LE SIMONE

 

  By: polipolio on Venerdì 01 Ottobre 2004 02:55

"l'embargo ha fatto alnmeno 1,5 milioni di morti" Dato che sono abbastanza varrebbe la pena di dare qualche evidenza in più: chessò calcoli, testimonianze, foto...

 

  By: XTOL on Venerdì 01 Ottobre 2004 02:29

I soldi per medicine e cibo c'erano... ------------------- ho notizie molto diverse; cito per tutte (1999): -l'accordo "oil for food" non può risolvere i problemi sanitari in iraq e non è stato concepito per questo. L'accordo viene e verrà sempre adoperato dagli stati uniti per distogliere l'attenzione dagli effetti genocidari delle sanzioni. Soltanto un'abolizione completa delle sanzioni e un ritiro degli stati uniti dalla regione può porre fine alla crisi in iraq- il tutto è una citazione dell'International Action Center, gruppo fondato dall'ex ministro della giustizia americano ramsey clark credere alla versione dedicata al popolino occidentale senza averne ascoltate altre è una scorciatoia troppo comoda xtol

 

  By: XTOL on Venerdì 01 Ottobre 2004 02:28

 

  By: CORTO on Venerdì 01 Ottobre 2004 02:11

----- Lo dica lei cosa , poi se ne può parlare. ----- Non ha mai provato doloroso sconcerto Norton? La mia era una semplice umana domanda. --- Non è neanche detto che se una cosa è fatta per fini giusti debba per forza avere un esito positivo , nè che se l'esito è negativo allora il fine non era giusto. ---- Infatti non è detto e non l'ho detto --- Mai un incoraggiamento , mai una speranza .Ma da che parte state? --- Dalla parte del ragionevole e libero dubbio. Mi consenta una citazione: "Crollato il vecchio Irak, che si identificava nella dittatura feroce di Saddan Hussein e nel regime del partito Baath, quello nuovo non esiste ancora: si tratta di uno Stato fallito sulle cui macerie non è stato costruito in questo anno e mezzo quasi nulla di solido. Il Governo non ha né l'autorità né la forza per garantire la sicurezza dei cittadini: la polizia è inesistente, l'esercito versa in uno stato embrionale. Il contingente militare capeggiato dagli Stati Uniti è percepito come una forza d'occupazione illegittima o inutile. Neppure l'Irak del petrolio si salva da attentati e sabotaggi. L'operazione di ricostruzione, come ormai si riconosce da molte parti, anche nelle cifre fornite dalla Casa Bianca,è un fiasco". Alberto Negri il 28 agosto sul Sole (noto quotidiano sovversivo) Dobbiamo fingere di non vedere o ripartire da qui? Corto

 

  By: Moderator on Venerdì 01 Ottobre 2004 01:41

Mi chiederei se le cose sono andate come si voleva oppure no e se non ci sia "oggi" altro da fare e che cosa. -----corto--------- Mi scuso per l'inserimento. Lo dica lei cosa , poi se ne può parlare.Non è neanche detto che se una cosa è fatta per fini giusti debba per forza avere un esito positivo , nè che se l'esito è negativo allora il fine non era giusto.E' lo stesso atteggiamento di quando si erano momentaneamente impantanati prima di arrivare a Baghdad ,quando tutti davano addosso alla strategia americana.Volevano solo che perdessero.Anche ora non c'è una voce che dica che dopo 5mila anni fra tre mesi ci saranno elezioni dove gli irakeni potranno scegliere , e la smenano solo con i danni di questa gente che fa di tutto perchè non si arrivi a quel giorno dopo 5 mila anni.Sarebbe l'inizio della loro fine , per questo tanta ferocia.Mai un incoraggiamento , mai una speranza .Ma da che parte state?

