W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: antitrader on Sabato 08 Febbraio 2020 11:47

" Quindi i guariti ed i deceduti, sono stati contagiati in epoche differenti, e quindi con numeri ben diversi. "


Quello e' vero, ma quando i numeri diventano rilevanti con l'aumento degli infettati, devi comunque avere,

in valore assoluto, un numero di guariti che cresce molto piu'velocemente dei morti se hai un 2% di

decessi e 98% di guarigioni, e questo, al momento non sta succedendo, e, se non succede entro 10/15 GG

so' cazzzzz!

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: Tuco on Sabato 08 Febbraio 2020 11:32

La mortalità è rimasta costante al 2%, che è molto. la contagiosità è 2.8, ovvero più del doppio di una noirmale influenza. 

Non muoiono i più deboli ma paradossalmente i più sani ( fare caso al medico che dette l'allarme, morto giovane )

Perché il problema pare sia la Tempesta di Citokine, che si scatena come eccesso di risposta del S.Imm.

SLAVA UKRAINII !

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: Tuco on Sabato 08 Febbraio 2020 11:28

Un tizio faceva notare che in Africa ufficialmente non ci sono contagi... Te credo, chi controlla? Chi saprebbe come controllare?

SLAVA UKRAINII !

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: Tuco on Sabato 08 Febbraio 2020 11:26

Bè, il rapporto guariti deceduti non ha senso, visto che magari la guarigione si dichiara al 28 o 35 esimo giorno dal contagio stimato, mentre la morte si dichiara

al 14 esimo giorno circa? Quindi i guariti ed i deceduti, sono stati contagiati in epoche differenti, e quindi con numeri ben diversi.

SLAVA UKRAINII !


 Last edited by: Tuco on Sabato 08 Febbraio 2020 11:27, edited 1 time in total.

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: gianlini on Sabato 08 Febbraio 2020 11:17

per Milano ci sono migliaia di turisti cinesi e asiatici

mi domando se qualcuno li sta in qualche modo monitorando.....

 

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: antitrader on Sabato 08 Febbraio 2020 11:14

Se le autorita' vogliono, GIUSTAMENTE, evitare allarmismi che portebbero a un caos ingestibile

dovrebbero stare attente ai numeri pubblicati.

Se dici che hai 700 morti e 1200 guariti allora non servono competenze medico-biologiche, basta

fare 2+2, vale a dire che se ti becchi il virus hai un rotondo 50% di probabilita' di restarci secco,

oppure che il processo di guarigione e' lentissimo e accidentato anche nel caso di decorso benigno.

 

 

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: Ganzo il Magnifico on Sabato 08 Febbraio 2020 11:00

Dal suo tweet mi sembra che anche Burioni non abbia idea della reale entità dell'epidemia. Probabilmente nemmeno lui è sicuro di avere accesso a tutte le informazioni. Ha solo tirato una conclusione logica (probabilmente corretta, e che indicherebbe che la situazione è molto grave) dall'unica evidenza che ha.

 

 Io generalemtne evito di esprimermi sulla gravità dell'epidemia perché NON LO SO, e penso di non avere tutte le informazioni necessarie per farlo.

Slava Cocaïnii!


 Last edited by: Ganzo il Magnifico on Sabato 08 Febbraio 2020 11:05, edited 4 times in total.

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: Ganzo il Magnifico on Sabato 08 Febbraio 2020 10:58

È possibile che non abbiamo tutte le informazioni, come è possibile che le abbiamo ma che non siano quelle giuste. Oppure è anche possibile che tutto quello che ci raccontano sia effettivamente vero.

 

In queste condizioni è molto difficile esprimere un'opinione.

Slava Cocaïnii!

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: antitrader on Sabato 08 Febbraio 2020 10:42

La faccenda e' tragica ma non seria (nel senso che le autorita' son costrette a raccontar palle).

In una normale influenza il rapporto guariti/morti tende all'infinito in breve tempo, qui il rapporto,

dai numeri che si leggono in giro, e' 2 !

Sto cazzzz di virus si diffonde con facilita' estrema, basta vedere la nave giapponese.

 

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: Ganzo il Magnifico on Sabato 08 Febbraio 2020 09:27

In effetti...

 

 

Slava Cocaïnii!

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: XTOL on Venerdì 07 Febbraio 2020 20:24

!

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: pana on Venerdì 07 Febbraio 2020 20:18

mah veramente ora sul sito repubblica la fott e da una angolatura che pare far eil gestro dell ombrello

 

Hamas leader Khaled Meshaal exclusive interview - BBC News - YouTube

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: gianlini on Venerdì 07 Febbraio 2020 15:28

Non so se avete notato anche voi che sul sito del corriere spicca in prima pagina questa foto, che di primo acchito sembra quella di Elon Musk

Non credo sia casuale

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: lmwillys1 on Venerdì 07 Febbraio 2020 11:49

"Ragionevole porcata"

Editoriale di Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano 6 Febbraio 2020

 

Siccome non c’è più limite a nulla, neppure alla faccia tosta, tocca sentire gli avvocati difendere la “ragionevole durata dei processi”, come se molti di loro non facessero di tutto per renderla irragionevole: nelle aule di tribunale con ogni sorta di cavilli e pretesti; e nelle aule parlamentari con decine di leggi allunga-processi. L’intero repertorio delle tecniche e tattiche dilatorie avvocatesche è stato sperimentato nei processi a B. e ai suoi cari, grazie all’assenza (in Italia) dei reati di oltraggio alla Corte e ostruzione alla Giustizia, e alla beata indifferenza dell’Ordine forense sugli spudorati conflitti d’interessi degli onorevoli avvocati.

