Di chi è la sovranità monetaria ?

 

  By: GZ on Martedì 29 Ottobre 2013 01:33

grazie, ma sono delle bozze quelle che ho messo online sto riscrivendo tutto in italiano più decente...

 

  By: defilstrok on Martedì 29 Ottobre 2013 01:32

@ GZ: alla pagina 32 pubblicata qui sotto oggi pomeriggio ci sono dei refusi. Nei riquadri è scritto "reserve" anziché riserve, e sempre Banca A anche quando è la B @ Blackswan: speriamo! Buonanotte

 

  By: GZ on Martedì 29 Ottobre 2013 01:25

Minsky sulle banche e il meccanismo di creazione di moneta non ha in realtà scritto molto. E' meglio da questo punto di vista ^il nostro Augusto Graziani#http://http://it.wikipedia.org/wiki/Augusto_Graziani^ (che tra l'altro è originario di Modena anche se poi è cresciuto a Napoli). Qui ad esempio c'è un paper di Riccardo Realfonzo sulla teoria della moneta in Graziani: ^"Italian Circuitist Approach"#https://www.google.it/search?q=Chick%2C+V.+(1986)+%E2%80%98The+Evolution+of+the+Banking+System+and+the+Theory+of+Saving%2C+Investment+and+Interest%E2%80%99%2C+E&oq=Chick%2C+V.+(1986)+%E2%80%98The+Evolution+of+the+Banking+System+and+the+Theory+of+Saving%2C+Investment+and+Interest%E2%80%99%2C+E&aqs=chrome..69i57.1223j0j1&sourceid=chrome&espv=210&es_sm=122&ie=UTF-8^ in cui te la riassume. Leggi il primo paragrafo qui sotto dove Graziani spiega in modo cristallino COME LE BANCHE CREANO MONETA QUANDO FANNO PRESTITI Io ho studiato a Modena e Roma economia con prof. tutti di sinistra e Augusto Graziani è l'economista italiano noto nel mondo e anche di sinistra forse più importante nel dopoguerra (assieme a Piero Sraffa ). Bene, mi sono reso conto solo ora, che in sette anni di università non hanno fatto mai leggere Graziani quando parlava di moneta. Solo analisi sull'industria pallose. Questi vari Michele Salvati, Ginzburg, Biasco, Vianello, Padoan.... economisti di sinistra DOC, della moneta e delle banche e del debito NON NE VOLEVANO SAPERE. Anche di Marx sulla moneta e il debito dove ha scritto cose utili non ti facevano leggere niente (ti facevano leggere Marx sull'industria e il resto dove non capiva niente). All'epoca erano ansiosi di farti studiare qualunque economista di sinistra da Marx in giù, e avevano qui in Italia, ancora vivente tra l'altro, Augusto Graziani che è riconosciuto nel mondo per aver messo assieme una teoria della moneta endogena piuttosto seria. Ma niente... *********** 5. The bank as creator of money Let us suppose that in order to finance their production, firms resort to bank credit (Graziani 1987 and 2003b). Banks register the credit granted to firms on the credit side of their balance sheets, and the amount of the deposits created in favour of firms on the debit side. Subsequently, firms use the deposits to pay their workers. At this point, banks transfer ownership of the deposits to workers, cancelling those of the entrepreneurs. In this new situation, firms remain indebted to the banks, the workers are the banks’ creditors, while bank balance sheets report the credits granted to firms on the asset side and debts to workers as a liability. Bank deposits have acted as final means of payment for firms, inasmuch as they have effectively freed themselves of any debt relationship with workers. In an economy without barter, the only possible money is the bank promissory note: even though it is not a commodity, only this promissory note can release firms from all the debts owed to their workers. In this sense, the means of payment ‘assumes the form of a triangular transaction’. It is therefore clear that the theorists of the monetary circuit define the bank as the agent that has the function of creating money. This expression refers to the capacity of ordinary credit institutions (commercial banks) to transform non monetary activity, like simple promises to pay, into activities that are money, in other words that are accepted by the community as a final means of payment. In the monetary economy money is therefore embodied in entries in bank’s balance sheets. Naturally every act of creating money is registered in a double entry in the balance sheet (on one side the issue of money is entered as a bank liability, on the other it is entered as a credit towards the lender). In this sense it is clear that from the point of view of the economy as a whole money does not represent wealth; the exact opposite is however true from the point of view of the individual possessor of money. It should be stressed that in their examination of the money supply, the circuit theorists invert the mainstream approach (Realfonzo 1998; Zazzaro 1995). The mainstream, in fact, envisages firstly the definition of the concept of money base (legal tender issued by the central bank), then the construction of the multiplier of bank deposits, and lastly the definition of the supply (effective and potential) of money. In other words the mainstream confirms the old saw that “deposits make loans”. The circuit theorists reverse the traditional approach following Schumpeter’s argument that the functioning of the accounting system in a capitalist society emerges with great clarity if one begins with the study of the ‘fundamental theoretical case’, which is, basically, the Wicksellian model of pure credit (a ‘pure accounting system’) where all payments take place by means of entries in bank balance sheets (the ‘fundamental concept of the theory of money’). In other words the circuit theorists show that even without legal tender, the system could theoretically work since bank money is accepted through the confidence that agents have in the bank. It follows that the logic of the multiplier of bank deposits is completely rejected. Ordinary credit institutions do not multiply anything; they create money (“loans make deposits”). Obviously this is not to deny that a specific monetary setup where bank money is by law tied to a money that commercial banks cannot create can tend to place a cap on the expansion of bank credits. But in this regard some circuit theorists express doubt. Ultimately, this concerns “the limit to the credit which the bank can grant [...] cannot be fixed, either rationally or practically... [it] depends on the forecast [...] of the amount of future compensations” (de Viti de Marco 1934, p. 51). As can be seen, the Italian monetary circuit authors adopt positions near to (but not coinciding with) the horizontalist ones expressed by Moore (1988).

