BCE, FMI, Cipro, Grecia, Portogallo, Irlanda...

 

  By: bearthatad on Martedì 10 Maggio 2011 23:51

Aggiungiamo una cosa. Posto che l'abbandono dell'euro da parte della Grecia NON E' NEI PIANI dei tedeschi perché sarebbe preludio al default e vorrebbe dire porte aperte alla dissoluzione della moneta unica (e del vantaggio che questa da ai tedeschi); posto che comunque appare inevitabile, rimane un solo strumento per rinviare più in la negli anni questo evento (consentendo magari di studiare qualche corbelleria per gestire meglio l'evento, o comunque farlo gestire ad altri governi a venire): un netto indebolimento dell'euro. Per dare ossigeno a tutti e in particolare ai paesi deboli. Ed è quello che avverrà, tanto per dedurre da questa conversazione qualche indicazione operativa di medio e lungo.

 

  By: Trucco on Martedì 10 Maggio 2011 19:08

Però posso capire che si riesca a costringere Portogallo e Irlanda a pagare, ma la Grecia penso che sia davvero impossibile, come cavare sangue da una rapa. Li si può obbligare ad onorare gli interessi ancora per qualche anno, poi si arriverà al punto in cui avranno un debito del 250% del PIL e non potranno onorare più neppure gli interessi, ma forse a quel punto potranno fare default, perché avranno solo più debito verso la BCE che di volta in volta allo scadere di ogni emissione sarà l'unico compratore di nuovi titoli, nell'impossibilità di avere credito dal mercato a tassi non usurari. Quando le banche non saranno più del gioco magari si attenueranno anche le obiezioni ad una ristrutturazione del debito, che avverrà ad esclusivo danno del contribuente europeo. La cosa ingiusta è che dovrebbe avvenire ad esclusivo danno del contribuente tedesco sta ristrutturazione futura, visto che sono loro i soli beneficiari di questo Quarto Reich che è l'Unione monetaria europea, che dovrebbero un compenso ai greci.

 

  By: alberta on Martedì 10 Maggio 2011 18:58

La Grecia, l'Irlanda, il Portogallo se non pagano vengono stritolate dai "Mercati Finanziari" e dalle istituzioni finanziarie internazionali. Non siamo più nel 1700 quando il re non pagava e arrestava i banchieri, ora il mondo della finanza controlla di fatto i governi per cui questi spremono i cittadini e pagano. _________________________ Disamina storica impeccabile, ma la situazione contemporaea la vedrei in modo molto più articolato. Sono aumentati gli attori sul teatro mondiale dell' economia e della finanza e si sono mdificati, e sono in continua evoluzione i loro rispettivi pesi specifici. Anche i default sovrani più recenti ed importanti, direi Argentina e Russia, hanno avuto dinamiche radicalmente diverse per la natura dei creditori (rapporto fra privati e banche, creditori interni ed internazionali, etc.) e questo risulta confermato anche dalle evoluzioni successive e dalla sorte dei Bond andati in default. Il discorso è lungo e necessita di essere corroborato da dati concreti di non sempre agevole reperibilità, ma oggi nessuno si sognerebbe di cancellare unilateralmente il debito sovrano, nessuno di buttarlo nel tritarifiuti, nessuno di arrestare od impiccare i banchieri. Troppe e spesso difficili da ricostruire per un osservatore esterno, sono le intercossioni fra debitori e creditori, niente di nemmeno lontanamente paragonabile a quanto ancora avveniva appena un secolo fa... E' la globalizzazione, babies, quella vera ! Ci torniamo....è un argoemento interessante e pieno di aspetti poco conosciuti e pubblicizzati,

 

  By: gianlini on Martedì 10 Maggio 2011 18:02

a me sembra invece un'assoluta (relativamente al dopoguerra) novità il fatto che le banche detengano debito degli stati negli anni 80 o 70 o 90 il debito era in mano ai privati (e infatti con l'Argentina ci han rimesso un sacco di cittadini italiani, non ricordo di particolari banche invischiate) è una moda degli ultimi anni (derivata dall'ampliamento abnorme dei relativi bilanci) che le banche abbiano in pancia debito statale (e in taluni casi in quantità enorme)

