W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)

 

  By: Moderator on Mercoledì 12 Settembre 2007 19:09

ogni settore ha i suoi problemi di valutazione , le varianti di zona di residenza , ecc ecc , ma il problema è che o fai un rapporto semplificato col fisco , e metti dei parametri di settore minimi o fai tenere la contabilità più ossessiva e cervellotica del mondo e la devi accettare. Non si può semplificare per il fisco e complicare per il contribuente , come avviene da noi. Se il fisco vuole semplificazione la deve offrire anche ai contribuenti : mi dai tot. e ti lascio in pace come procedure e cavilli contabili

 

  By: gianlini on Mercoledì 12 Settembre 2007 19:00

era per dire che non so per altri settori, ma per quello in cui casco io, i parametri di settore sono sotto il mio livello di reddito di sopravvivenza...... cioè finchè ho 17.000 euro per lavoro dipendente e 17.000 euro per lavoro autonomo, mi sento di dire anche io che l'evasione è imperante i nr dovrebbero essere 17.000 e 40.000 per essere credibili

 

  By: Mr.Fog on Mercoledì 12 Settembre 2007 18:29

io sono circa a 4 volte i parametri dello studio di settore --------------------------------- Gian, ogni attivita' e' diversa. Nel commercio contano molto le superfici adibite alla vendita, il magazzino, il numero di dipendenti, se fai o non fai pubblicita', se consegni, quanti mezzi hai,... se vai al bagno 2 o 3 volte al giorno. Se ci pensi bene, tutto cio' non implica che il mercato e le vendite crescano ogni anno, che si guadagni sempre piu', ma per questi DEVE essere cosi'.

 

  By: gianlini on Mercoledì 12 Settembre 2007 17:50

io sono circa a 4 volte i parametri dello studio di settore visto che non ingrasso in modo particolare, sono preoccupatissimo per i miei concorrenti, non vorrei fossero quei loschi tipi che risiedono a frotte accanto ai semafori.....

 

  By: Moderator on Mercoledì 12 Settembre 2007 17:40

lo studio di settore vale per tutti , puoi scostartene ma entri nella lista dei controllati e se hai guadagnato meno del supposto devi dimostrarlo . Non sono loro che devono dimostrare che hai guadagnato di più , sei tu che devi dimostrare che hai guadagnato meno . In pratica devi avere le scrittura contabili a posto , ma non contano nulla

 

  By: temistocle2 on Mercoledì 12 Settembre 2007 17:28

la contabilita' va tenuta, con annessi e connessi. Gli studi di settore sono come un primo controllo ********************* Ebbè, va tenuta chiaro, ma mi sembrava che "l'adesione" agli studi di settore fosse facoltativa, o no? e se lo è, che differenza comporta? ciao

 

  By: omero on Mercoledì 12 Settembre 2007 16:40

Ah Julien, sai che manna poter dare tutto lo stipendio al dipendente...nemmeno immagini i costi per tenere i conti di tutta quella carta e nemmeno immagini quanto piu' contento sarei se i miei collaboratori sapessero esattamente quanto costano all'azienda. ---------------------- Questo é proprio un problema. Bisognerebbe che tutti i contributi transitino anche solo per 10 minuti nelle mani dei dipendenti perché tutti si rendano conto di quanto diamo in "gestione" allo stato. Molti pensano che i contributi riguardino solo il datore di lavoro

 

  By: Mr.Fog on Mercoledì 12 Settembre 2007 16:36

No Temi, la contabilita' va tenuta, con annessi e connessi. Gli studi di settore sono come un primo controllo dello stato: congruo o non congruo. Nulla a che fare con gestioni semplificate o a forfait.

 

  By: temistocle2 on Mercoledì 12 Settembre 2007 15:25

Se il mio imponibile viene aumento( studi di settore) ma e' in realta' piu' basso... ************************** Scusa, non so come funziona, ma se accetti di utilizzare gli studi settore non è un modo per "patteggiare" semplificando la gestione fiscale? Quindi un vantaggio rispetto a dichiarare tutto (quando è poco) o evadere con rischio controllo? (sapendo bene che anche se sei onesto, da un controllo rischi lo stesso, perchè non lo sanno ormai nemmeno i finanzieri come fare correttamente la dichiarazione delle tasse) ciao

 

  By: Mr.Fog on Mercoledì 12 Settembre 2007 14:51

Maremma ragazzi.... irpef, non irpef, vattelapesa, tasse sulle aziende...e' l'imponibile quello che conta. Se non posso detrarre dall'imponibile, ma spendo cmq... Se il mio imponibile viene aumento( studi di settore) ma e' in realta' piu' basso... Se, Se.... Cmq il 60% era una percentuale cosi', a cappella, per rendere piu' facili i conti e far passare il concetto: Tasse piu' basse ---> nessuna remunerazione per il rischio (evasione) ---> piu' gente paga ---> piu' facile fare i controlli su chi rimane. Ah Julien, sai che manna poter dare tutto lo stipendio al dipendente...nemmeno immagini i costi per tenere i conti di tutta quella carta e nemmeno immagini quanto piu' contento sarei se i miei collaboratori sapessero esattamente quanto costano all'azienda. P.S. a volte ne parlo con loro, ma ho come l'impressione che non tutti mi credano fino in fondo...

