By: Lelik on Martedì 16 Giugno 2015 17:11
Io invece sostengo al 1000% l'articolo di Zibordi contro le previsioni alla mentula canis di Zingales (in questo caso sulla presunta simile criticità dei debiti pubblici greci e giapponesi), e non concordo con le critiche di Hobi e altri.
Lo sostengo pienamente perchè Zingales (che senza nessuna ironia è ovviamente molto più preparato di me, più colto, e più intelligente, e questo senza nessuna ombra di dubbio, visto anche il suo ranking come economista nazionale e la sua importanza che presumibilmente lo porteranno prima o poi in ruoli istituzionali) è troppo spesso una bandiera al vento.
Perchè di Zingales ce ne sono stati molti anche guardando solo gli ultimi anni, forse in relazione al vento che tirava, oppure ad altri fattori che non conosco e che non mi interessa sapere.
Abbiamo lo Zingales recentissimo del 14-6-2015 che riconosce le magagne democratiche ed economiche dell'eurozona
http://europaono.com/2015/06/14/zingales-europe-giavazzi-revealing-lapsus-europa/
qui parla del peccato originale della zona euro, e afferma tra le altre cose: "il problema non è solo in un arto, ma pervade l’essenza dell’unione monetaria.
Giavazzi ha un lapsus freudiano molto rivelatore, quando confronta Angela Merkel con Barack Obama. A differenza di Obama, Angela Merkel, non è il presidente legittimamente eletto dell’Unione, ma semplicemente il capo dello Stato più potente. È più come Andrew Cuomo, governatore dello stato di New York, o Jerry Brown, governatore della California. Che lei sia responsabile dei negoziati rivela l’errore fondamentale dei padri fondatori dell’euro: realizzando l’unione monetaria prima dell’unione politica, hanno creato non un’unione democratica, ma una egemonia tedesca.
Negli Stati Uniti anche gli stati più piccoli hanno due senatori, lo stesso numero di quelli più grandi. Questo dispositivo costituzionale assicura che sarà fatto l’interesse di tutto il popolo americano, non solo di quello dello stato economicamente più potente.
Al contrario, l’approccio intergovernativo europeo, fa sì che l’Unione europea sia gestita principalmente nell’interesse di tedeschi e francesi. E non dei popoli tedesco e francese, ma delle banche tedesche e francesi. Nel 2010, quando queste erano pesantemente esposte verso la Grecia, salvare la Grecia era una priorità. Ora che hanno scaricato il loro discutibile credito sulle spalle dei contribuenti europei, sono felici di lasciare andare la Grecia. Il progetto europeo nella forma attuale non è sostenibile e non per colpa della Grecia. È arrivato il momento di riconoscerlo e fare del nostro meglio per risolvere il problema."
Abbiamo lo Zingales del 25-6-2013 che ricorda le ciarle da comari (e talvolta alla Anti...)
http://espresso.repubblica.it/googlenews/2013/06/25/news/non-diamo-la-colpa-all-euro-1.55837
in Non diamo la colpa all'euro sostiene: "L'integrazione economica con il resto d'Europa ha portato enormi vantaggi all'Italia.
Per finanziare il debito pubblico lo Stato italiano doveva pagare tassi di interesse molto elevati. Questi tassi furono una delle principali cause dell'esplosione del debito pubblico negli anni Ottanta. Per rimanere in Europa abbiamo bisogno non solo di una nuova classe dirigente, ma di una nuova cultura della classe dirigente."
dimenticando ovviamente che l'esplosione del debito pubblico negli anni '80 è generata dal famoso divorzio Tesoro e Banca d'Italia...
poi abbiamo ancora lo Zingales del 1-6-2014 che ricorda come lo strumento valutario sia fondamentale ed utile per lo sviluppo economico di una nazione
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/sar-zingales-nuovo-vate-anti-euro-moneta-senza-eroi-senza-78228.htm
"Una volta, con la lira, l'Italia aveva in mano uno strumento monetario, quello delle svalutazioni competitive, che la Germania temeva. L'euro è stato utile a Berlino, che negli anni prima della crisi ha ridotto il costo del lavoro facendo così una manovra chiaramente deflattiva. E' necessaria una qualche forma di unione fiscale, se si vuole tenere in piedi l'euro, altrimenti si prenda atto che manca questa volontà e, come in una coppia che litiga e non riesce più ad andare d'accordo, si arrivi a un divorzio."
e ricordiamo poi lo Zingales del 17-1-2014 nell'audizione alla camera dove torna alle ciarle e strizza l'occhio al M5S dato che il problema dell'Italia è la mancata rivoluzione tecnologica!!!
http://www.ilfoglio.it/articoli/2014/01/21/processo-liberista-alleuro-e-allitalia-che-non-sa-crescere___1-v-93010-rubriche_c522.htm#.Ut5nbY07YkM.twitter/
"non è colpa dell’euro se siamo in questa situazione. Sono altri i problemi che l’Italia ha. Purtroppo la coincidenza con l’introduzione dell’euro fa sì che la gente tenda ad associare questo slow-down italiano all’euro.
La mia interpretazione è che il problema della crescita in Italia sia un problema principalmente dovuto alle difficoltà dell’Italia di adattare i vantaggi della rivoluzione tecnologica – quella che si chiama Information and Communication Technology. E questo secondo me è il vero nostro problema, non l’euro."
ma soprattutto nella stessa audizione sostiene una falsità assoluta che per un economista del calibro sopra menzionato NON è accettabile:
"In un paese come l’Inghilterra, che ha una tradizione di moneta indipendente, la flessibilità del cambio ha aiutato mostruosamente durante la crisi. Se l’Inghilterra non avesse potuto svalutare il 30-40 per cento rispetto all’euro, oggi sarebbe in una situazione molto peggiore di quella in cui è. Il vantaggio dell’Inghilterra è però che si è permessa, ha svalutato solo quando ne aveva bisogno, e non come politica strutturale continua, come ha fatto l’Italia negli anni 70 e 80."
L'affermazione potrebbe passare inosservata fino a quando si vanno a vedere i fatti: la sterlina e la lira negli anni '70 e '80 si sono svalutate in modo simile rispetto al marco (o il marco si è rivalutato al loro confronto in proporzione simile) ad eccezione del breve periodo in cui la GranBretagna ha avuto il fortunato vantaggio della scoperta del petrolio a casa propria (giusto nel periodo della crisi petrolifera internazionale!) ma con un impatto di durata limitata.
E' interessante comunque che Zingales ribadisca l'importanza di poter anche lasciare svalutare il cambio come soluzione contro gli shock economici.
Quindi ribadisco: una persona così, di certo preparata, ma facilmente... influenzabile? variabile? voltagabbana? insomma fate voi... ecco una persona così, credo sia dovere come minimo criticarla con i fatti.