sesso gay, keynes e adozioni gay - GZ
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By: GZ on Lunedì 04 Gennaio 2016 19:00
Ogni tanto, leggendo la solita propaganda per la adozioni gay, in un momento di debolezza invece di passare ad altro ci scappa un commento
#ALLEGATO_1#
L'esperienza comune delle coppie gay maschili (amici, conoscenti...) nonchè gli studi e statistiche, indicano che nella grande maggioranza dei casi sono caratterizzate da promiscuità che non è paragonabile a quella delle coppie etero. In parole povere, è molto comune per gli uomini avere molto sesso casuale con altri uomini, che siano formalmente in una "coppia" o meno. Questa osservazione non è una condanna di un comportamento che ad alcuni viene spontaneo e sembra innato. Keynes ad esempio da giovane teneva due librettini in cui annotava le sue prestazioni sessuali, tutte gay, e chi li ha studiati riporta che in certi anni si faceva anche 30 giovanotti diversi ("si faceva perchè c'era un elemento classista all'epoca che rendeva più facile per uno di Cambridge andare con un "boy" dell'albergo o un militare di leva...). Uno dei due libretti riportava gli incontri (in codice) e l'altro invece le statistiche divise in tre tipi di prestazioni tipiche diverse. Keynes aveva studiato e aveva scritto un libro di statistica ("Treatise on Probabilty") e l'applicava alla sua vita sessuale. Gli studiosi sono incerti però su cosa ne abbia ricavato dalle sue statistiche del sesso, perchè i libretti sono scritti in codice difficile da decrittare e non si è sicuri nemmeno di quando si riferisse nelle sue statistiche ad un tipo di sesso o ad un altro. Ad ogni modo se ne deduce che approssimativamente abbia avuto almeno 200 ragazzi e uomini diversi, prima di passare all'eterosessualità full time intorno ai 35 anni. (Cito Keynes perchè siamo in un sito di economia!)
Questa è solo una constatazione che viene dalla semplice osservazione dei casi umani: tra uomini ci si mette d'accordo MOOOLTO più facilmente per scopare che con delle donne.
Come però questo fatto macroscopico della vita gay maschile venga gestito in presenza di bambini adottati non lo si può sapere perchè i casi finora studiati sono pochissimi. Esistono studi su adozioni gay, ma ^se si guarda bene sono pochissimi quelli in cui una coppia di maschi gay ha adottato bambini#http://eppc.org/docLib/20030423_No_Basis.pdf^. Questo aspetto, la promiscuità come fatto standard, è un esempio macroscopico che nelle discussioni "illuminate" si evit dei problemi che insorgono.
Parlando in generale, istituzionalizzare le adozioni gay è qualcosa che NESSUNA CIVILTA' negli ultimi 4mila anni ha mai provato a fare o anche solo tollerare informalmente, per cui parliamo di fare un esperimento. Con dei bambini.
Negli anni '60 la stessa "intellighenzia" che oggi sostiene le adozioni gay spiegava che il fattore chiave per un bambino era la felicità dei singoli genitori, per cui se divorziando questi poi stavano meglio, anche lui ne avrebbe beneficiato. 30 anni dopo l'evidenza di quasi tutti gli studi indica che non è così, che i bambini soffrono, in media, dai divorzi.
Lo stesso è avvenuto nel caso di donne che da sole allevano bambini senza la presenza del padre. Per l'intellighenzia progressista non era un problema (e Hollywood ha prodotto dozzine di film per mostrare come la società bigotta osteggiasse tante coraggiose ragazze...). Purtroppo invece, di nuovo l'evidenza ha mostrato specie in America che socialmente è un disastro: crescere senza padre è correlato con criminalità, fallimento scolastico e altre patologie (questo nella media dei milioni di persone, poi lo so che ci alcuni che sono diventati miliardari o artisti famosi...). Per la società nel suo insieme però si tende ora a concordare che allevare dei bambini, specie maschi, in presenza del padre sia meglio
Perchè fare ora un terzo esperimento sulla pelle dei bambini dando retta alla stessa intellighenzia ?