By: lutrom on Martedì 20 Novembre 2007 20:04
Zibordi ha ragione, in Italia la possibilità di esprimere un voto democraticamente (oltre alle solite elezioni politiche e amministrative, dove però i candidati sono espressi dai partiti) sono poche.
Io, come detto altre volte, faccio il vicepreside in una specie di liceo statale (dico specie, perché ormai abbiamo bidelle, e parlo per esperienza, che, avendo studiato latino 40 anni fa alle scuole medie, lo conoscono meglio degli attuali studenti di una terza liceale; dico specie perché ci sono professori che tengono lezioni di lingua inglese in dialetto italiano, altri docenti a cui i ragazzi mettono il secchio dell'immondizia sulla testa, e lo mettono in testa non solo perché i suddetti ragazzi sono maleducati...).
Ebbene, sapete come si vota (per molte decisioni) nel Collegio docenti?? Si vota in modo palese per alzata di mano!! Cioè: il docente x presenta un progetto (pagato a parte con il fondo di istituto), e magari è un progetto ridicolo, tipo giocare a carte (anche se si chiamerà didattica della cooperazione...) o andare in giro per negozi (e si chiamerà studio di sociologia): il giudizio didattico sulla bontà di questo progetto viene deciso dal Collegio docenti, dove siedono tutti i professori dell'istituto: naturalmente nessuno (o quasi) deciderà di votare in modo palese contro il collega, e quindi il progetto passerà con 71 voti favorevoli e 2 voti contrari. Eppure il 90% dei docenti, sotto sotto, ne parla malissimo, e se si fosse votato (ma la legge in questo caso non lo permette) in modo segreto il progetto non sarebbe quasi sicuramente passato: moltiplicate uno-due progetti folli per istituto per le decine di migliaia di istituti scolastici italiani e avrete una misura della follia e della spesa inutile.
Secondo me questo appena detto è un altro esempio (forse banale, però vero) di mancanza di democrazia in Italia. Come quando si va a votare e non si può giudicaRE, CIOè, mi spiego megliio: QUANTE PERSONE SANNO che cosa compete ad una provincia o ad una regione, come si possono infatti controllare decine di rappresentanti eletti tra Parlamento, regioni, comune, provincia... Se invece sparissero le province e le regioni più piccole, se i parlamentari si riducessero a 200, uno avrebbe una maggior possibilità di controllo, perché dovrebbe votare per un senatore, per uno alla regione e per uno al comune: invece qui dobbiamo votare per un senatore, un deputato, un tizio alla provincia, uno alla regione, uno al comune, e poi uno non sa a chi compete la manutenzione di una strada, di un acquedotto, il buon funzionamento di un ospedale...