By: Moderatore on Lunedì 06 Giugno 2011 03:56
^La Libia investiva con Goldman Sachs: -98% la perdita#http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2011-05-31/goldman-libia-flirt-finito-155358.shtml?uuid=Aa9fG7bD^
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Il Fondo sovrano libico controllato da Gheddafi perse il 98% di un investimento di 1,3 miliardi di dollari affidato a Goldman Sachs nel 2008. L’operazione, disastrata dallo scoppio della crisi finanziaria, coinvolgeva anche titoli di due gruppi italiani, la banca Unicredit e la compagnia energetica Eni. E’ quanto risulta al Wall Street Journal, che cita documenti interni di Goldman in un ampio servizio sui legami tra la banca d’affari statunitense e la Libyan Investment Authority: “Il flirt della Libia con Goldman finisce in perdite e acrimonia”.
La vicenda viene definita dal Wsj “una delle più peculiari postille della crisi finanziaria globale”. Dopo lo “sdoganamento” della Libia e la levata delle sanzioni nel 2004, Goldman Sachs fu una delle tante banche d’affari che colsero l’occasione per imbastire un business con la Libia. Goldman propose ai libici di puntare sulle option, investimenti che danno all’acquirente il diritto di acquistare titoli, valute o altri beni a una data futura a prezzi stipulati.
Tra il gennaio e il giugno del 2008, il fondo libico pagò 1,3 miliardi per option su un paniere di valute e su sei titoli: la banca Usa Citigroup, la banca italiana Unicredit, la banca spagnola Santander, il gigante assicurativo tedesco Allianz, la compagnia energetica francese Electricité de France (Edf) e quella italiana Eni. Il fondo avrebbe guadagnato se i prezzi dei titoli e delle valute sottostanti fossero saliti al di sopra dei livelli stabiliti.
Ma quell’autunno, ricorda il Wsj, dopo il tracollo di Lehman Brothers, si scatenò la crisi del credito e gli investimenti in option per 1,3 miliardi di dollari “furono colpiti in modo particolarmente duro”. Il valore dei titoli sottostanti crollò e, secondo una nota interna di Goldman, nel febbraio 2010 gli investimenti valevano appena 25,1 milioni di dollari, un declino del 98%.
Nel tentativo di compensare le perdite, “Goldman offrì alla Libia la chance di diventare uno dei suoi maggiori azionisti”, prosegue il Wsj.
I negoziati tra Goldman e la Libyan Investment Authority andarono avanti per mesi nell’estate del 2009. Alla fine le trattative si ruppero e “non si fece più nulla per il denaro perduto”.
Il Wall Street Journal rivela dettagli dei negoziati, precisando che il resoconto sugli affari di Goldman con la Libia si basa su interviste fatte con una dozzina di persone coinvolte nella vicenda e su documenti della Libyan Investment Authority e di Goldman.
La Libia furiosa
“La Libia era furiosa con Goldman per la quasi totale perdita di 1,3 miliardi che aveva investito” in nove contrattazioni di titoli e una transazione valutaria. Un confronto a Tripoli tra un dirigente del Fondo e due emissari di Goldman lasciò i banchieri così “scossi” che fecero una telefonata in preda al panico ai loro capi. Goldman dispose un servizio di sicurezza per proteggerli prima che lasciassero la Libia il giorno seguente.