Autonomia, Secessione e Indipendenza

 

  By: Ganzo il Magnifico on Domenica 12 Luglio 2015 21:04

L' INVALSI, per quanto molto perfettibile, mi sembra che vada in quella direzione.

Slava Cocaïnii!

 

  By: lutrom on Domenica 12 Luglio 2015 20:39

Uno dei problemi principali della scuola (non l'unico!) è che ci ostiniamo a far valutare il risultato scolastico dagli stessi insegnanti che hanno "prodotto" il risultato: cioè io insegnante ti formo e poi io stesso insegnante ti valuto (certo ci sono gli esami di stato, ma è una valutaziome esterna fittizia e parzialissima): è come se in tribunale il giudice, il pubblico ministero e l'avvocato della difesa fossero la stessa persona!! Peggio ancora nelle private (con eccezioni), dove il giudice-avvocato-pubblico ministero viene pagato dall'... accusato stesso! Una soluzione secondo me sarebbe fare finalmente una seria valutazione esterna: cioè io scuola, alla fine del terzo anno e del quinto, ti promuovo, ma se tu studente vuoi farti riconoscere il titolo di studio, devi andare in altra città (per esempio 10 centri in tutta Italia) dove, con commissioni tutte esterne, in ordine di estrazione e non in ordine di istituo, tu studente vieni valutato da commissioni totalmente esterne, anche (ma non solo!) con sistemi oggettivi (test al computer) e con conoscenze e competenze minime richieste per tutti (oggi si diploma gente allo scientifico che non sa nulla di matematica, gente al classico che non sa il greco, ecc. ecc.). Certo, nulla è perfetto, ma con un sistema del genere, gestito seriamente, si potrebbe evitare un'Italia dalle mille diversità (ci sono scuole, anche statali, dove il diploma si dà a tutti e scuole dove il diploma è effettivamente sudato: la diversità da scuola a scuola è eccessiva, talora immensa!). Con un sistema simile docenti e studenti somari avrebbero vita MOLTO più difficile (oggi invece sono il cuore, il centro, i "grandi" della scuola!).

 

  By: Ganzo il Magnifico on Domenica 12 Luglio 2015 19:50

La scuola: ho un amico fisico bravissimo, con un dottorato in onde elettromagnetiche ed ottica, ha pubblicato una ventina di articoli su riviste internazionali e lavora in ricerca per una multinazionale. Recentemente raggiunti i 45 anni ha espresso il desiderio di andare ad insegnare. Lo sapete quante sono le sue possibilità di entrare come professore nel sistema scolastico italiano? 0 (zero). Invece di fargli i ponti d'oro, il posto lo prende quello che ha fatto il precario per vent'anni e magari non sa nemmeno cosa sia il vero significato quantistico di un'onda o quello dell' Equazione di Boltzmann. Una scuola così va rasa al suolo, altro che finanziata. Lo stesso vale per le università. D' altronde è abbastanza ovvio: se la selezione è questa per forza gli insegnanti vengono visti come dei falliti. In Francia diventi professore per concorso. Dopo che hai fallito due volte il concorso (il rapporto domande posti sono 10:1 circa) non puoi più farlo. Significa che non sei adatto alla scuola. Vai a lavorare in banca o in un' azienda. Non stai 20 anni a fare supplenze per cercare di spuntare il posto con qualche sanatoria. E trovo che in Francia facciano benissimo. #i#"tornare a bocciare in modo feroce"#/i# In linea di principio sarebbe giusto. Ma oggi in Italia insegnanti e studenti spesso fanno a gara per chi è più ignorante... Che bocci?

Slava Cocaïnii!

 

  By: Bullfin on Domenica 12 Luglio 2015 19:11

Per raddrizzare la situazione servono poche cose, cacciare a pedate i genitori dalle scuole, istituire una disciplina paramilitare, rafforzare il valore legale del titolo di studio, tornare a bocciare in modo feroce, eliminare le scuole private. P E R F E T T O ! ! ! ! ! ! !

