By: gianlini on Martedì 28 Agosto 2001 13:37
Ancora, da internet.
"L’articolo che pubblichiamo traccia una mappa della popolazione detenuta in Italia e nel mondo.
Autore di questa analisi è il prof. Marzio Barbagli, ordinario di sociologia all’Università di Bologna e uno fra i più importanti studiosi a livello europeo.
La popolazione detenuta
Si stima che nel mondo vi siano oggi 8 milioni e 600 mila carcerati (condannati con giudizio definitivo o in attesa di sentenza). La metà di questi si trovano negli Stati Uniti, in Cina ed in Russia. Tenendo conto della popolazione residente, vediamo che il campo di variazione del tasso di detenzione è molto vasto (tabella 1). In testa alla graduatoria dei paesi vi è la Russia (con 730 detenuti per 100.000 abitanti) mentre al secondo posto vi sono gli Stati Uniti. In coda abbiamo l’India, il Giappone, l’Angola e la Nigeria (con 40 detenuti). Dunque, il tasso di detenzione dei primi è ben diciotto volte maggiore di quello dei secondi. Forti sono anche le differenze fra le varie regioni o aree del mondo. Escludendo gli Stati Uniti, è l’Europa orientale che ha oggi il tasso di detenzione più alto, seguita dall’Africa, dall’America Latina e dall’Asia. L’Europa occidentale ha il tasso più basso, ma presenta al suo interno una certa eterogeneità. In cima alla classifica vi sono l’Inghilterra ed il Galles, in fondo i paesi nordici (Danimarca, Svezia, Finlandia, Norvegia). A metà strada fra i primi ed i secondi troviamo l’Italia, insieme alla Francia, alla Germania e all’Olanda.
In molti paesi, nell’ultimo secolo e mezzo, vi sono stati grandi mutamenti anche riguardo alla popolazione detenuta (si veda la tab. 2). A metà dell’800 la situazione dell’Europa era molto diversa da quella di oggi. Il paese con il tasso di detenzione più alto era allora l’Italia, seguito dai paesi nordici, mentre l’Inghilterra (che oggi, come si è visto, è in testa alla classifica) aveva il tasso più basso. In tutti questi paesi, tuttavia, è iniziato allora un processo di diminuzione del tasso di detenzione che, con qualche oscillazione, è durato per più di un secolo. In Italia, ad esempio, questo tasso è sceso da 217 detenuti (per 100 mila abitanti) nel 1863 a 40 nel 1970 ed a 45 nel 1990. Nell’ultimo ventennio, l’andamento della popolazione detenuta è stato assai diverso a secondo dei paesi (in Europa o nella altre aree mondiali). In molti di questi il tasso di detenzione è nuovamente salito, ma in alcuni è sceso. Oltre che in Italia, è cresciuto in Svizzera, in Francia, nel Regno Unito, mentre è diminuito in Finlandia. Fuori dall’Europa, i due paesi che meglio illustrano queste opposte tendenze sono gli Stati Uniti ed il Giappone. Nel primo, dal 1978 ad oggi, il numero totale dei detenuti nelle prigioni di stato, federali e locali è quintuplicato, passando da 425 mila a oltre due milioni. Nel secondo, invece, il tasso di detenzione è continuamente diminuito nell’ultimo mezzo secolo, andando da 120 nel 1950 a 40 oggi..."
penso che 1,7 milioni sia la cifra attendibile...e altrettanti ne ha la Russia, pare...