazzi intelligenti e bravi alle stesse, sarò pienamente convinto della oppportunità di farla.

 

Curiosamente, Delft ed Edinburgo stanno in due paesi sostanzialmente socialisti, con imposizioni fiscali fortemente progressive.

ombined rates in Box 1 for persons younger than retirement age - Holand
Taxable income  Tax per bracket

Premium National Insurance

Total rate    
Of more than But less than          
             
€ 0 € 20,142 8.90 % 27.65 % 36.55 %    
€ 20,142 € 33,994 13.20 % 27.65 % 40.85 %    
€ 33,994 € 68,507 40.85 %   40.85 %    
€ 68,507   51.95 %   51.95 %

On the 20 February 2018 the Scottish Parliament set the following income tax rates and bands for 2018/19.  

Bands

Band name

Rates (%)

Over £11,850*-£13,850

Starter Rate

19

Over £13,850-£24,000

Basic Rate

20

Over £24,000-£43,430

Intermediate Rate

21

Over £43,430-£150,000**

Higher Rate

41

Above £150,000**

Top Rate

46


 Last edited by: gianlini on Domenica 09 Settembre 2018 12:09, edited 3 times in total.

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: gianlini on Domenica 09 Settembre 2018 11:56

Il Papi ricco lo sa dove mandarli i figlioli... 

Sicuro?

-----------

Marina - nessuna laurea

Piersilvio - nessuna laurea

Eleonora - nessuna laurea

Barbara - laurea in filosofia al San Raffaele

Luigi - laurea in Bocconi


 Last edited by: gianlini on Domenica 09 Settembre 2018 11:59, edited 1 time in total.

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: gianlini on Domenica 09 Settembre 2018 11:48

Ma allora bisogna fare la flat tax, o tornare ad avere le università quasi gratis, che così fanno concorrenza a Delft o Edinburgo??

Vedi che l'una cosa è esattamente l'opposta dell'altra?


 Last edited by: gianlini on Domenica 09 Settembre 2018 11:49, edited 1 time in total.

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: Ganzo il Magnifico on Domenica 09 Settembre 2018 11:47

La Bocconi non lo so e non lo voglio nemmeno sapere, ma pagare 3.900 euro (per non parlare dei 5 o 6.000 dopo il supposto rincaro di Gainlini) per un'universita ranked #156 nel mondo (il Politecnico) è un furto. Vai in Olanda alla Delft University (#54), o all'University of Edinburgh in Scozia (#18) e paghi 2.000 Euro l'anno con una formazione di prim'ordine mondiale. E ti costa anche meno che mantenere un figlio a Milano. Il Papi ricco lo sa bene dove mandarli i figlioli...

 

Ciaoooone!

 

 

PS. Per fortuna che ci sono "i mercati" e la globalizzazione che ci vengono in soccorso. Sì, sì, rincara rincara. Sogna, sogna... :)))))

Slava Cocaïnii!


 Last edited by: Ganzo il Magnifico on Domenica 09 Settembre 2018 11:53, edited 2 times in total.

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: gianlini on Domenica 09 Settembre 2018 11:13

Bravo Bull

Quando facevo l'università io, la retta più alta in Bocconi era intorno ai 7 milioni di lire, (al Poli era circa 1,7 milioni). corrispondenti secondo le tabelle Istat a 7200 euro di oggi.

Adesso nella fascia più alta in Bocconi si pagano 12.000 euro. (+ 66 %), al Poli 3.900 (+ 100 % ad occhio)

Se fai la flat tax, la retta in Bocconi va a 15.000 o forse 18.000, quella del Poli a 5 o 6.000..Mica sono stupidi, a lasciarsi sfuggire un'occasione così.

D'altronde il papi del ragazzo, magari ne risparmia 50.000 l'anno in tasse, ed è solo contento di usare una parte di quei soldi per mandare il figlio in un'università ancora più prestigiosa perchè la retta è ancora più alta.

