Filosofia della Borsa - Gzibordi
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By: GZ on Mercoledì 17 Luglio 2002 21:35
E' un discorso filosofico, parliamo dei prossimi 2 o 3 anni come minimo, a livello di discussione culturale, ma ho fatto il trading che potevo fare oggi e d'altra parte occorre stare qua un poco perchè sta affondando di nuovo.
Il calcolo che fanno questi è quello di uno che compra un bar o un azienda qualunque e la giudica in base ai suoi utili reali. Calcolano quanto varrebbe la borsa se fosse un azienda reale con un proprietario.
Se compro invece un azione non sono il proprietario, sono un azionista e non controllo un mucchio di cose,
ad es i bilanci possono essere falsi
o possono avere raccontato balle sulle prospettive del business
oppure ci può essere una guerra in medio oriente causa della quale la società perde
oppure possono esserci legislazioni anti-monopolio di cui non so niente e che la rovinano
se ho invece la mia azienda questi rischi sono minori perchè l'azienda è mia e la conosco
Quindi è logico che se compro azioni voglia pagare di meno del valore del business, considerato in termini di puri numeri
Perchè ci sono un mucchio di fattori che sfuggono al mio controllo e per i quali chiedo un "Premio di RISCHIO".
Quindi per un azione il valore è = Valore Economico Reale del Business MENO PREMIO DI RISCHIO
Dopo la seconda guerra mondiale e dopo la grande depressione il premio di rischio percepito era altissimo. E quindi come si vede dal grafico le azioni quotavano a un 40 o 50% meno del loro valore reale (da "business proprietario").
Negli anni "70 con inflazione, Vietnam, URSS al massimo della sua forza, socialismo dappertutto, controlli di capitali, nazionalizzazioni ecc... il premio di rischio percepito era tornato molto elevato.
Negli anni "90, con la pace tra paesi industrializzati, la fine del socialismo sovietico, la globalizzazione e l'informazione online globale il premio di rischio è diminuito moltissimo.
A un certo punto è diventato negativo il che è assurdo.
Ma il premio di rischio nell'era della globalizzazione dovrebbe continuare a scendere molto, questa è la tesi.
Sicuramente questo schema non viene preso sul serio quest'anno coi mercati in crollo.
Ma al di fuori della borsa viene ad es da Francis Fukuyama "la fine della storia"
oppure Thomas Friedman "the lexus and the olive tree".
Mi rendo conto che ora con Bin Ladin e Enron non sembra affatto così, ma il grafico degli ultimi 60 anni direbbe che la tendenza è questa se lo si guarda.
La tendenza storica per il premio di rischio (la differenza tra valore delle azioni quotate e il loro valore economico) nell'era della globalizzazione è di ridursi a zero.
Con un poco di aiuto dai marines la teoria può tornare a funzionare.
Modificato da - gzibordi on 7/17/2002 19:39:27