 

  By: CORTO on Venerdì 01 Ottobre 2004 01:17

Caro Zibordi concordo con lei che fra certi popoli e certi leader ed altri corra non un abisso ma molti abissi. Era anche ciò che intendevo e in fondo auspicavo quando dicevo che si dovrebbe trarre conseguenze dagli esiti fin qui raggiunti. Non mi pare siano state rinvenute armi di distruzione di massa in Iraq. Non mi pare si possa essere contenti nè sentirsi coerenti nel ritrovarsi oggi a trattare con terroristi/banditi per uno, due, tre, cento ostaggi dopo aver mandato (o visto mandare)in guerra migliaia di uomini in ossequio alla linea dura e pura. Provo un profondo dolore e sconcerto nel constatare che una vita vale tot usd , due 1/2 tot,cento zero tot. Mi chiederei se possa e debba essere "esportata" la democrazia occidentale e quando e dove e perchè. Mi chiederei se le cose sono andate come si voleva oppure no e se non ci sia "oggi" altro da fare e che cosa. Corto

 

  By: Moderator on Venerdì 01 Ottobre 2004 01:05

un popolo che ha già sofferto devastanti anni di imbargo, ----------------------Xtol I soldi per medicine e cibo c'erano , ma a parte quelli smazzettati in cambio di petrolio ai funzionari Onu ( fra l'altro fra gli accusati c'è il figlio di Kofi Annan), era Saddam che li pigliava e li dirottava .Tutti i bambini curdi e sciiti morti per mancanza di medicine è stato perchè Saddam tratteneva tutto a Baghdad e distribuiva solo ai sunniti.Ci sono interviste di padri di bambini curdi leucemici che presentatisi nella capitale per avere le medicine venivano talmente terrorizzati da non osare neanche ripresentarsi e lasciar morire a casa il figlio. Naturalmente per gli ispettori Onu le medicine c'erano, a Baghdad. Riguardo al rispetto dello stato Irakeno per le donne ,e ora tocca sentire anche queste panzane sul loro rispetto per le donne,nell'ottobre 2000 decine di donne sono state decapitate senza processo in piazza .^documentazioni varie^....# http://www.radicalparty.org/iraq/dossier_iraq_ntc_it.pdf^ Ma perchè non avete mai pietà per i veri perseguitati?

 

  By: XTOL on Venerdì 01 Ottobre 2004 00:12

almeno blair si è accorto che le adm erano una bufala colossale. si spera che per il futuro faccia tesoro dell'esperienza. vorrei consigliarle di fare altrettanto... il problema rimane (che sia utile o no definire IV guerra mondiale quella contro il terrorismo): le armi convenzionali usate con poca o nessuna discriminazione su un popolo che ha già sofferto devastanti anni di imbargo, occupando militarmente un paese che NON era base di nessun covo terrorista, che NON aveva rapporti significativi col terrorismo e cercando cocciutamente di imporsi in una realtà ogni giorno più ostile, è il più grosso regalo fatto al terrorismo. personalmente non ho dubbi che se la civiltà occidentale è il bersaglio del terrorismo (ho qualche ragione di non crederlo), bin laden è il primo tifoso di bush. xtol