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

 

  By: antitrader on Domenica 12 Luglio 2015 18:30

Il confronto del rendimento scolastico nord/sud non puo' che essere a favore del nord per un motivo molto semplice. A sud la scuola in molti contesti non esiste proprio piu' nel senso che come istituzione ha perso ogni forma di credibilita' con le conseguenze che si possono immaginare. Se si esclude qualche liceo classico particolarmente blasonato il resto e' in uno stato di totale abbandono e le scuole private sono anche peggio (non pagano manco gli insegnanti). A sud andavano forte gli istituti tecnici, gli ITIS, i quali, contrariamente a quanto si pensa, erano scuole molto serie e negli anni 60/inizi 70 hanno rifornito tutta l'industria del nord dei periti industriali che servivano. Adesso cosa vuoi fare? La scuola ha perso ogni forma di sacralita', gli insegnanti vengono visti come dei falliti, i calci in cul non li puoi appioppare etc... cosa vuoi insegnare in un contesto del genere? Per raddrizzare la situazione servono poche cose, cacciare a pedate i genitori dalle scuole, istituire una disciplina paramilitare, rafforzare il valore legale del titolo di studio, tornare a bocciare in modo feroce, eliminare le scuole private.

 

  By: lutrom on Domenica 12 Luglio 2015 15:39

Moderatore, io ho insegnato per un anno in un liceo statale in provincia di Bergamo ed ora insegno da diversi anni in un liceo statale nel Lazio: ebbene, le differenze tra Bergamo e Lazio ci sono eccome, l'articolo che citi non dice nulla di nuovo (per me). Lo sbaglio, al solito, è considerare l'Italia tutta uguale, fare leggi tutte uguali per realtà spesso molto diverse: per esempio la Buona scuola di Renzi per alcune zone del nord potrebbe essere una discreta riforma, ma per vaste zone del nostro sud sarà una sciagura!! Insomma i soliti sistemi burocratico-verticistici, come l'euro, l'Unione europea, l'unità d'Italia, ecc. ecc., che dovrebbero migliorare la situazione ed appianare le differenze, mentre in realtà FANNO L'ESATTO CONTRARIO!! P.S.: le prove INVALSI sono un'altra cap.z..at. all'italiana (anche se una certa attendibilità la hanno). Infatti le suddette prove vengono somministrate e corrette (secondo correttori forniti dal ministero), udite udite, dagli stessi insegnanti delle scuole oggetto di valutazione!!!!!!!!!! Coloro che le correggono sono costretti a fare molte ore di straordinario (a gratisse o quasi come accaduto al sottoscritto!!!) mentre tutti gli altri colleghi stanno a casa a grattarsi i cojons (insomma solito sistema all'italiana pro furbi): altra testimonianaza del fatto che, quando si parla di fannulloni nel pubblico impiego, bisognerebbe essere capaci di distinguere, e non poco, cosa che invece quasi nessuno fa.

 

  By: Bullfin on Domenica 12 Luglio 2015 14:50

TOH furlan pien de erba in zucca.... http://corrierealpi.gelocal.it/belluno/cronaca/2015/07/11/news/tornado-in-riviera-matrimonio-sulle-macerie-per-una-coppia-bellunese-1.11759653#gallery-slider=undefined i veneti g'ha i cojoni!!! (no come i mantenuti parassiti furlani)....

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

L'euro potrebbe funzionare, ma in Emilia - Moderatore  

  By: Moderatore on Venerdì 10 Luglio 2015 12:43

Notare che la maggioranza delle scuole nel Sud non tiene le prove Invalsi, per cui si può presumere che le scuole peggiori non rientrino nemmeno in questi risultati e quindi il risultato medio reale (di tutte le scuole) sarebbe anche peggiore di quello che risulta dai test riportati qui. ---- ^"Test Invalsi, Italia a due velocità: il Nord batte il Sud"#http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/07/09/test-invalsi-italia-a-due-velocita-il-nord-batte-il-sud-studenti-iper-stimolati-ma-leggono-pochi-libri/1860728/^ il Fatto, 10 luglio ..... Guardando al punteggio medio, le scuole superiori nelle aree del Nord Ovest scartano quelle del Mezzogiorno di 20 punti in italiano e di 26 in matematica. Il gap è quasi identico se si mettono sulla bilancia le classi secondarie di primo grado (18; 22). Mentre il trend è più o meno omogeneo alle primarie. Le Marche rappresentazione un’eccezione. “È il quarto anno di fila che la regione porta a casa buoni voti. È senz’altro un caso da studiare. Bisognerebbe diffondere la ricetta di questo successo”. Altro appunto: le performance degli allievi di origine straniera è inferiore rispetto a quella degli autoctoni. Il divario si assottiglia tra gli italiani di seconda generazione (i figli di immigrati nati in Italia). Rispetto al resto d’Europa come ci piazziamo? #b# “Le regioni del Nord sono sullo stesso livello dei cugini europei#/b# . Non si può dire altrettanto per il Sud” risponde Ricci. Il tasso di partecipazione alle prove nel meridione è stato piuttosto deludente. Dal 25 al 50 per cento nelle scuole primarie della Sicilia, e dal 50 al 75 per cento in quelle di Sardegna, Puglia e Campania. Ancora più basso nei licei e negli istituti tecnici e professionali. La Sicilia è stata la peggiore registrando in tutti e tre i casi dallo zero al 25 per cento di adesioni.... ---- L'Italia del Nord potrebbe avere una moneta in comune con l'Europa del Nord, perchè appunto quando isoli la sua performance in termini aziendali, di amministrazione locale, o di punteggi scolastici come le prove Invalsi, non è molto diversa dal nord-europa

