By: gerry10 on Martedì 23 Giugno 2015 19:23
I 100 miliardi “salvati” dai Greci sono dei Greci ed erano tutti quanti esigibili, al pari dei rimanenti 140 (stando allo specchietto pubblicato) che ancora sono depositati nelle banche greche.
Sarebbe lo stesso se ad essere “assaltata”, per qualsivoglia motivo, fosse la Cassa di Risparmio di Amburgo, laddove tutti i miliardi depositati appartengono ai rispettivi clienti, senza alcuna eccezione.
Ci mancherebbe che all’improvviso si decretasse la fallacia del sistema bancario e della creazione monetaria pretendendo che i conti bancari fossero pignorabili per saldare i debiti dello Stato o delle banche.
Indebitato è lo Stato greco, non il cittadino greco.
Inguaiata è la banca greca imbottita di titoli di stato, non il suo cliente.
Si dirà che la distinzione non ha senso perché i cittadini sono “parte dello Stato” e i clienti della Banca sono parte della medesima.
In astratto è vero, ma in punto di diritto si tratta di entità distinte, ciascuna responsabile (o irresponsabile) per conto suo.
E d’altra come potrebbe realizzarsi un ipotetico travaso della ricchezza privata ancora dimorante nei conti bancari greci, in favore delle istituzioni europee creditrici, se la liquidità occorrente per regolare la transazione può fornirla solo la BCE?
La Grecia può restituire mille se altrettanti mille le saranno concessi, quindi tanto vale che si proceda speditamente all’inevitabile uscita dall’euro e al conseguimente declassamento della ricchezza privata greca tramite la dracma.
Poi, per l’eternità, i creditori europei continueranno a chiedere gli euro indietro e la Grecia a non darli.
Come adesso, ma forse con minor danno per tutti.