Le due facce dell’ Euro in Germania non esistono ? - alberta
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By: alberta on Martedì 10 Maggio 2011 02:00
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Tutte le monete, si dice, e quindi anche l' Euro, hanno due facce.
In Germania guardano sempre il lato piacevole, quello della raggiunta stabilità monetaria e commerciale della valuta nei confronti di tutti i partner dell' area Euro (circa il 50% dei loro scambi commerciali e, se non vado errato, analoga percentuale del loro attivo complessivo).
In più hanno avuto, in omaggio, quasi un decennio di Euro debole, pur potendo mantenendo i tassi di interesse vicino ai minimi storici (mai avvenuto con il vecchio Marco nel dopoguerra), nei confronti del restante 50% del Mondo, avendo legato la sorte della loro economia ad altre, ritenute molto meno virtuose.
Fare un calcolo, anche approssimativo, dei vantaggi accumulati da un paese così pesante a livello mondiale e per la cui economia le esportazioni sono fondamentali rispetto ai consumi interni (esattamente il contrario di quanto avviene in USA, ad es.), grazie all' introduzione prima dei cambi fissi e poi della moneta unica (diciamo circa 15 anni, se escludiamo generosamente gli anni più recenti di Euro "forte"), è veramente difficile.
Penso comunque di non esagerare affermando che l' introduzione della moneta unica europea, ha quantomeno dimezzato i tempi di "digestione" dell' assai infelice decisione (tipicamente teutonica) di garantire il cambio alla pari fra le monete delle due Germanie dopo l' unificazione.
Non bisogna dimenticare che la Germania aveva infatti appena iniziato il processo di riunificazione, i cui effetti economici devastanti, sono stati assorbiti e verranno azzerati con un decennio circa di anticipo rispetto alle previsioni iniziali (2019), perchè condivisi con un'area economica circa quadrupla rispetto a quella della sola Germania Occidentale.
I costi della riunificazione sono stati un grosso fardello per l'economia tedesca, ed hanno contribuito ad una più lenta crescita economica negli anni immediatamente successivi .
La condivisione di questi costi con l’ intera Area Euro, che ha permesso crescite di alcune regioni della ex RDT a tassi enormemente superiori rispetto alla media europea.
http://archiviostorico.corriere.it/2009/novembre/05/Germania_Est_passo_con_Ovest_co_9_091105020.shtml
Il costo della riunificazione è stato stimato intorno ai 1.500 miliardi di Euro (secondo Freie Universität Berlin).
Questa cifra è più grande dell' intero debito nazionale dello stato tedesco: ma di questo debito, con l’ adozione della moneta unica, ci siamo resi garanti in 250 milioni, non più solo 80 milioni di tedeschi.
La prima causa di tale spesa fu la debolezza dell'economia della Germania Orientale, specialmente a confronto di quella della Germania Occidentale, combinata con la decisione, motivata politicamente, di non fissare un diverso tasso di conversione tra Marco della Germania Orientale e Marco tedesco.
Questa decisione, che non aveva una giustificazione nella realtà economica, provocò la totale perdita di competitività delle industrie tedesche orientali, che le fece collassare in breve tempo.
A tutt'oggi uno speciale trasferimento di 100 miliardi di Euro ogni anno viene dato ai territori dell'ex-Germania Est per la "ricostruzione".
Dubito che tale enorme trasferimento, probabilmente oggi non più necessario, fosse e sia ancora oggi compatibile, per dimensione e durata, con qualunque normativa europea in materia.
Nessuno ha mai messo in discussione, a livello comunitario, questa evidente "anomalia" normativa.
Al contrario questa situazione, viene letta dall’ attuale premier Merkel con un’ ottica puramente interna, vedi qui http://archiviostorico.corriere.it/2008/giugno/16/scrive_Merkel_legge_Kohl_ce_0_080616029.shtml
Dimostrando così di ignorare completamente, e colpevolmente, quanti e quali aiuti sono arrivati dall’ adozione dei cambi fissi e poi della moneta unica, proprio nel momento più critico, inizio dell’ ultimo decennio del secolo scorso, per l’ economia tedesca (e mondiale).
Va da se che una cifra del genere (100 miliardi di Euro ogni anno), risolverebbe in un sol colpo tutte le emergenze che assillano attualmente l' intera area Euro, eliminando contemporaneamente una "anomalia" tollerata per troppo tempo, solo per evidenti motivi di opportunità politica.
Purtroppo queste argomentazioni, proprio perché eminentemente politico-militari, non sono state e non vengono mai evocate al momento opportuno, dai Premier dei cd. PIIGS, oramai da tempo in prima linea sul nuovo fronte arabo-africano, che ha da molti anni sostituito e sopravanzato la minaccia proveniente dalle Repubbliche orbitanti nell' area dell' ex Unione Sovietica.
Fornire beni e servizi alla Germania Orientale aveva posto sotto notevole sforzo le risorse della Germania Occidentale. Le industrie in perdita, precedentemente supportate dal governo tedesco orientale, sono state azzerate(ufficialmente privatizzate) e ricostruite grazie a queste enormi agevolazioni.
La conseguenza immediata della riunificazione, per la maggior parte della ex-RDT, è stata una massiccia de-industrializzazione, con un tasso di disoccupazione rimasto per anni sopra il 20%. Centinaia di migliaia di tedeschi orientali hanno continuato a migrare verso l'ovest per trovare lavoro. Ciò provocò anche una significativa riduzione della popolazione nei Länder orientali, specialmente per quanto riguarda le professionalità più altamente qualificate.
Come detto tale divario si è oramai sempre più assottigliato, fin quasi azzerarsi, in ampio anticipo rispetto all’ originaria previsione del 2028/9.
Oggi l’ anniversario della riunificazione tedesca è visto come una festa europea.
http://www.loccidentale.it/articolo/la+riunificazione+della+germania+%C3%A8+diventata+una+festa+europea.0096600
Quanti anni dovranno passare perché la Germania si decida a ringraziare pubblicamente il resto dell’ Europa, intesa principalmente come Area Euro, (e del Mondo), per avere garantito una così rapida “digestione” di circa 20 milioni di connazionali (tedeschi) senza condizioni ?