un po' "regolamentato" sì - gianlini
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By: gianlini on Domenica 21 Luglio 2002 14:49
In realtà, se fosse vero che tutti stanno giocando al ribasso, sarebbe la nostra fortuna (intesa di chi ha "inavvertitamente" comprato e spera che risalga (nel mio caso ho comprato un fib di trading, su cui non ho fatto scattare lo stop, a 29500, e 4 mininasdaq a 1040) perchè quando tutti stanno da un lato, la borsa va sempre dalla parte opposta!
E invece, purtroppo, come si vede dall'entità dei rimbalzi, di ribassisti ce ne sono ancora pochi.
Mi si consenta tuttavia di dissentire sul fatto che il mercato non vada un po' "regolamentato"
Infatti, il concetto di Borsa è evoluto nel tempo e non è paragonabile alla Borsa di cinquant'anni fa, nè in America, nè, tantomento, in Italia o Europa. Se vogliamo, è venuto un po' meno il suo concetto di mercato di libero scambio, e si è accentuato il concetto di mercato di libero accesso.
Le commissioni sono scese, i "prodotti" o strumenti cui si può accedere sono molti di più di un tempo, praticamente a tutti anche con 100 euro è dato di partecipare al gioco.
Che gioco, però, più non è!
E' diventato, la Borsa, l'arena per milioni di risparmiatori di tutto il mondo per allocare in modo più costruttivo ed economicamente efficiente i propri risparmi rispetto al semplice prestarli ai propri Stati perchè li spendessero spesso in modo assolutamente ineconomico e inefficiente. Che negli ultimi 10 anni un fondo obbligazionario globale abbia reso solo 0,8 % in meno in media di un azionario globale, è intrinsecamente assurdo. Prestare soldi a Stati che li utilizzano solo per pagare gli interessi su altri soldi prestati, non dovrebbe essere equivalente ad investire in società che hanno negli anni prodotto il PC, il DVD, la macchina per la dialisi, la possibilità di dialogare con qualcuno a migliaia di km di distanza mentre sei in galleria con a fianco una bella ragazza, con la frenata controllata all'ABS se ti distrai troppo.
Moltissime delle società quotate sono public company, teoricamente di nessuno in particolare, e il cui management è in teoria pagato per accrescere il valore della società nel suo complesso, e non accrescere i soldi in tasca di Pinco PAllo (purtroppo alla fine sono diventati così potenti da intascarli loro i soldi!).
E, in quest'ottica e con questa filosofia, a fronte di una crescita demografica imponente, l'indirizzo è stato quello di spingere perchè all'interno degli investimenti a fini pensionistici la componente azionaria aumentasse fino a diventare, credo, in America pari al 50 % del totale.
Allora, se con la borsa degli anni '30 ci si pagava lo sfizio da grande Gatsby, forse, o si rinunciava al cottage preso per l'estate, ora l'obiettivo è quello di pagare la pensione a centinaia di milioni di persone. Condivisibile? Forse sì, anche se ho il dubbio che il mercato sia ancora troppo piccolo perchè questo sia possibile. In ogni caso la Borsa non è più uno stadio in cui si svolge un gioco per adulti. E come tale va correttamente regolamentato.
Nei discorsi che sento qui, se ci badate bene, sembra di partecipare a ludi circenses, in cui ci si aggira nell'arena della borsa circondati da gladiatori e leoni e poveri schiavi, e il cui proprio obiettivo è quello di sopravvivere e dimostrare essere i più bravi. Un vero e proprio gioco. Talvolta o anzi quasi sempre al massacro, come del resto avveniva nel Colosseo.
Questa visione è probabilmente obsoleta.
Quindi di regolamentazione dobbiamo parlare.
Ipocrita! mi si dice, ora che stiamo scendendo facile volersi parare le chiappe, ma al rialzo si era tutti zitti ! Sbagliato, questa idea l'avevo già prima.
e la regolamentazione parte proprio dal modulare i flussi in entrata in borsa e non nel vietare la vendita allo scoperto una volta che si sia fatta la frittata avendo tutti tracannato alla stessa bottiglia contemporaneamente.
La corsa all'accaparramento del cliente e all'indirizzarlo sull'investimento azionario tutto in un colpo è stata l'errore più grosso del mondo dei fondi (che non capiscono nulla, sono d'accordo, ma che permettono economie di scala). Ora però bisogna riparare, perchè l'avvitamento della Borsa è un fatto negativo socialmente alla pari di Bin Laden.
Per chi vuole divertirsi in bracci di ferro con gli altri, meglio lasciare altri mercati (ad esempio il forex, che sulle monete principali ha meccanismi automatici di allineamento date dall'economia reale, tant'è che le monete alla fine, oscillano e non hanno trend di lunghissimo periodo ben definiti).
Ma la borsa, se vogliamo costruirci attorno il futuro dell'umanità, va trattata in modo "diverso".
Oppure si scriva a caratteri cubitali sui pamphlet pubblicitari dei fondi:
HIC SUNT LEONES!