L'Italia divisa in due non c'entra una beata mazza, tutte le nazioni hanno aree piu' o meno
sviluppate, e, siccome il bilancio delo stato e' unico (cosi' come DEVE essere), hai che le
aree meno sviluppate assorbono una quota maggiore, in relazione al pil, della spesa pubblica.
La stessa cosa si verificava tra Piemonte, Lombardia e Veneto nell'epoca (anti anni 80) in cui
i veneti erano i pezzaculisti (e terùn) del nord.
Ma passiamo ai numeri (il resto e' solo ciarla da bar): la "miracolosa" crescita fatta da craxi
ebbe come sottostante deficit fino al 12% (dicasi 12), proprio nell'epoca in cui gli altri paesi
ne approfittarono per sistemare i conti, tra le altre cose la Spagna arrivo' alla crisi del 2008
con i conti in surplus e ne ha approffitato per superare il periodo difficile. Noi ci siamo portati
dietr proprio l'eredita' di craxi e cosi' siamo finiti definitivamente 'nda munnezza.
Questo paese e' marcio, e il marciume germoglio' proprio negli anni 80, con i primi segnali
pittoreschi quali "la milano da bere", il ministro delle balere, e il paese in mano agli avventurieri.
Il grafico qui sotto e' una mirabile sintesi delle porcherie fatte in quegli anni e che stiamo
pagando tuttora. Pagheremo caro, pagheremo tutto.
Come mai l’Italia non ha potuto compensare gli effetti negativi della crisi facendo deficit allo stesso livello degli altri? C’è un complotto contro l’Italia? E` colpa dell’euro?
No. Basta guardare la prima metà del grafico per avere la risposta.
Durante gli anni ‘80 e primi ‘90 l’Italia ha accumulato una serie di deficit paurosi in piena solitudine. Come si è visto, fare deficit non è strano quando si tratta di affrontare una crisi. Dal 2009 in poi Stati Uniti, Spagna e Regno Unito hanno accumulato 3-4 anni di deficit oltre la soglia dell’8%. Il problema è che l’Italia oltre quella soglia ci è rimasta per ben 14 anni, oltretutto in un periodo nel quale non ci sono state gravi crisi economiche internazionali.