By: giorgiofra on Giovedì 02 Gennaio 2014 12:08
Tra qualche giorno debbo emettere una fattura ad un cliente di Foggia. Il giorno dopo andrò all'agenzia delle entrate e cesserò la partita IVA.
Francamente sono più che stanco: sono esausto.
Il lavoro, almeno nel mio settore, è letteralmente sparito. Potrei pensare di aver sbagliato qualcosa, se non fosse che tutti i miei colleghi sono senza lavoro e, a differenza di me, anche pieni di debiti.
Farò, quel poco che sarà possibile, completamente in nero. E lo farò alla luce del sole. Eserciterò il mio diritto alla sopravvivenza, che io reputo preminente rispetto al diritto dello stato di tassarmi. Per il resto, che vadano tutti a fare in Kulo.
Qualche intelligentone potrebbe sostenere che, mancando il lavoro nella mia zona, dovrei trasferirmi dove ancora esiste un mercato. Come se uno a 55 anni si sposta facilmente per iniziare una nuova vita altrove. Kazzate, semplici Kazzate.
Oppure potrebbe sostenere che occorre trovare un mercato all'estero, fare delle fiere, fare promozione. Forse si dimentica che tutto questo costa, e costa molto. Qui, purtroppo, non c'è un euro.
Farò quindi la cosa che reputo più giusta: ridurrò al minimo le spese, mi farò bastare quel che guadagnerò, e prenderò la vita con leggerezza, cercando di godere del tanto tempo libero che mi rimarrà.
La macchina che ho, e che è intestata a mia moglie, è arrivata alla fine dei suoi giorni. La prossima auto la intesterò a me, e, a parte l'assicurazione, non pagherò più nulla: bollo, multe, parcheggi. E se mi faranno il fermo amministrativo continuerò a circolare, così come stanno facendo tutti. E se mi dovessero fermare mi limiterò a consegnare le chiavi, ed a scaricare il bubbone da 300 euro a carico dello stato. Ne comprerò un'altro, anzi me lo regaleranno, con il semplice passaggio di proprietà, e continuerò a circolare.
Un mio amico ha fatto una proposta interessante: comprare un'unica macchina in cinque, così da dividere anche le poche spese necessarie, ad uso di chi ne avrà bisogno di volta in volta. E per il resto camminare a piedi, che fa tanto bene. Se poi occorre spostarsi fuori dalla zona, c'è sempre qualcuno che te ne presta una regolare.
Ho calcolato che un'auto modesta, tra ammortamento, manutenzione, bollo, assicurazione, revisione e carburante, costa almeno 500 euro al mese, quasi metà stipendio. Se poi uno elimina anche le sigarette ed i vari caffè della giornata, riesce a recuperarne altri 500.
1000 euro al mese risparmiate, oltre al risparmio per la cessazione della partita IVA, consentono di sopravvivere anche lavoricchiando.
Perchè temo che sia questo il futuro che ci attende, o che attende una buona percentuale di italiani.
Occorre fare di necessità virtù. Se proprio dobbiamo impoverirci, e quindi consumare meno, tanto vale approfittarne per cambiare il proprio stile di vita. E non è detto che necessariamente staremo peggio.
Voglio dire che consumare meno carburante ci costringerà ad andare di più a piedi, la qual cosa non è male. Ma sono tanti i comportamenti che potrei mettere in atto per migliorare la qualità complessiva della vita. Potrei mangiare meno privilegiando la cucina povera, e sicuramente starei meglio. Eliminare il fumo sarà dura, ma i vantaggi che comporta sono enormi. Avendo più tempo libero, per mancanza di lavoro, potrei recarmi in campagna con una bicicletta e raccogliere erbe selvatiche, ricchissime di nutrimenti preziosi. E potrei farlo in compagnia di qualche amico, con la conseguenza di fare esercizio fisico, respirare aria buona, divagarsi e godere della natura. Il tutto senza spendere una fortuna per soggiornare in un agriturismo.
Credo, finalmente, che prepararsi al peggio sia saggio. Anche se nessuno conosce il futuro, e nulla esclude che arrivi rapidamente una ripresa strepitosa. Intanto, comunque, mi adatto. In Kulo allo stato ed a tutti i parassiti che hanno vissuto sul mio lavoro.