Per fortuna c'è Tony Blair - gz  

  By: GZ on Giovedì 30 Settembre 2004 22:47

La storia di questo secolo, dalla prima guerra mondiale contro l'aggressione della germania imperiale, alla sconfitta del nazismo allo scontro con l'URSS è stato salvata dagli anglosassoni, gli inglesi, gli americani e gli australiani (i quali hanno sempre combattutto e domenica prossima 9 ottobre hanno un elezione importante in cui il tema principale è il supporto del premier Howard all'intervento in afganistan e iraq). Per fortuna, anzi bisogna quasi dire per miracolo, in tutti i conflitti vitali anche quando sono stati isolati senza nessun altro appoggio o simpatia in altre nazioni della terra hanno sempre trovato finora alla fine la forza e i leader capaci di tenere duro. Se leggi quello che dicono le elites in Italia o Francia o Spagna vedi confusione, opportunismo, contorsioni verbali fatte solo per giustificare l'ennesimo compromesso, la sforzo di non nominare i problemi per paura poi di dover fare qualcosa di concreto. Per fortuna cento anni di una tradizione di responsabilità per i destini del mondo libero non sono ancora andati persi ed è incoraggiante che questa volta il fronte di chi è disposto a fare qualcosa in realtà questa volta è più largo, il mondo è cambiato e il Giappone, la Corea e l'India che sono paesi con un peso crescente ad esempio, sono sulla stessa lunghezza d'onda. Se leggi quello che viene dal vertice degli Stati Uniti dell'Inghilterra (e dell'australia) invece trovi espressa in modo chiaro la verità che è sempre molto semplice e consiste oggi nella "guerra al terrore", al terrorismo che cerca la distruzione di massa, e nelle azioni necessarie per vincerla. ------------------- Tony Blair's speech to the Labour Party ------------------------------------------------------- The evidence about Saddam having actual biological and chemical weapons, as opposed to the capability to develop them, has turned out to be wrong. I acknowledge that and accept it. I simply point out, such evidence was agreed by the whole international community, not least because Saddam had used such weapons against his own people and neighbouring countries. And the problem is, I can apologise for the information that turned out to be wrong, but I can't, sincerely at least, apologise for removing Saddam. The world is a better place with Saddam in prison not in power. But at the heart of this, is a belief that the basic judgment I have made since September 11th, including on Iraq, is wrong, that by our actions we have made matters worse not better. I know this issue has divided the country. I entirely understand why many disagree. I know, too, that as people see me struggling with it, they think he's stopped caring about us; or worse he's just pandering to George Bush and what's more in a cause that's irrelevant to us. It's been hard for you. Like the delegate who told me: "I've defended you so well to everyone I've almost convinced myself." Do I know I'm right? Judgements aren't the same as facts. Instinct is not science. I'm like any other human being, as fallible and as capable of being wrong. I only know what I believe. There are two views of what is happening in the world today. One view is that there are isolated individuals, extremists, engaged in essentially isolated acts of terrorism. That what is happening is not qualitatively different from the terrorism we have always lived with. If you believe this, we carry on the same path as before 11th September. We try not to provoke them and hope in time they will wither. The other view is that this is a wholly new phenomenon, worldwide global terrorism based on a perversion of the true, peaceful and honourable faith of Islam; that's its roots are not superficial but deep, in the madrassehs of Pakistan, in the extreme forms of Wahabi doctrine in Saudi Arabia, in the former training camps of Al Qaeda in Afghanistan; in the cauldron of Chechnya; in parts of the politics of most countries of the Middle East and many in Asia; in the extremist minority that now in every European city preach hatred of the West and our way of life. If you take this view, you believe September 11th changed the world; that Bali, Beslan, Madrid and scores of other atrocities that never make the news are part of the same threat and the only path to take is to confront this terrorism, remove it root and branch and at all costs stop them acquiring the weapons to kill on a massive scale because these terrorists would not hesitate to use them. Likewise take the first view, then when you see the terror brought to Iraq you say: there, we told you; look what you have stirred up; now stop provoking them. But if you take the second view, you don't believe the terrorists are in Iraq to liberate it. They're not protesting about the rights of women - what, the same people who stopped Afghan girls going to school, made women wear the Burka and beat them in the streets of Kabul, who now assassinate women just for daring to register to vote in Afghanistan's first ever democratic ballot, though four million have done so? They are not provoked by our actions; but by our existence. They are in Iraq for the very reason we should be. They have chosen this battleground because they know success for us in Iraq is not success for America or Britain or even Iraq itself but for the values and way of life that democracy represents. They know that. That's why they are there. That is why we should be there and whatever disagreements we have had, should unite in our determination to stand by the Iraqi people until the job is done. And, of course, at first the consequence is more fighting. But Iraq was not a safe country before March 2003. Few had heard of the Taliban before September 11th 2001. Afghanistan was not a nation at peace. So it's not that I care more about foreign affairs than the state of our economy, NHS, schools or crime. It's simply that I believe democracy there means security here; and that if I don't care and act on this terrorist threat, then the day will come when all our good work on the issues that decide people's lives will be undone because the stability on which our economy, in an era of globalisation, depends, will vanish. I never expected this to happen on that bright dawn of 1 May 1997. I never anticipated spending time on working out how terrorists trained in a remote part of the Hindu Kush could end up present on British streets threatening our way of life. And the irony for me is that I, as a progressive politician, know that despite the opposition of so much of progressive politics to what I've done, the only lasting way to defeat this terrorism is through progressive politics. Salvation will not come solely from a gunship. Military action will be futile unless we address the conditions in which this terrorism breeds and the causes it preys upon. That is why it is worth staying the course to bring democracy Iraq and Afghanistan, because then people the world over will see that this is not and has never been some new war of religion; but the oldest struggle humankind knows, between liberty or oppression, tolerance or hate; between government by terror or by the rule of law.