 

  By: polipolio on Martedì 10 Maggio 2011 17:45

Effettivamente la pressione internazionale è potente, ma non sono così sicuro che sia impossibile non onorare i debiti (di passaggio ricordo che il mestiere dei banchieri, difficile e pericoloso di suo, era reso più difficile dal fatto che anche NON finanziare il re, il rivoluzionario, il potente guerrafondaio di turno poteva avere comunque effetti avversi sulle fortune proprie e della propria famiglia ma anche sulla propria piena incolumità fisica) Certo, per rimanere in Italia, ad es. i maghetti di GS hanno avuto a libro paga Prodi e Draghi e probabilmente loro, come altri, hanno mezzi finanziari e non, assai convincenti nei confronti di molti. Mi sfugge quali guai peggiori dell'assoluta sudditanza (leggi 10% e più di saggi di interesse reale sul proprio debito) rischierebbe la Grecia con l'uscita dall'€. Io probabilmente comprerei casa in grecia, oppure ci andrei in vacanza ...

 

  By: shabib on Martedì 10 Maggio 2011 12:33

ZIBORDI ottimo e grande di testa sua , come sempre....... this boy also is good... http://intermarketandmore.finanza.com/crisi-grecia-default-inevitabile-ma-quando-28180.html ah , solo una cosina : il perverso gioco di schiavitu' sta riuscendo anche in EU , ma la storia riequilibra sempre gli eccessi quando le corde stringono troppo....

 

  By: lmwillys on Martedì 10 Maggio 2011 11:12

GZ 'Ogni giorno OCSE, BCE, UE, Fondo Monetario fanno a turno a spingere gli stati perchè paghino, oggi dicevano all'Italia di privatizzare l'acqua' secondo me manca 'Italia' nel titolo del thread noi causa debito stiamo subendo, soprattutto dalla Francia tralasciando la nostra roba passata negli ultimi anni in mani francesi, a breve nucleare e acqua privata (veolia, suez) non mettere Italia nel titolo sembra quasi lo struzzo con la crapa nel terreno bisogna ammettere riconoscere la realtà per poterla fronteggiare

 

  By: meteorismo70 on Martedì 10 Maggio 2011 09:51

Ottimo pezzo.

