Shera, mi sembra che il problema non fosse per i ristoratori ma per i clienti, che per mangiare una pizza e una birra si sarebbero ritrovati a pagare un conto di 400 euro
La chiusura di 15 gg al momento non può spaventare nessun ristoratore, dacchè è già chiuso per i prossimi 15 gg. Mi sembra che in prima istanza peraltro la chiusura sia di soli 5 gg.
“La protesta di domani sta dividendo la categoria dei ristoratori e questo non va assolutamente bene. Le proteste vanno fatte rispettando le regole. Su Milano oltre 3mila saranno i pubblici esercizi che alzeranno le serrande e accenderanno le luci, mentre al momento non sono più di una ventina quelli che faranno entrare i clienti, a loro rischio e pericolo”.* Lo ha spiegato Alfredo Zini, ristoratore e presidente del Club Imprese Storiche di Confcommercio, parlando dell’iniziativa “IoApro”, lanciata da alcuni gestori che invitano i colleghi a tenere aperti i locali e far entrare i clienti come forma di protesta contro il Dpcm. “Si rischiano sanzioni amministrative anche per i clienti – specifica Zini – e penali in base alla situazione che troveranno le forze dell’ordine all’interno del locale. Molti imprenditori d’impulso volevano riaprire ma poi hanno riflettuto e rinunciato. Da parte delle associazioni di categoria c’è l’invito alla massima responsabilità perché ci si può fare sentire anche in silenzio.** I ristoratori non sono untori e abbiamo sempre rispettato tutti i protocolli”
* insomma, se in caso di adesione compatta potevano dividere per 3000 le spese delle 50 sanzioni, sono avvisati che nessuno intende partecipare alla cassa comune
** un bel tweet di Salvini e siamo a posto. Ottimo! Tanto disperati questi non sembrano