 

  By: XTOL on Giovedì 30 Settembre 2004 22:14

oh, no! di nuovo il sermoncino. 1- l'idea che morire davanti alle telecamenere sia preferibile che in loro assenza è talmente balorda da non poter credere di doverla leggere ancora 2- che in irak ci sia tutta questa informazione è un'altra insulsaggine, con i giornalisti asserragliati nella green zone da almeno un mese 3- che le vittime siano "poche" è un'altra idea casareccia, a meno che le vittime del 11/9 siano pochissime... 4- che la guerra sia stata fatta per eliminare una odiosa dittatura è impossibile sia stata concepita da una mente adulta xtol dimenticavo: l'embargo ha fatto circa 1.500.000 morti

 

  By: GZ on Giovedì 30 Settembre 2004 21:56

.....Si dichiarò guerra all'Iraq per instaurare la democrazia e la libertà al posto di Saddam e assestare un colpo decisivo al terrorismo internazionale....... Il fallimento dell'impresa è sotto i nostri occhi ------------------------------------------------------- Se la dittatura di Saddam fosse rimasta quest'anno migliaia di persone sarebbero state ammazzate, ma lei non l'avrebbe saputo e se ne sarebbe infischiato come tutti (salvo gli irakeni). Secondo ^IraqBodyCount ("conto dei morti in Iraq")#www.IraqBodyCount.net^, il sito pacifista che tiene il conteggio più diciamo "sfavorevole" all'intervento in Iraq, sono morti da un minimo di 12.976 a un massimo di 15.033 persone da quando gli Stati Uniti hanno deciso di rovesciare Saddam (assieme all'inghilterra e all'australia, più successivamente nella ricostruzione, il giappone, la corea, l'olanda, l'italia, la polonia...) Sotto Saddam secondo praticamente tutti quelli che hanno scritto sull'Iraq (vedi il libro in italiani di Magdi Allam ad esempio) sono morti nelle guerre e repressioni varie dalle 800mila al milione di persone in circa 25 anni di dittatura, una media quindi di 25 mila-40 mila persone all'anno. SAREBBERO MORTI ANCHE QUEST'ANNO, ma senza le TV. I 13 mila morti per liberare da Saddam l'Iraq li abbiamo visti filmati, fotografati e riportati sulle nostre TV giorno per giorno per 18 mesi. Degli 800 mila morti sotto Saddam abbiamo sentito dire solo successivamente, ogni tanto, in modo vago e senza foto e filmati. Liberare un paese da una dittatura che è costata un milione di morti non avviene senza altri morti. Non è mai successo e non succederà mai, ma ne vale sempre la pena. In Italia, secondo il vicedirettore dell'espresso Gianpaolo Pansa nel suo libro recente (e secondo Pertini e secondo tutti gli storici che hanno esaminato la questione) DOPO LA FINE DELLA GUERRA sono stati ammazzati dai 15 mila ai 25 mila civili, quasi tutti nel Nord-Italia, che all'epoca aveva una popolazione pari o inferiore ai 28 milioni di Irakeni attuali. E' stata ammazzata PIU' GENTE IN ITALIA NEL DOPOGUERRA CHE IN IRAQ OK ? Non ne valeva la pena, a causa del costo in VITE UMANE (DOPO LA GUERRA) ? Se smettiamo per un attimo di farci influenzare da quello che i giornali e la TV mettono ogni giorno in prima pagina e ragioniamo sulla base