Gli stati sovrani possono non pagare i debiti esteri ? - GZ  

  By: GZ on Martedì 10 Maggio 2011 04:01

L'Argentina e altri paesi sudamericani che non riuscivano a pagare i debiti esteri, contratti in dollari o euro, cosa hanno fatto ? Hanno dichiarato: " In nome della Repubblica Argentina....da domani i debiti in dollari vengono ripagati in pesos...." oppure ".... vengono ripagati in dollari, ma se ne paga solo un 30%..". Con un privato cittadino o un azienda vai in tribunale anche nel suo paese di origine e gli pignori quello che ha messo a garanza. Ma un STATO SOVRANO quando emette debito che garanzia da ? Se ci fai caso quando compri un BOT non chiedi al governo un ipoteca no ? Si presta al governo perchè può aumentare le tasse, vendere autostrade o aereoporti o isole o può stampare la propria moneta per pagare i debiti. Uno Stato Sovrano potrebbe però fare quello che vuole per non pagare, svalutare, cambiare la moneta, dichiarare un default parziale o totale... e se non ti va bene a chi ti rivolgi ? Dovresti mandare un esercito o bombardarlo per costringerlo a darti i soldi, visto che è uno stato che le leggi le cambia lui se gli va. Questo però era così una volta. Fino al 1700 prestare soldi ai governi e stati era molto pericoloso, rischiavi anche la vita. I re, principi, imperatori o sultani quando non riuscivano a pagare i debiti contratti con banchieri esteri li espellevano, arrestavano e anche impiccavano. Ci sono delle famiglie di banchieri che si sono arricchite, ma ad esempio ^le grandi famiglie fiorentine di banchieri tipo i Bardi sono andate fallite#http://cronologia.leonardo.it/storia/aa1343.htm^ perchè i re di Francia e Inghilterra non gli hanno ripagato niente e così quasi tutte le famiglie di banchieri veneziani e genovesi. Anche i banchieri ebrei erano sempre a rischio, prosperavano enormmente prestando ai principi e re in guerra che abbisognavano di denaro urgentemente da esempio durante la guerra dei Trent'anni o finanziando la rivoluzione di Cromwell, ma poi se questi perdevano la guerra non pagavano e se la vincevano a volte diventavano troppo forti e sicuri e non pagavano perchè pensavano di non averne più bisogno. In pratica dai tempi dei Romani a quelli di Napoleone gli stati raramente hanno veramente pagato i loro debiti esteri e spesso li hanno ripudiati semplicemente contando sulla forza. Aiutati anche da un clima culturale per il quale l'usura e il prestare denaro a interesse erano attività parassitarie e immorali da condannare e limitare per cui se non pagavi i debiti peggio per l'usuraio Le cose sono cambiate man mano nell'800 quando i banchieri che prestano denaro agli stati finalmente prima in Inghilterra e Olanda, e poi in Francia, Germania, Stati Uniti, Italia ... hanno goduto di un contesto di diritto certo per recuperare i crediti verso governi. E anche dell'appoggio di questi stati nel recuperare i soldi prestati a paesi sudamericani, arabi o asiatici. Ad esempio l'impero turco quando era forte spesso non pagava i debiti contratti, ma nell'800 dato che i debiti erano verso banche con sede a Londra e Parigi fu costretto a pagarli perchè altrimenti lo bombardavano e andò in bancarotta. E hanno anche goduto del fatto che man mano la finanza e le banche private diventavano sempre più potenti rispetto alla chiesa, alla nobiltà, ai proprietari terrieri e anche rispetto agli industriali ed erano in grado di manipolare i governi democratici con la corruzione, i finanziamenti elettorali, comprando e influenzando la stampa... Da un certo punto in poi tra la prima e la seconda guerra mondiale i banchieri che prestano agli stati sono diventati una forza economica e politica dominante tale che gli stati sono stati costretti di norma a pagare e pagare i debiti esteri . Gli Stati marginali o disperati hanno continuato a dichiarare dei default e non pagare i debiti, ad es la Grecia o il Perù e quelli in cui cambiava radicalmente il regime come la Russia e la Cina a ripudiarli in nome della rivoluzione. Ma piano piano la maggioranza degli stati sia nei paesi industriali che del terzo mondo si è messa ripagare i debiti verso la finanza, i banchieri e investitori esteri Negli ultimi anni con la globalizzazione dei mercati finanziari, l'apertura completa delle frontiere ai capitali e la coordinazione stretta di quasi tutti i governi tramite Unione Europea, G20, G8, Fondo Monetario, Banca Mondiale STA DIVENTANDO IMPOSSIBILE NON RIPAGARE I DEBITI ESTERI PER GLI STATI. Ancora dieci anni fa l'Argentina lo ha fatto, ma ogni anno che passa la morsa dei mercati finanziari globali e delle istituzioni economiche globali sta diventando sempre più stretta In teoria come dice Kurt qua sotto UNO STATO SOVRANO PUO' RIPUDIARE I DEBITI ESTERI O RIDURLI UNILATERALMENTE. Ma ormai non è più vero, da un punto di vista finanziario ormai gli stati sono tutti incastrati tra loro tramite i mercati globali e le istituzioni economiche mondiali. Se guardi a quello che è successo ai paesi Baltici, all'Irlanda, al Portogallo, alla Grecia ormai gli stati non hanno più sovranità. Non controllano la moneta come una volta e anche se l'hanno sono ricattati dall'Unione Europea e dal "cartello delle banche centrali". Nell'ultima crisi la FED e la BCE hanno salvato con prestiti ponte di emergenza per migliaia di miliardi le istituzioni finanziarie di quasi tutti i paesi occidentali. Se questi avessero tergiversato per più di due giorni durante la crisi di Lehman potevano essere tagliati fuori dalla liquidità delle tre grandi banche centrali e sarebbe stato il caos totale finanziario. ^Ogni giorno OCSE, BCE, UE, Fondo Monetario fanno a turno a spingere gli stati perchè paghino, oggi dicevano all'Italia di privatizzare l'acqua#cobraf^ I paesi senza testate atomiche o grandi economie autosufficienti in occidente e in sudamerica e nelle parti dell'Asia deboli tipo Filippine oggi NON SONO PIU' STATI SOVRANI in termini finanziari. Non solo li costringono a pagare i debiti verso l'estero, ma addirittura è appena successo nel caso dell'Irlanda che la potenza della finanza internazionae è tale che il governo irlandese si è assunto tutti di debiti verso l'estero delle maggiori banche private irlandesi. Cioè i debiti di queste banche verso l'estero, debiti di privati verso privati, sono diventati di colpo debito pubblico senza che la gente se ne accorgesse (adesso cominciano a svegliarsi un poco). La Grecia, l'Irlanda, il Portogallo se non pagano vengono stritolate dai "Mercati Finanziari" e dalle istituzioni finanziarie internazionali. Non siamo più nel 1700 quando il re non pagava e arrestava i banchieri, ora il mondo della finanza controlla di fatto i governi per cui questi spremono i cittadini e pagano

