Peavey, te, nonostante "una bella eta'" (corriamo verso i 70 eh?), hai un approccio verso la tecnologia a mo'
di un ragazzino quando armeggiavi con triodi e pentodi. Questo e' sicuramente molto positivo dal punto di vista
professionale, anzi, e' l'unico modo per rimanere sul campo di battaglia.
Io invece ho subito l'involuzione opposta, e questo e' iniziato quando i programmi (o i software che dir di voglia)
han preso il nome di "app" (app de che ?). A te il server cinese che ti blocca il tostapane entusiasma, a me
invece fa orrore.
L'informatica, a conti fatti, ci ha ammorbato la vita, ha reso possibile la moltiplicazione della burocrazia,
ha permesso all'assessore di inventarsi le boiate piu' incredibili, ha reso complicate, per i piu', anche le cose
banali (vedi l'assurdita' del token per accedere alla banca finito sul telefono), ha moltiplicato lo spreco di
carta (ogni volta che leggi un documento te lo ristampi, etc... etc.... etc.....
Tornando alla valuta digitale di banca centrale, la blockchain non c'entra una beata mazza, solo un folle
potrebbe pensare di mettere milioni di minatori a convalidare miliardi di transazioni. Credo che funzionera'
esattamente come un cc e le transazioni saranno gratuite proprio perche' e' moneta "contante".
Al di la del gioco platealmente truccato dalle balene sulle cripto, l'unico aspetto sostanziale e' che e'
stato creato il mercato dei token, praticamente i venture capital resi accessibi anche a Ciccio Formaggio
senza l'intralcio di alcuna autorita'. Questo sta bene anche ai regolatori, quando quello (Ciccio) si
accorge che il token della "benzina che purifica l'aria" si e' perso nei meandri della rete non potra'
andare a rompere le palle alla consob, bankitalia, o i consumatori.