By: Luigi Luccarini on Martedì 20 Agosto 2002 12:13
La bi-logia sui Kennedy è ottima e abbondante, oltre 1500 pagine.
E scritta bene (per chi piace l'Autore, ovvio) ed è straordinariamente realistica nel suo essere romanzata, ma solo fino ad un certo punto (quale? L'autore dice che non lo svelerà mai).
Ho letto una recente intervista di Ellroy in cui (era aprile 2001) professava "fiducia" per il sistema economico e politico degli USA: non so se lo dicesse per prendere in giro i lettori o la giornalista, oppure credesse veramente a quel concetto, ma entrambe le soluzioni in fondo sono in linea con il personaggio.
Più che ad un E. sostenitore di Bush penso ad un E. convinto del fatto che, come i suoi nomi di carta fanno e disfano i giochi del potere e li utilizzano a loro esclusivo tornaconto, gli equilibri che si realizzano nel mondo reale dopo qualsiasi evento apparentemente catartico non sono mai eversivi. Ristabiliscono i giusti assetti, insomma. E contribuiscono a perpetuare i vincoli di potere.
E' successo dopo l'11 settembre, qualsiasi cosa uno pensi sia REALMENTE accaduto.
E' successo a fine luglio, quando i tre giorni che convolsero l'orso sono stati riassunti e riletti con le migliori buone intenzioni didattiche. "E' stata la Fed", "La Fed ha comperato 100 mln di contratti S&P al meglio!", "hanno salvato il Brasile, ergo il sistema bancario USA reggerà", e via discorrendo.
Ci sono fondi di verità in tutto questo. E c'è soprattutto - ma lontaaaano da me l'intenzione di fare il Messia - UNA fondamentale verità.
Gli USA governano il mondo, politicamente e militarmente, la FED comanda l'altra faccia del mondo, quella della finanza, checchè la si voglia ormai ridotta al rango di semplice dispensatrice di buoni pasto.
Ho litigato (privatamente) con Rael più di una volta e il boy ora si rifiuta quasi di parlare con me. Dice che il Brasile salterà per aria, dice che l'FMI non ha più un soldo e che forse ha venduto tutto l'oro che aveva in cassa per tamponare le falle dei paesi in odor di default.
Probabilmente ha ragione, io però penso che non succederanno cose sconvolgenti, finchè la FED avrà il potere di stampare moneta senza alcun freno che non sia quello del pudore che, com'è noto, in certi ambienti è merce scarsa.
E questo stato di cose durerà fino a quando il dollaro resterà il riferimento di TUTTE le transazioni commerciali, non solo di quelle che si formano sui desk.
Avanzo un'ipotesi, anche se penso che qualcuno la bollerà come fastasticume letterario. Che agli USA e alla FED convenga che la gente si indebiti, che gli americani restino indebitati fino al collo, che il Brasile, la Turchia, tutto il mondo cosiddetto emergente, sia il più possibile indebitato. In dollari, ovviamente.
Che la FED sia in grado, in questo modo, di somministrare il denaro che essa stessa stampa fuori da ogni controllo come se si trattasse di fornire dosi di metadone ad un tossicodipendente. Che curarlo significherebbe scioglierlo dai vincoli, che forse sia meglio farlo proseguire nel vizio e così controllarne le reazioni.
Il cittadino americano consuma come un drogato e la FED gli fornisce la dose quotidiana, anche quando il "sistema" sembra sul punto di crollare, anche quando la dose potrebbe essergli fatale. E il cittadino americano fa il bravo, il docile, non si oppone allo status quo, lascia MSFT gozzovigliare nel suo monopolio di fatto, accetta cartelli sul caffè, nuvolacce di sterco di vacca, zanzare killer e quant'altro; disprezza i no-global e vive convinto che in fondo essere eterodeterminati nel proprio destino non è poi tanto male.
Basta che quel tale che parla di riforme in Brasile e quell'altro tale che fa il mussulmano nella Turchia occidentalizzata alla fine siano o sconfitti, o blanditi e l'aria è proprio quella.
E allora ecco che, per incanto, la Enron torna ad essere quel mirabile esempio di "capitalismo creativo" di cui parlava Friedman. Ci si può passare sopra. L'amico degli amici, il buon vechio Ebbers mica è andato in galera; quelli dell'Adelphia-fatta-in-casa sì, la solita storia dei figli e figliasti, tutto il mondo è paese, non per niente il nostro Signor B. è così entusiasta degli USA.
Vedi, caro Bandy, c'è poco da fare il Messia: io queste cose le ho sempre pensate, altri le hanno fotografate meglio di me, io mi sono limitato a leggerle e a ritrascriverle, anche per poter dire che quegli altri - moooolto più credibili di me - la pensano più o meno allo stesso modo.
Nessuna acredine da parte mia, ci mancherebbe. Anzi mi spiace che il nostro primo contatto abbia acceso scintille. Prometto di fare il bravo, da ora in poi.
Godiamoci intanto questo rialzo. In fondo è uno splendido esercizio dela magnanimità del potere dei Ragazzi. Hanno deciso di spartire qualche spoglia con noi, perchè non approfittarne?
Luke
Modificato da - luigi luccarini on 8/20/2002 10:18:51