 

  By: bearthatad on Martedì 10 Maggio 2011 02:29

Beh è una cosa evidente da tempo: l'unico paese ad averci guadagnato a consuntivo dopo 10 anni di euro è la Germania, in linea con quanto i tedeschi (quadrati ma non certo fessi) sicuramente avevano previsto e pianificato da tempo. Si sono creati un giardinetto di paesi che hanno volontariamente rinunciato a svalutazioni competitive nei loro confronti, da usare come compratori delle loro merci e da eliminare come concorrenti verso i paesi non-euro. Risultato in europa crescono bene solo loro. Come non avrebbero mai fatto senza l'euro. In cambio solo di "stabilità" in caso di maretta valutaria data dal peso e dall'autorevolezza tedesca. Uscirne senza che nessuno si faccia male è impossibile per me. Però ricordo che 10 anni fa più o meno scrissi qui: ma perché non si è reso permanente il sistema a cambi ormai fissi in vigore prima del 2002, che funzionava benissimo, con l'euro moneta virtuale (virtuale fino a un certo punto, in realtà erano le valute nazionali a essere virtuali ormai, semplici sottomultipli dell'euro)? Anziché fare la fesseria di cancellare le valute? Adesso comincio a capirlo: perché uscirne sarebbe stato meno difficile, e i tedeschi volevano evitare che gli altri una volta aperti gli occhi avessero tranquillamente e serenamente girato i tacchi.