 

  By: gianlini on Mercoledì 12 Settembre 2007 14:24

si ma l'unica cosa di cui si parla sempre e soltanto solo le famose aliquote irpef, tant'è che gli evasori sono in genere evasori solo di quest'ultime e in misura minore dei contributi inps (se a titolo personale, minori contributi significa soltanto minore pensione erogata fra 30 anni, il che più o meno si compensa)

 

  By: GZ on Mercoledì 12 Settembre 2007 14:21

irpef, contributi inps o inail o ici o iva va tutto nello stesso calderone, il bilancio dello stato è come lo stomaco, qualunque cosa mangi e in qualunque ordine e preparazione alla fine viene tutto decomposto e mischiato assieme

 

  By: gianlini on Mercoledì 12 Settembre 2007 14:05

di tasse sul reddito in italia se ne pagano poche mi sembra che in media siano 3000 euro a lavoratore (dato che il reddito lordo medio è 17000 euro, più o meno uguale fra lavoratori dipendenti e autonomi, i conti tornano) per questo è ridicolo parlare di riduzioni delle tasse se queste si riferiscono al solo irpef sono tutte le altre TASSE (indirette o camuffate sotto altre voci) che sono pesanti, pesantissime ma l'irpef è sostanzialmente a livelli dell'irlanda (anzi io avevo fatto i calcoli, è INFERIORE all'Irlanda)

 

  By: julien3 on Mercoledì 12 Settembre 2007 14:01

100.000 lordo ---> tasse 60% ---> 40.000 netto ----------------------------------------------- Sempre li andiamo a parare... vorrei capire come l'impresa paga il 60% di tasse. Quando fai un'assunzione, tu mi devi dichiarare quanto è il lordo che ricevero! In USA funziona così, in Gran bretagna pure! Questo è un concetto fondamentale per costruirci sopra ragionamenti. Questo comporta che se il governo riduce o aumenta o diversifica il progressivo irpef io ne vedo direttamente nella mia busta paga le conseguenze. Quelle, sono tasse che pago io! Il mio lavoro quindi per intenderci, non vale 2000 euro netti, ma 2800 lordi! E' su questo che mi fai l'ingaggio, su questo che usufruisco di deduzioni, detrazioni e compagnia bella. Queste non si possono considerare Tasse d'azienda, perchè non è così, non è così nemmeno in USa e nemmeno in GB. Poi...sui miei 2800 euro lordi al mese, per 14 mensilità fanno...39200 euro annui, tu, azienda metti da parte oltresì il 6.91% ( circa altri 2700 euro lordi!)per il TFR del lavoratore, ( che tra l'altro usi per finanziarti a costi irrisori) ma anche questa è una cosa solo italiana, negli altri stati il tfr non esiste, in teoria quei soldi li dovresti aggiungere in busta paga se non fossimo in Italia...e neanche queste sono tasse!!! Poi paghi anche circa il 20%, sempre del lordo (circa 8000 euro/anno!) per la previdenza sociale, la pensione in parole povere...e quelle sono tasse? Anche lì, se fosse sviluppato un sistema di assicurazioni privati per la pensione, questi soldi me li dovresti dare in busta paga, altrimenti con che ci pago i contributi per la pensione? No, perchè se non mi dai i miei contributi e ognuno dovrebbe mettere da parte il 20% del netto dello stipendio per pagarsi la pensione privata, allora si che i consumi andrebbero a picco! Attenzione quindi a distinguere bene quali sono effettivamente tasse per l'azienda e quali no. Non possiamo mettere tutto nello stesso pentolone... BEne, questo dal mio punto di vista, mi spiagate tolte queste che NON sono tasse per l'impresa come si arriva al 60% di tasse? Se poi partiamo dal punto di vista che comunque tutti quelli sono soldi che escono dalle tasche dell'imprenditore, allora torniamo ad un discorso diverso, al discorso che facevo prima sulle gioiellerie, il part time ecc...ma quello non è essere imprenditori...assomiglia più, forse, alla cina! Julien

 

  By: gianlini on Mercoledì 12 Settembre 2007 13:48

esistono diverse "culture", i lavoratori giapponesi e coreani sono un attimo più diligenti A PARITA' DI INCENTIVI dei lavoratori messicani e nigeriani, i datori di lavoro tedeschi e inglesi A PARITA' DI LEGGI sono più corretti di quelli cinesi o arabi o anche italiani e così via ---------- appunto per come è stato introdotto e per le caratteristiche di furbizia che contraddistinguono gli italiani, il lavoro interinale è stato sfruttato più per abbassare i costi che per fornire reale flessibilità non solo alle imprese ma anche ai lavoratori i quali ora come ora in italia ne subiscono pressochè solo i lati negativi (ha mai incontrato qualcuno in italia non plurimiliardario che si sia preso un anno sabbatico come succede a qualsiasi fisico o ingegnere meccanico o elettricista britannico, svedese o svizzero?)