Quindi ottieni solo di dividere ancora di più la società fra ricchi e poveri.

 


 Last edited by: gianlini on Domenica 09 Settembre 2018 11:26, edited 5 times in total.

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: Bullfin on Domenica 09 Settembre 2018 11:06

Credo che HObi abbia ragione...

 

Sulla F.T. secondo me alla fine non è positiva come strutturata. Sento spesso dire ....diamo incentivi alle imprese per produrre o meglio per avere risultati di bilancio migliori....ma non devi incentivare le imprese ma direttamente la domanda. Quindi la gente che spenda e giocoforza dove il saggio al consumo piu' alto è sui redditi piu' bassi.

Per questo dovrebbero mettere 3 scaglioni aliquote di reddito....uno a 33% dai 75 in su, uno al 22% dai 30 ai 75 e sotto i 30 metti 11%, con no tax area fino da 0 a 15 valevole per tutti.

Semplice, lineare, ne hanno beneficio tutti specie quelli piu' bassi...e l'economia riparte....

alle imprese nessun beneficio perchè tanto poi sara' indiretto con maggior fatturato dovuto alla maggior domanda

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente


 Last edited by: Bullfin on Domenica 09 Settembre 2018 11:08, edited 2 times in total.

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: hobi50 on Domenica 09 Settembre 2018 09:39

"Ergo, quando si legge che nella concessione era prevista una remunerazione del capitale del 6/7% bisogna far

riferimento ai tassi dell'epoca, l'errore e' stato non aver introdotta una sorta di indicizzazione (che pèro' avrebbe agito in entrambi i versi)."

 

Con occhio benevole possiamo dire che la remunerazione iniziale fosse " generosa ".

Ma "l'assessore Del Rio" ,che nel 2016 ha aumentato la remunerazione netta da 6,8% al 8% quando doveva invece diminuirla in virtu della diminuzione a zero del tasso free risk ,come giudicarlo ?

Io abbandonerei le solite categorie : somaro o corrotto per passare a qualcosa di più politico.

Del Rio ha rappresentato in tutto e per tutto il potere POLITICO colluso col potere ECONOMICO FINANZIARIO.

Il M5S ,pur inquinato dalla Lega ,si pone invece come contro potere nei confronti dell'attuale potere economico/finanziario.

Di Maio ha ottenuto quel successo nella trattativa Ilva perchè si è posto come contropotere nei confronti di Archelor Mittal  al contrario di Calenda che coniugava la collusione consortile tra politica ed economia/finanza.

Di Maio non puo essere più bravo di Calenda.

Ma svolgendo il ruolo di contropotere ottiene migliori risultati.

Così Toninelli che si oppone alla tresca tra Autostrade ed governatore forzista dell regione Liguria.

Così Bonafede che cerca ,con l'opposizione della Lega ,di fare una Legge anticorruzione che possa essere un deterrente contro il malaffare.

Con il M5S il contropotere cerca di governare : non ci riuscirà.

 

Hobi


 Last edited by: hobi50 on Domenica 09 Settembre 2018 09:40, edited 1 time in total.

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: gianlini on Domenica 09 Settembre 2018 09:36

mi domando dove vivi.... quegli slogan lì sono targati Montanelli anni 70....ma adesso la realtà è tutta diversa:

i redditi più alti sono appanaggio di sportivi, attori, cantanti, disk jockey, notai, top manager per lo più bancari ed assicurativi, avvocati (la Bongiorno 3,8 milioni di euro!!) e medici

 

tralasciando quest'ultima categoria, che per lo meno si spera che eccella nell'arte della cura delle persone, mi spieghi in che modo togliendo le tasse a quella gente lì, otterresti di produrre maggior ricchezza?

chi produce maggior ricchezza con una impresa, già ora paga al massimo il 27 % di tasse (IRES + IRAP) e poi quando si porta a casa il dividendo, se non ha una partecipazione qualificata, non la inserisce nella dichiarazione dei redditi

 

mi domando davvero se non vivi troppo isolato, fai discorsi come se non ti immergessi mai nella realtà

la flat tax è anacronistica, non è un caso che la proponga chi punta al consenso elettorale solleticando i bei ricordi di gioventu della gente (come era bella la domenica senza negozi con le paste a fine pasto di mamma')

 


 Last edited by: gianlini on Domenica 09 Settembre 2018 09:50, edited 6 times in total.