Le due facce dell’ Euro in Germania non esistono ? - alberta  

  By: alberta on Martedì 10 Maggio 2011 02:00

_____________________ Tutte le monete, si dice, e quindi anche l' Euro, hanno due facce. In Germania guardano sempre il lato piacevole, quello della raggiunta stabilità monetaria e commerciale della valuta nei confronti di tutti i partner dell' area Euro (circa il 50% dei loro scambi commerciali e, se non vado errato, analoga percentuale del loro attivo complessivo). In più hanno avuto, in omaggio, quasi un decennio di Euro debole, pur potendo mantenendo i tassi di interesse vicino ai minimi storici (mai avvenuto con il vecchio Marco nel dopoguerra), nei confronti del restante 50% del Mondo, avendo legato la sorte della loro economia ad altre, ritenute molto meno virtuose. Fare un calcolo, anche approssimativo, dei vantaggi accumulati da un paese così pesante a livello mondiale e per la cui economia le esportazioni sono fondamentali rispetto ai consumi interni (esattamente il contrario di quanto avviene in USA, ad es.), grazie all' introduzione prima dei cambi fissi e poi della moneta unica (diciamo circa 15 anni, se escludiamo generosamente gli anni più recenti di Euro "forte"), è veramente difficile. Penso comunque di non esagerare affermando che l' introduzione della moneta unica europea, ha quantomeno dimezzato i tempi di "digestione" dell' assai infelice decisione (tipicamente teutonica) di garantire il cambio alla pari fra le monete delle due Germanie dopo l' unificazione. Non bisogna dimenticare che la Germania aveva infatti appena iniziato il processo di riunificazione, i cui effetti economici devastanti, sono stati assorbiti e verranno azzerati con un decennio circa di anticipo rispetto alle previsioni iniziali (2019), perchè condivisi con un'area economica circa quadrupla rispetto a quella della sola Germania Occidentale. I costi della riunificazione sono stati un grosso fardello per l'economia tedesca, ed hanno contribuito ad una più lenta crescita economica negli anni immediatamente successivi . La condivisione di questi costi con l’ intera Area Euro, che ha permesso crescite di alcune regioni della ex RDT a tassi enormemente superiori rispetto alla media europea. http://archiviostorico.corriere.it/2009/novembre/05/Germania_Est_passo_con_Ovest_co_9_091105020.shtml Il costo della riunificazione è stato stimato intorno ai 1.500 miliardi di Euro (secondo Freie Universität Berlin). Questa cifra è più grande dell' intero debito nazionale dello stato tedesco: ma di questo debito, con l’ adozione della moneta unica, ci siamo resi garanti in 250 milioni, non più solo 80 milioni di tedeschi. La prima causa di tale spesa fu la debolezza dell'economia della Germania Orientale, specialmente a confronto di quella della Germania Occidentale, combinata con la decisione, motivata politicamente, di non fissare un diverso tasso di conversione tra Marco della Germania Orientale e Marco tedesco. Questa decisione, che non aveva una giustificazione nella realtà economica, provocò la totale perdita di competitività delle industrie tedesche orientali, che le fece collassare in breve tempo. A tutt'oggi uno speciale trasferimento di 100 miliardi di Euro ogni anno viene dato ai territori dell'ex-Germania Est per la "ricostruzione". Dubito che tale enorme trasferimento, probabilmente oggi non più necessario, fosse e sia ancora oggi compatibile, per dimensione e durata, con qualunque normativa europea in materia. Nessuno ha mai messo in discussione, a livello comunitario, questa evidente "anomalia" normativa. Al contrario questa situazione, viene letta dall’ attuale premier Merkel con un’ ottica puramente interna, vedi qui http://archiviostorico.corriere.it/2008/giugno/16/scrive_Merkel_legge_Kohl_ce_0_080616029.shtml Dimostrando così di ignorare completamente, e colpevolmente, quanti e quali aiuti sono arrivati dall’ adozione dei cambi fissi e poi della moneta unica, proprio nel momento più critico, inizio dell’ ultimo decennio del secolo scorso, per l’ economia tedesca (e mondiale). Va da se che una cifra del genere (100 miliardi di Euro ogni anno), risolverebbe in un sol colpo tutte le emergenze che assillano attualmente l' intera area Euro, eliminando contemporaneamente una "anomalia" tollerata per troppo tempo, solo per evidenti motivi di opportunità politica. Purtroppo queste argomentazioni, proprio perché eminentemente politico-militari, non sono state e non vengono mai evocate al momento opportuno, dai Premier dei cd. PIIGS, oramai da tempo in prima linea sul nuovo fronte arabo-africano, che ha da molti anni sostituito e sopravanzato la minaccia proveniente dalle Repubbliche orbitanti nell' area dell' ex Unione Sovietica. Fornire beni e servizi alla Germania Orientale aveva posto sotto notevole sforzo le risorse della Germania Occidentale. Le industrie in perdita, precedentemente supportate dal governo tedesco orientale, sono state azzerate(ufficialmente privatizzate) e ricostruite grazie a queste enormi agevolazioni. La conseguenza immediata della riunificazione, per la maggior parte della ex-RDT, è stata una massiccia de-industrializzazione, con un tasso di disoccupazione rimasto per anni sopra il 20%. Centinaia di migliaia di tedeschi orientali hanno continuato a migrare verso l'ovest per trovare lavoro. Ciò provocò anche una significativa riduzione della popolazione nei Länder orientali, specialmente per quanto riguarda le professionalità più altamente qualificate. Come detto tale divario si è oramai sempre più assottigliato, fin quasi azzerarsi, in ampio anticipo rispetto all’ originaria previsione del 2028/9. Oggi l’ anniversario della riunificazione tedesca è visto come una festa europea. http://www.loccidentale.it/articolo/la+riunificazione+della+germania+%C3%A8+diventata+una+festa+europea.0096600 Quanti anni dovranno passare perché la Germania si decida a ringraziare pubblicamente il resto dell’ Europa, intesa principalmente come Area Euro, (e del Mondo), per avere garantito una così rapida “digestione” di circa 20 milioni di connazionali (tedeschi) senza condizioni ?

