By: Luigi Luccarini on Martedì 20 Agosto 2002 18:52
Francesco, in tempi non sospetti (quasi un anno e mezzo fa ormai) parlai di inflazione all'esito di un processo di concentrazione monopolistica come conseguenza della crisi dei mercati finanziari.
Il secondo fenomeno si va costruendo, in modo molto lineare: pensa solo all'offesa che gli USA hanno avvertito quando Monti gli ha negato la fusione tra GE e Honeywell.
La prima (inflazione) è già in corso da tempo: roba subdola, strisciante, da ortaggi con prezzi capestro, mercati generali, robetta da commercianti avidi con gli euro che vengono ormai omologati alle lire (fatti fuori i tre zeri finali).
E poi c'è un'inflazione più palese ma non dichiarata: l'obsolescenza delle tecnologie, i chips che vanno fuori produzione di semestre in semestre, i pc che vanno CAMBIATI (non riparati) al morire di ogni singolo componente.
Infine c'è il contesto deflattivo delle materie prime, alla fonte, sui prezzi di approvvigionamento: il CRB è sempre lì, sono mesi che rimane lì, 200/210/200, dipende dalle oscillazioni del Nymex ("aumentate le riserve, o voi Europei": ricordi? Il monito di Bush ad inizio agosto e via con l'acquisto dei futures). Qualcosa incide anche l'oro, il resto piange.
L'idea, a parer mio, è quella di creare recessione a balzelli, double dip, triple dip e così via: limitare l'accumulazione di materie prime, si fa un trimestre giù e uno su, si fa salire un pochinoooo (ma solo un petit peu) il prezzo di quello che non si ha e poi lo si rimanda giù (ha voglia Zibordi ad arrovellarsi sul prezzo del "rame anticipatore").
Se le materie prime restano basse di costo, si stampa denaro e che il petrolio salga pure. Benedetto da Bush, figlio di petroliere e dalla Halliburton del suo amichetto. $$$$$ già vedo i loro occhi sui guadagni delle vendite delle scorte per l'inverno.
E poi dicono che Ellroy romanzava... Bah!
Modificato da - luigi luccarini on 8/20/2002 16:55:9