 

Guardia di Finanza. B.&C. sono imputati per 4 tangenti a vari finanzieri in cambio di verifiche fiscali a tarallucci e vino. Il processo inizia nel 1996 con i difensori che ne chiedono la rimessione da Milano a Brescia. La Corte d’appello respinge. I legali reiterano l’istanza per due anni. Intanto ricusano infinite volte i 3 giudici: tutti prevenuti. Finché il presidente Crivelli, concordando il calendario delle udienze con pm e avvocati, dice che userà “bastone e carota”: cioè verrà incontro un po’ agli uni un po’ agli altri. Tv e giornali di B. lo linciano come “toga rossa”. La Corte respinge l’ennesima ricusazione, ma lui, sepolto di insulti, si fa da parte. Il processo riparte da zero: un anno di lavoro buttato. Quanto basta per mandare in prescrizione 3 tangenti prima della sentenza. Per la quarta arriverà l’assoluzione per insufficienza di prove in Cassazione.

 

Imi-Sir/Mondadori. Cesare Previti e altri due avvocati sono imputati di corruzione giudiziaria per aver comprato due sentenze miliardarie che han dato ragione a chi aveva torto (Rovelli e B.) e torto a chi aveva ragione (l’Imi e De Benedetti). C’è anche B., per Mondadori, ma verrà prescritto in udienza preliminare. Che parte nel ’98. I legali di Previti chiedono un rinvio di 7 anni, fino al 2005, per leggere gli atti. Il gip Alessandro Rossato respinge e la difesa lo ricusa per 6 volte, finché la ricusazione diventa legge, grazie al centrosinistra: chi fa il gip non potrà più fare il gup e ha 5 mesi per chiudere le udienze, poi sarà incompatibile. Rossato corre e Previti frena a botte di rinvii per “legittimi impedimenti” parlamentari. Finora assenteista al 76%, diventa uno stakanovista, votando e concionando su ogni tema dello scibile umano: dall’eterologa al Kosovo, dalle quote latte alla naja femminile, dalle minoranze slovena e ladina al Paraguay. Proteste sdegnate dei pm e delle parti civili (avvocati anche loro, ma eccezionalmente scandalizzati dalle porcate dei propri colleghi). Dopo un anno e mezzo di udienza preliminare, il gip dichiara illegittimi alcuni impedimenti di Previti e finalmente rinvia a giudizio gli imputati. Subito, su richiesta di Previti, i presidenti delle Camere Violante e Mancino sollevano conflitto di attribuzioni alla Consulta contro il Tribunale di Milano per far annullare l’udienza (saranno respinti con perdite). Intanto parte il processo ed è la solita via crucis. I difensori di Previti &C. presentano in due anni ben 64 istanze, spesso le stesse reiterate all’infinito: ricusazioni dei giudici, richieste di astensione dei pm, vizi di forma, eccezioni di nullità, inutilizzabilità, mancata traduzione e omesso deposito di atti, incompetenze territoriali, rimessioni ad altra sede, illegittimità costituzionali ecc. Chiedono di sentire 4770 testimoni (contro i 136 dei pm): 361 soci del Circolo Canottieri Lazio, 2346 fra cancellieri e dipendenti del Tribunale di Roma e tutti i 1777 magistrati capitolini in servizio dal 1986 in poi, più mezza Confindustria, decine di giornalisti (alcuni inesistenti: sono pseudonimi). E pretendono di cestinare tutte le carte bancarie trasmesse per rogatoria dalla Svizzera perché manca il timbro o il numero di pagina, o perché sono in copia. Appena viene respinta, l’istanza diventa legge. Idem la richiesta di trasloco a Brescia per legittima suspicione: siccome non si può, arriva la legge Cirami che lo consente. Ma la Cassazione dice comunque no. Allora si ricomincia: altre 7 ricusazioni dei giudici, altra richiesta di rimessione, stavolta a Perugia. Invano: almeno lì le condanne definitive precederanno la prescrizione.

 

Sme-Ariosto. È l’altro processo “toghe sporche”, nato dalle rivelazioni di Stefania Ariosto: Previti &C. imputati con B. e alcuni magistrati per aver comprato la sentenza Sme (che annullò la vendita del colosso alimentare dall’Iri alla Buitoni di De Benedetti, sgradita a B. e a Craxi) e per aver corrotto il giudice Renato Squillante. Un’altra, tragicomica gimkana fra ostacoli e cavilli pretestuosi dei difensori. Ma anche quella, grazie alla prescrizione lunga della corruzione giudiziaria (15 anni, che scatteranno solo nel 2007), arriva faticosamente in fondo. Almeno per gli imputati che non si chiamano B. (lui, stralciato grazie al lodo Schifani che lo rende improcessabile, tornerà imputato dopo i fulmini della Consulta). E almeno fino alla Cassazione, che a fine 2006 deve giudicare le condanne d’appello. Ma stavolta i giudici si superano: dopo aver confermato più volte la competenza di Milano, la Corte cambia idea e stabilisce che era di Perugia. Il processo riparte di lì in udienza preliminare, come se quella di Milano e i dibattimenti di primo e secondo grado non fossero mai esistiti. Un anno dopo il gip di Perugia archivia uno dei più gravi casi di corruzione mai visti perché sono tutti colpevoli, ma è tutto prescritto. E non dal 2007, ma addirittura dal 2002, perché intanto gli onorevoli avvocati di B. hanno fabbricato la ex-Cirielli che taglia i termini di prescrizione della metà o di un terzo. Per regalare la ragionevole impunità all’illustre cliente nei processi rimasti.


 Last edited by: lmwillys1 on Venerdì 07 Febbraio 2020 11:50, edited 1 time in total.

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: lmwillys1 on Venerdì 07 Febbraio 2020 10:22

le conosco le tue difficoltà Gano, tranquillo, con 3 anni anzi con una vita di opposizione le supererai