della STORIA, dell'Iraq e di altri paesi in situazioni simili, la liberazione del paese da una dittatura spaventosa, che ha lasciato filmati delle sue torture in confronto ai quali le decapitazioni di Zarqawi sono cose umane, è nella media (o sotto) la media storica dell'inevitabile costo. Il problema è che ai media non interessa quello che accade sotto una dittatura dove non permettono (a meno di voler rischiare la pelle) di riportare di massacri e torture. Ai giornalisti attuali interessano le notizie quando è facile e comodo, quando ci sono degli occidentali che li proteggono. Ad esempio oggi, 30 settembre 2004, in Libano, in quello che una volta era un paese libero, prospero e mezzo cristiano, la gente viene vive nella paura della polizia segreta da quando è stato occupato dalla Siria, una dittatura stile Saddam, (sui giornali c'è la notizia che hanno fatto morire ieri quattro tizi implicati nell'attentato a Nassaraya per evitare che parlassero...). E così in Iran o Libya o Algeria, ma nessuno può intervistare o fotografare le vittime. Senti dire che si tratta di migliaia o decine di migliaia, ma non le vedi e non le senti. Solo se qualche inglese o americano intervenisse diventerebbe possibile. Per adesso black out, oscurità totale, come sotto i nazisti PRIMA che venissero sconfitti, si intuiva, si sentica alcune testimonianze, ma nessuno sapeva cosa esattamente succedeva. In Iraq invece è l'unico paese in cui VEDI TUTTO, OGNI GIORNO, OGNI MORTO, persino le vittime ammazzata dalla camorra ricevono meno attenzione e li mettono nelle pagine locali. Ma vale SEMPRE la pena di liberare un paese da una dittatura che è costata un milione di morti. Lo ripeto: vale SEMPRE la pena di liberare un paese da una dittatura che è costata un milione di mort, anche se non li riportano sui giornali ogni giorno. ^E Tony Blair lo spiega molto bene#www.cobraf.com/forumf/cool_r_show.asp?topic_id=0&reply_id=46174 ^

 

  By: gianlini on Giovedì 30 Settembre 2004 21:56

non capisco se devo fare un anagramma, l'associazione l'avevo già fatta io ma la pensavo di osmosi inversa...talebani che "affect" (come è in italiano?) bin laden piuttosto che il contrario però xtol lasciamo da parte queste polemiche spicce, e pensiamo alla due simone ora, così belle e sorridenti e anello ideale di congiuzione est-ovest

 

  By: XTOL on Giovedì 30 Settembre 2004 21:40

leggi bin laden e pensa talebani, così ti risulta più chiaro

 

  By: gianlini on Giovedì 30 Settembre 2004 21:16

un po' anche a te se il sovvenzionare bin laden (ma non era già miliardario?? boh! il terzo millennio è proprio il millennio della fantasia....) ti porta ad associare automaticamente che questi debba per forza scatenartisi contro.... dopo tutto si trattava di un eccentrico e quasi simpatico ragazzo saudita con l'hobby delle donne fino a che stava in occidente..... forse sono stati gli stessi talebani a fargli il lavaggio del cervello

 

  By: XTOL on Giovedì 30 Settembre 2004 20:55

gian, giocare a risiko ti ha dato alla testa. xtol