Come al solito si vede il problema dalla parte sbagliata (il vizietto tipico dei 5+2).
Chi ha una pensione e' perche' ha raggiunto la "maggiore eta'", ergo, la pensione gliela devi
dare, che sia a nord, a sud poco importa.
La questione vera e' che l'economia italiana gia' non poteva reggere una spesa pensionistica
di 300 miliardi, cosi' come non poteva reggere 180 miliardi di salari pubblici, idem per una spesa
sanitaria di 110 miliardi, figuariamoci adesso che ci siamo giocati 200 miliardi di pil.
Poi pero' cosa succede? Succede che quando Monti, in qualche modo, ci mette mano hai
che il popolo munnezza torna in massa fra le braccia del cav e dei forzafasciopadanari in
genere, e, quando i 5S tentano di affrontar eil problema iniziando dai vitalizi hai che quello
(il popolo munnezza) li scaraventa dal 33% al 15.
E' finito il tempo delle pensioni e salari pubblici come variabile indipendente "aspettando la
crescita" (la crescita del che?), l'importo di tutte le pensioni va ridefinito partendo dalla
spesa pensionistica che il paese si puo' permettere (e non viceversa).
Ma, per far questo, c'e' bisogno di ulteriore sfascio fino ai carri armati nelle piazze e
sospensione della costituzione.
Insomma, ci vuole una feroce sterzata verso il Comunismo, non ti va bene che ti porto
la pensione da 10.000/mese a 1500? Allora ti somministro un programma di rieducazione
in risaia o in fonderia (quandanche in tarda eta').