By: traderosca on Martedì 17 Dicembre 2013 13:13
e questa ipotesi?
Jeremy Siegel, professore della Wharton University, considerato uno dei più autorevoli studiosi mondiali di mercati azionari, ha recentemente dichiarato: “Sono certo che la maggior parte dei traders continuerà a speculare nel breve termine, scommettendo su quando la Federal Reserve inizierà a ridurre gli interventi di sostegno. Questa preoccupazione si basa sulla falsa convinzione che il rally dei mercati azionari a cui abbiamo assistito fino ad oggi sia stato provocato dagli stimoli della Fed e che qualora questi dovessero essere ridotti nel futuro, le borse inizierebbero a scendere. Sono fortemente in disaccordo con questa valutazione. Certamente una politica monetaria accomodante è un bene per i mercati azionari, ma il rally che abbiamo visto quest'anno si basa principalmente sui due elementi fondamentali: utili e tassi di interesse. Analizziamo questi elementi nel dettaglio: le stime attuali per gli utili aziendali relativi all’indice S&P500 per il 2013 sono pari a 105,54 dollari, che rappresenta una crescita pari a +10,8% rispetto al 2012. Questi incrementi sono stati generati con una crescita moderata del prodotto interno lordo ( PIL) negli Stati Uniti e una crescita ancora più lenta in Europa. Con l’S&P500 a circa 1.770 punti, l’indice viene oggi scambiato a 16,7 volte gli utili operativi attesi per il 2013, appena sopra la media storica degli ultimi 60 anni, pari a 16.54 volte. Questo dato è ben al di sotto della media del rapporto prezzo-utili pari a 19 volte, con la quale l'indice ha scambiato nel passato in periodi di bassi tassi di interesse come quello attuale. Considerato che mi aspetto una crescita del PIL superiore al 3 % per il prossimo anno, ritengo che gli utili aziendali cresceranno più del previsto, supportando le borse e le azioni. Tutto ciò significa che anche se la Fed inizierà ad assottigliare gli interventi già da questo mese, una tale mossa avrà solo un breve impatto negativo sulle azioni e non fermerà il trend di crescita di lungo termine.”