 

  By: Bullfin on Martedì 30 Giugno 2015 23:25

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

 

  By: traderosca on Martedì 30 Giugno 2015 19:11

"Nero, gladio destricto, sibi mortem conscivit adiuvante phaonte liberto". E si era già in periodo di piena decadenza. Voglio vedere fare lo stesso a Juncker per il fallimento dell' Euro. Con Katainen che lo aiuta." Gano,ma Nerone era rimasto solo,Juncker ha molti appoggi e molti amici.......

 

  By: Ganzo il Magnifico on Martedì 30 Giugno 2015 19:02

Sì, ma io Gianlini ho anche altri valori oltre ai soldi. L' Europa in generale invece oramai oltre ai soldi e all' ingordigia non ha più niente. I sesterzi ci sono sempre stati, anche nella Roma dei Quiriti.

Slava Cocaïnii!

 

  By: gianlini on Martedì 30 Giugno 2015 17:34

Tu asserivi che l'educazione è ininfluente, ma quando ti è stato postato un esempio in senso contrario, hai cambiato discorso. quale esempio, MR? GAno! tu quoque! "valori dimenticati o dileggiati nell' Europa di oggi, dove contano solo i soldi," io ti ho detto che avevo passato un weekend rilassato, e tu hai risposto che a differenza mia paghi sempre il capital gain !! e quelli che pensano ai soldi sono gli eurocrati??? se c'è qualcuno che qui la mette sempre sul discorso economico, sei proprio tu, mi sembra...

 

  By: Ganzo il Magnifico on Martedì 30 Giugno 2015 16:40

#i#"Gianlini> "non impedisca il sorgere di grandi civiltà"#/i# I Romani avevano valori che nessuno nell' Europa di oggi ha più: La fedeltà, la lealtà, la fede, l' onore, la virilità, il coraggio, la fiducia e reciprocità tra i cittadini, il senso civico... Ma soprattutto la #b##i#Mos Maiorum#/b##/i#, i Valori Tradizionali, di Famiglia, Civitas, Pietas e la Pax Romana, la grandiosità che ricomprendeva e riassorbiva al suo interno tutti i popoli conquistati, fino ad arrivare a dare loro la cittadinanza, cosa inaudita per quell' epoca... tutti valori dimenticati o dileggiati nell' Europa di oggi, dove contano solo i soldi, gli interessi, il debito, le lobby di potere, la corruzione e peculiari diritti civili, le stesse cose che Sallustio (e Tacito) indicavano come il male che stava portando alla decadenza di Roma. Mi ritorna ora un pezzo di Svetonio, #i##b#"Nero, gladio destricto, sibi mortem conscivit adiuvante phaonte liberto"#/i##/b#. E si era già in periodo di piena decadenza. Voglio vedere fare lo stesso a Juncker per il fallimento dell' Euro. Con Katainen che lo aiuta. E' davvero così difficile morire? Mi verrebbe voglia di chiederli ai nostri Eurocrati.

Slava Cocaïnii!

 

  By: MR on Martedì 30 Giugno 2015 16:36

Tu asserivi che l'educazione è ininfluente, ma quando ti è stato postato un esempio in senso contrario, hai cambiato discorso. La logica è una questione di classe, in fondo. Lasciamo poi perdere gli stereotipi sulla civiltà classica (civiltà guerriera e gerarchica) che francamente poco o punto hanno a che vedere con i culattoni attuali (liberali ed effemminati). Se non si capisce che quello che sta succedendo con l'imposizione nelle scuole della teoria di genere non ha nulla a che vedere con i "diritti degli omosessuali" (i quali hanno esattamente gli stessi diritti degli altri cittadini italiani, sia detto per inciso) allora bisogna proprio ripartire dall'ABC.

 

  By: gianlini on Martedì 30 Giugno 2015 13:48

MR non ho capito il passaggio logico, ma ripeto il punto di vista: mi sembra appurato che la omosessualità (o bisessualità) non impedisca il sorgere di grandi civiltà, come invece sostiene chi le descrive come segnali di decadenza o anzi come mezzi per "minare" la civiltà