 

  By: Trucco on Lunedì 09 Maggio 2011 22:06

ehi Alberta che ne dici? dai dati che hai postato emerge che la beneficiaria indiscussa di questo euro sia la Germania, mentre noi tapini italiani e greci ci rimettiamo: che ne dici dovremmo proporre alla Germania di pagare metà del debito di quegli sfi.gati dei Greci, compenserebbero i vantaggi che hanno e terrebbero dentro il paese che se uscisse aprirebbe la porta a tutti gli altri! solo che dovrebbero trovare il modo di darglieli sottobanco, senza creare gelosie in Portogallo o Irlanda!

 

  By: alberta on Lunedì 09 Maggio 2011 16:22

Notizie dall' Europa: 1. L' economia della Germania va alla grandissima. http://finanza.repubblica.it/News_Dettaglio.aspx?code=641&dt=2011-04-28&src=TLB http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-04-28/locomotiva-tedesca-corre-disoccupati-140141.shtml?uuid=Aa0r2cSD 2. I partner europei danno segni di nervosismo per l' eccessivo protagonismo tedesco: http://www.marketwatch.com/story/bundesbank-renationalization-under-way-2011-05-09?dist=beforebell http://www.ilsole24ore.com/art/economia/2011-05-08/pressione-grecia-141630.shtml?uuid=AaOwzNVD&cmpid=nl_7%2Boggi_sole24ore_com 3. Corre voce della imminente convocazione di un vertice Europeo segretissimo, fra i Ministri delle Finanze dei maggiori Paesi dell' area Euro, Germania esclusa, proprio per studiare un meccanismo per far uscire la Germania dall' Euro. Questa decisione farebbe immediatamente scendere i differenziali fra il Bund e le obbligazioni dei paesi più esposti finanziariamente. 4. Nervosismo palpabile all' interno delle Cancellerie dei paesi limitrofi alla Germania, in un primo tempo contrari all' ipotesi di espulsione della Germania dall' Euro, dopo che alcuni studi commissionati ad istituti specializzati avrebbero dimostrato che l' area Euro potrebbe godere di un incremento netto del GDP pari all' 1.1% nell' anno in corso e superiore al 3% nel 2012, con una riduzione media di circa 5 punti percentuali del rapporto Deficit/GDP entro la fine del 2013 dell' intera Area Euro, Germania esclusa. 5. Draghi e Tremonti si sono già incontrati segretamente nel fine settimana per verificare l' attendibilità dei dati filtrati da alcuni uffici studi di primarie Banche USA, che ipotizzerebbero per l' Italia, in caso di uscita della Germania dall' area Euro, un avanzo molto consistente della Bilancia commerciale già nel 2011, con un conseguente incremento superiore al 20% annuo delle entrate fiscali nel 2012 e nel 2013, grazie alla variazione positiva del GDP, valutato circa tripla rispetto alle previsioni precedenti. Questi studi avrebbero inoltre escluso la necessità di qualsiasi manovra aggiuntiva/correttiva, originariamente ipotizzata, grazie al miglioramento dei rapporti fondamentali fra le grandezze macroeconomiche esaminate. 4. La Merkel ha avuto rassicurazioni dai Premier di Francia, Italia e Spagna che trattasi di pure speculazioni giornalistiche, prive di qualsiasi reale fondamento. 5. La Confindustria tedesca ha trasmesso una nota riservata alla Cancelliera Merkel nella quale il proprio ufficio studi avrebbe valutato che l' uscita della Germania dall' Area Euro, con conseguente adozione della vecchia moneta nazionale, o altra analoga valuta, provocherebbe una perdita netta di circa 1.200.000 posti di lavoro nei prossimi tre anni ed una diminuzione del GDP complessivamente valutabile in circa il 9,7% dell' analogo periodo di tempo. Il rapporto Debito/GDP, supererebbe nel 2013 il 105%, a causa del crollo delle entrate fiscali, dovute alla massiccia delocalizzazione di numerose attività produttive nei paesi confinanti e nell' Est europeo.