 

  By: blackswan on Martedì 29 Ottobre 2013 00:59

Per chi se la fosse persa segnalo questa intervista alla “talpa” della Banca Mondiale ^Karen Hudes..#http://kahudes.net/^ ^"IL MONDO SI RIBELLERA' AI BANCHIERI"...#www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=12509^ Buonanotte

 

  By: Acmen on Lunedì 28 Ottobre 2013 20:11

Interessante disquisizione sul sesso degli Angeli quindi su che testa pisciare..... allora il nobel lo diamo al signor Hobi... ricordo certe sue amenità di come funziona l' Economia in base alle lezioni ricevute da Profumo suo sommo Maestro...! eheheh...!

 

  By: hobi50 on Lunedì 28 Ottobre 2013 18:08

Una volta Dott.Zibordi le scrissi come definiva le banche H. Minsky. Le definiva " istituzioni che emettono degli YOU con clearing presso le banche centrali". Mi rimproverò di scrivere cose incomprensibili ( cosa che mi fece molto piacere ). Nonostante il tempo ( sarà a dir poco passato un annetto ) vedo che proprio non si è impadronito di quel concetto fondamentale . LE BANCHE FALLISCONO QUANDO NON RIESCONO A FARE IL CLEARING PRESSO LA BANCA CENTRALE( cioè non hanno sufficienti riserve presso la B.C. ). Lasci perdere la solita fuffa che si riferisce alla normale attività bancaria che deve trovare composizione a fine giornata presso la B.C. Quella è per i suoi estimatori che non capiscono una sega di questi argomenti. A me spieghi ,magari,perché H.Minsky sbagliava( anche con parole sue ). Hobi

 

  By: shabib on Lunedì 28 Ottobre 2013 17:30

.scusa Giovanni ,non volevo oscurare il tuo intervento...ma non arrivava tua risposta...

 

  By: GZ on Lunedì 28 Ottobre 2013 17:27

Ma se le banche creano moneta ,perché mai falliscono ? Possibile che siano così stupide da creare moneta solo per prestarla agli altri ma non a se stessi ? Bella domanda ! ----- Ma per fortuna si è data la risposta ! E per essere sicuri che anche Hobi comprenda si sono fatti gli esempi contabili

 

  By: GZ on Lunedì 28 Ottobre 2013 17:15

Hobi è il nostro Sgarbi...

 

  By: SoLDo on Lunedì 28 Ottobre 2013 16:35

Hobi50 ha fatto della cordialità e dell'umiltà la sua ragione di vita. Facevi prima a dirci elegantemente " io vi piscio in testa a tutti quanti "

 

  By: hobi50 on Lunedì 28 Ottobre 2013 12:39

Tutto cominciò 3 o 4 anni fa. Nel forum esplose una bomba : le banche "creano" denaro dal niente ( sottolineo dal niente perché è importante)! Gli animi si eccitarono e molti novelli Samuelson si sentirono pronti a illustrarci le loro teorie monetarie. E' vero che ogni tanto c'erano delle domandi impertinenti che rimanevano senza risposta. Ma se le banche creano moneta ,perché mai falliscono ? Possibile che siano così stupide da creare moneta solo per prestarla agli altri ma non a se stessi ? Bella domanda ! Ad Anti qualcosa non quagliava e si inventò i mitici soldi "cliccaroli" Ci andò vicino perché i soldi "cliccaroli" non c'entravano nulla con le banche ordinarie ma erano la moneta della Banca Centrale. I soldi cliccaroli hanno un'evidenza contabile nel passivo delle banche centrali (nella posta "base" monetaria) ,ma mai nel passivo delle normali banche. In queste ultime ogni passività ha infatti un nome e cognome ben definiti : mai base monetaria. La confusione nella testa dei tanti potenziali premi Nobel del forum ha portato a discutere di queste idiozie almeno tre anni ! L'ultimo anno è passato ,focalizzandosi invece su un'altra idiozia. Posto che la moneta in circolazione nel suo aggregato più vasto ( M3) è molto più grande di quella creata dalla banca Centrale ( M1) ,chi è responsabile della differenza ? Qualcuno pensa sia necessario elencare le dichiarazioni di una sfilza di personaggi dell'establishment super qualificati per dare una risposta all'interrogativo. Personalmente ,ma ho qualche vantaggio posizionale rispetto ai Premi Nobel del Forum, ritengo che ,se escludiamo Pippo, Pluto e Paperino, il responsabile del gap sia .... L'ultimo tema ,per completare il trittico ,rimane quello sulle modalità della creazione di moneta bancaria e dei rapporti con il sistema economico. Tema difficile e sul quale temo possiate metterci ,da soli,anche dieci anni senza arrivare a capo di nulla. Hobi