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: Ganzo il Magnifico on Domenica 09 Settembre 2018 09:33

Sgravando le tasse ai redditi più alti incentivi la gente a guadagnare di più, produrre di più e quindi creare più ricchezza e benessere per tutti.

 

E nessuno impedisce al povero di restare povero e di non diventare ricco.  Sto davero pensando se in italia sia peggio il pauperismo cattocomunista o il berlusconismo.... Probabilmente tutti e due sono gli aspetti della stessa medaglia. Siamo terroni. 

 

Aveva ragione martin Lutero.

Slava Cocaïnii!

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: gianlini on Domenica 09 Settembre 2018 09:20

cosa non è detto?

Qui intanto le fasce attuali di reddito e relative imposte imposte. Il 5,3 % dei contribuenti paga il 39 % dell'irpef, quelli sopra i 50K. Segno che se tocchi quella aliquota, hai un effetto immediato sul gettito, molto rilevante.Quindi, tu, per favorire solo 53 persone su 1000, ottieni un effetto estremamente grande sui numeri complessivi.  A che serve poi, dimezzare se non addirittura ridurre ad un terzo,  le tasse al contribuente su 1000 che guadagna molto bene (sopra 300k)?? 1 su 1000

 

Il 45% dei contribuenti italiani dichiara fino a 15.000 euro e versa il 4,2% dell'Irpef totale mentre i «Paperoni» con oltre 300.000 euro di reddito sono 35.000 mila (lo 0,1%). Nella fascia tra 15 e 50mila euro si colloca invece il 50% dei contribuenti che dichiara il 57% dell'Irpef. Il 5,3% dichiara invece oltre 50.000 euro (39% dell'Irpef totale). A dichiarare più di 100.000 euro, invece, è poco più dell'1% dei contribuenti, di cui solo lo 0,1% supera i 300.000 euro.

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: gianlini on Domenica 09 Settembre 2018 08:52

Sì, perché i motivi delle critiche sono sempre che "favorisce i ricchi".

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i poveri non li favorisce di certo, ma non li sfavorisce nemmeno perchè tanto tasse non ne pagavano prima e non ne pagano dopo

la flat tax ha il suo effetto positivo solo per i redditi intermedi, che spenderebbero ogni euro in più che gli lasci in tasca, perchè hanno ancora bisogni da soddisfare e desideri da inseguire. ad occhio la fascia 40k-90k annui di reddito famigliare.

la flat tax è un regalo del tutto stupido, anzi ad effetto negativo per la collettività, invece per i ricchi, diciamo appunto quelli da 90k in su, che con i soldi risparmiati in tasse o si dedicano a spese superflue (i tuoi cafoni) o incrementano il prezzo dei beni rifugio, immobiliare e metalli preziosi con formazione di bolle e scarse ricadute sull'economia reale

 

La soluzione migliore sarebbe 0-100k ; aliquota 20%

100k in su : aliquoita 40 % (se non erro questa aliquota riguarderebbe in Italia solo 1 contribuente su 100, quindi anche dal punto di vista elettorale avrebbe un impatto insignificante)

 


 Last edited by: gianlini on Domenica 09 Settembre 2018 09:05, edited 3 times in total.

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: Bullfin on Domenica 09 Settembre 2018 02:46

La chiusura dei negozi la domenica la vuole soprattutto salvini in funzione antiimmigrati.