 

  By: Giovanni-bg on Lunedì 09 Maggio 2011 16:18

Gentile GZ del suo ragionamento non mi torna una cosa (probbailmente per scarsa competenza in merito) Se la Grecia ha emesso bond denominati in Euro non può ripagare in dracme neanche se reintroduce la dracma perchè appunto il titolo di debito è denominato in euro. Gli inverstitori hanno pieno diritto di volere euro e non dracme. Casomai può stampare dracme con quelle comprare euro sul mercato e quindi ripagare con gli euro i bond denominati in euro. Ma se nessuno vuole cambiargli le dracme in euro è fritta. Certo può anche fare una legge che dice che è autorizzata a ripagare con dracme ma a quel punto fa prima a fare una legge in cui dice che autorizzata a non ripagare nulla (default). Quindi non mi pare tanto semplice l'uscita senza pagare dazio.

 

  By: Trucco on Lunedì 09 Maggio 2011 14:33

Kurtinaitis trovo che hai fatto una giusta osservazione, per la Grecia uscire dall'euro comporta difficoltà e rischi inauditi, ma non c'è alternativa perché non credo che l'opinione pubblica italiana ad esempio accetterebbe di pagare noi europei i loro debiti, mentre noi italiani subiamo magari manovre patrimoniali per far fronte ai nostri. L'unica alternativa è che emettano IBS, "island backed securities"! (NdT: questa battuta l'ho inventata io). - - - - - - Bearth. : " ... mi sembra poco logico che qualcuno abbia fatto filtrare la notizia allo Spiegel, non sono cose che si fanno dandole alla stampa qualche giorno o settimana o mese prima. Comunque voglio vedere cosa succede agli sportelli domani in Grecia. " Bearth probabilmente sono solo allo stadio in cui stanno ragionando sul da farsi, necessariamente ad un certo punto prima di passare ai fatti la discussione coinvolgerà un mucchio di soggetti, e qualcuno di loro "canta", non possono neppure fare la cosa all'insaputa delle banche greche, immagino che per non farle fallire debbano coinvolgere alcuni loro dirigenti nella discussione, ma così facendo ci saranno persone informate dei fatti in conflitto di interesse con la strategia del silenzio: queste persone probabilmente si sono vendute la notizia proprio per provare a boicottare la exit strategy con l'aiuto degli eurocrati. L'Europa invece dovrebbe proprio studiare la migliore via "pacifica" di uscita per la Grecia e collaborare affinché questa possa avvenire nella maniera più indolore, perché se invece cerca di mettere il bastone tra le ruote complica solo le cose, o al meglio le rimanda di qualche mese, rendendo però sempre più tragico il finale una volta che arrivasse. Per me questa storia finisce male, non vorrei abitare in Grecia quando arriverà lo tsunami New Dracma.