By: defilstrok on Martedì 12 Marzo 2013 23:12
Purtroppo, quando sento parlare di DeMark tremo.
Per due ragioni: 1) spesso di recente ha fallito; 2) quando il mercato su questi conteggi non inverte.... (ahiahiahi) ricicla!
Se invertirà domani o fra una settimana quindi aspetto a dirlo finché non metto il dito "nella piaga".
Ci sono però altre cose che mi fanno pensare non opportuno comprare qui (prescindendo dall'economia) e che vado a riepilogare:
- il massimo (che sull'S&P non è doppio, ma triplo) nonostante il supporto delle banche centrali, non può essere superato tutto d'un fiato, e merita rispetto. Quand'anche (e non lo escludo in linea di principio) si possa andare in futuro anche un bel po' più in alto, tuttavia un ritraccio da qua è obbligatorio.
- i volumi: è stato scritto e riscritto. A fronte di 1,3 mld di azioni scambiate nel 2007 siamo a poco più di 1/3
- su dei massimi del genere ci dovrebbe essere (e uso il condizionale per pura cortesia) un minimo di lotta e di contrasto tra rialzisti e ribassisti, ancor più in presenza del risultato elettorale italiano, di dati economici (ordini industriali tedeschi -1,9%, PIL negativi in tutto l'occidente, caduta della produzione industriale ovunque) e di due declassamenti (UK e Italia); ma di quei contrasti - assolutamente normali in un mercato normale - non c'è stata traccia
- c'è la questione del Nasdaq che, ricordiamolo, i due anni scorsi ha fatto da apripista a DJIA e S&P. Dove si trova il Nasdaq100? rispetto al massimo segnato un anno fa (seconda decade di marzo) quando quotava 2793 oggi, 350 giorni più tardi, ci troviamo a 2801. C'è bisogno di aggiungere qualcosa? Aggiungiamola! Si chiama Head&Shoulder. Di Testa&Spalle se ne vedono tanti, anche intraday, ma dopo diversi lustri di esperienza mi permetto di asserire che l'affidabilità di certi pattern quando si verificano "in fondo" o "in cima" a trend molto estesi è vicina al 90%. Riporto in basso la situazione sul Nasdaq (di cui tengo a far notare il double bottom in area 1000 da cui poi partì)
- infine, non vanno dimenticati i due mesi da incubo di gennaio e febbraio, rinchiusi in un soffocante 2% mentre i cambi franavano e le materie prime e i preziosi crollavano. Due mesi lassù, per poi fare questa sparata alla fine concentrata su DJIA e Nikkei ma, per quanto pesante in termini psicologici, in realtà risibile in termini percentuali
Dunque, ben venga DeMark! Ma se: non ci sono volumi; non c'è contrasto sui massimi; il doppio (o triplo) top non viene oltrepassato di almeno un 5%; i dati economici continuano a stridere; oro e argento non continuano a scendere; il Nasdaq non si gira al rialzo -> la conclusione è una sola: qui non si compra!