 

  By: temistocle2 on Giovedì 24 Ottobre 2013 15:57

"quando le cose sono cominciate ad andar male ? Io dico quasi sempre :quando hai lasciato andare gli Dei:quelle astrazioni prive di immagini che noi definiamo ad es. Verita' o Giustizia. Il nostro ego ,immerso com'è nello zeitgeist, spesso e volentieri sottovaluta .Quello che Freud chiamava inconscio, Jung SE o piu' semplicemente Hillman riprendendo i neo platonici fiorentini chiamava anima ,cioè il centro della nostra individualita',non li trascura mai ." bellissimo, grazie

 

  By: lmwillys on Giovedì 24 Ottobre 2013 14:17

ci vorrebbero mille Paragone e Bagnai e Borghi ... --------- prospettiva agghiacciante, altri pifferai che conducono i topini al suicidio ... c'è tanta gente più interessante che almeno si sforza di immaginare sistemi adeguati ai tempi ci vorrebbero mille Grillo casomai per ridestare il popolo sopito (la rana nella pentola ricordata da qualcuno tempo addietro), per costringerlo al confronto chissà se Paragone inviterà mai Latouche ...

 

  By: SanTommaso on Giovedì 24 Ottobre 2013 14:14

Questi governanti non sono completamente stupidi. Colpendo i singoli, uno per uno, evitano l'aggregazione delle masse. L'infrazione stradale, il tasso alcolemico,la chiamata dell'agenzia delle entrate, il Patentino da rinnovare ogni anno per ogni stupida attivita',il controllo della Finanza, dei Ros, dei Nocs : ) Tutte cose su cui chi non e' coinvolto dira' sempre " Ti sta bene, te lo sei cercato".

 

  By: defilstrok on Giovedì 24 Ottobre 2013 13:18

Io credo poco al fatto che "siamo i detentori dell' unica peste che puo' salvare il mondo". Sono assai più convinto che gli USA siano detentori della peste che ha rovinato il mondo. Potrei riferirmi a tante cose: l'uso sistematico delle "paure" per spingere la popolazione alla remissività; i disastri provocati da Clinton (dall'abolizione del Glass-Steagal alla spinta decisiva impressa alla globalizzazione); le politiche dissennate pro-bolla di banchieri centrali sempre più inutili e ancor più dannosi; la diffusione a iosa di un atteggiamento politico di esasperata tutela delle minoranze; e via discorrendo. Ma preferisco concentrarmi su un solo aspetto, che giudico sordido e spaventoso allo stesso tempo: la fisionomia e l'uso delle banche. E' sbagliato ripetere il mantra del "too big to fail". In verità sono troppo grandi per un altro motivo: distorcono senza pietà, in maniera oligopolistica e in combutta con politici e istituzioni, i mercati e la realtà economica sottostante e - last but not least - la percezione da parte della gente. Un solo esempio: lo spread è sceso, e ne fanno un vessillo oscuro a tutti fino a due anni e mezzo fa, ma i Btp pagano comunque tassi più alti di due anni e mezzo fa. Come ho già detto temo col massimo orrore questa dimensione "too big" non perché tema un eventuale fallimento, ma per l'esatto contrario: la certezza che eserciteranno - come esercitano - il potere conferitogli dalla dimensione abnorme per portare avanti il processo di stalinizzazione dell'Occidente. Mi auguro ancora, ma con flebile speranza, che si scateni al più presto la rivolta. Con tutti i loro difetti (veniali) ci vorrebbero mille Paragone e Bagnai e Borghi e Zibordi (e mettiamoci dentro pure Barnard) per svegliare la gente dal rintronamento. Tuttavia ci credo assai poco: nonostante il passaggio in prima serata, La Gabbia riesce a malapena a totalizzare 1 milione di spettatori (anche se sospetto che ci sia una pletora di spettatori on-line) contro i 2,5-3 milioni di imbecilli che si dilettano a seguire (ancora?) la puttanopoli di Santoro