 

 

MA CHE CAZZO VAI DICENDO!!! è IL TUO GIGGINO CHE PIU' VOLTE L'HA RIBADITO DI VOLER NEGOZI CHIUSI, ECCO NON INIZIARE A FARE IL CAZZARO, GRAZIE!!

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: traderosca on Domenica 09 Settembre 2018 01:04

Gano, perchè uno che critica la flat tax è un pauperista secondo te?

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: traderosca on Sabato 08 Settembre 2018 22:19

Gano, considerare puaperista il M5S secondo il punto di vista di berlusconi non è che ci azzecca molto.......

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: gianlini on Sabato 08 Settembre 2018 20:11

Da quello che so e che mi sembra di capire, i Benetton hanno avuto un'idea geniale, ma solo quella. I maglioni colorati senza cuciture. Consci di questo, e cioè che non potevano competere con chi aveva più capacità e idee (tipo quello di Zara), hanno indirizzato le loro attività verso business in cui non è necessario alcun know how particolare, ma solo buoni rapporti con la politica.

 

«Siamo stati gli artefici dell'impero Benetton. Questa purtroppo è la riconoscenza. Forse dovrebbero guardarsi intorno e pensare a cosa lasciano nel territorio. Giustamente un imprenditore deve fare i propri interessi ma Benetton dovrebbe pensare a chi ha contribuito a renderlo grande: noi artigiani». Giuliano Secco è il presidente dei piccoli imprenditori del tessile di Confartigianato della Marca: la sua stessa ditta, settore maglieria, a lungo ha prodotto per conto del colosso di Ponzano. Nei tempi d'oro, ricorda Secco, il sistema legato al gruppo Benetton contava fino a tremila laboratori contoterzisti dando lavoro ad almeno ventimila addetti. Dagli anni '90 in poi gli uni e gli altri si sono via via assottigliati fino al centinaio o poco più di ditte attuali. «Se riducono ancora non resta nulla – sbotta -. A questo punto dovrebbero essere più sinceri ed ammettere: chiudiamo in Italia».

      Per anni il rapporto è stato di reciproca convenienza: «Sono state le nostre aziende a formare i dipendenti che poi hanno contribuito al successo di Benetton. Era uno scambio utile a tutti: per me era un piacere ed un onore se un mio ragazzo andava alla Benetton». Tra gli artigiani ora l'apprensione è elevatissima: «In questi giorni mi hanno chiamato moltissimi colleghi: dire preoccupati è poco. La Benetton ha avuto tanto da noi e dallo Stato italiano. Ora purtroppo non lascia feriti, ma morti». Ad aumentare l'amarezza del rappresentante dei piccoli imprenditori anche il mancato coinvolgimento della categoria: «Discutono con i sindacati, ma alle nostre associazioni non fanno sapere nulla. Eppure rappresentiamo molte ditte dell'indotto». Secco contesta le scelte dei “Colori uniti”: «In giro per il mondo Benetton vuol dire made in Italy ma di made in Italy ormai non ha più nulla: è solo un nome. Ho letto di un calo delle vendite del 25%: si sono domandati il motivo? Certo, c'è la crisi, ma Zara, che in passato non era al livello del gruppo trevigiano, ora l'ha superato, vende a palate e fa utili. Eppure il made in Italy, quello vero, è richiestissimo all'estero. Purtroppo non l'hanno capito, erano convinti bastasse il marchio Benetton, hanno smantellato tutto, inseguendo le agevolazioni offerte da paesi stranieri. Invece la gente cerca la qualità, quello che solo noi potevamo garantire».

https://www.cislveneto.it/Rassegna-stampa-Veneto/I-CONTOTERZISTI-Noi-dietro-quell-impero.-E-questo-e-il-loro-grazie-Nei-tempi-d-oro-tremila-artigiani-al-lavoro-per-i-Colori-uniti


 Last edited by: gianlini on Sabato 08 Settembre 2018 20:20, edited 2 times in total.