By: Ganzo il Magnifico on Venerdì 31 Luglio 2015 12:32
E' un problema complesso che non puoi approssimare più di tanto. Io sono sempre stato convinto che l' immigrato che viene regolarmente per lavorare è generalmente "migliore" dell' autoctono, almeno dal punto di vista lavorativo. E' sicuramente più determinato. #u#La Svezia ha avuto moltissimi immigranti baltici, danesi, finlandesi, polacchi e italiani dagli anni '50 in poi #/u# (probabilmente nelle tue statistiche sono loro che fanno la parte del leone in quel 27% di "ibridi") che si sono poi integrati benissimo (*). Sono stati sicuramente una ricchezza per l' economia svedese e probabilmente lo sono anche i loro discendenti. Quindi gli "occhi azzurri" non contano. Però se le generazioni seguenti non si integrano, come succede molto spesso per le popolazioni musulmane, hai problemi, come quelli che vedi a Malmo o nelle banlieu di Parigi. Quanto influiscono sull' economia? Non lo so. E' difficilmente quantizzabile. Però, potendo scegliere -e uno stato dovrebbe mettersi nelle condizioni di poter scegliere chi entra- io opterei per popolazioni che si integrano presto.
#i#Cicero pro domo sua#/i#. la questione svedese mi interessa relativamente. Mi preoccupa molto di più la questione italiana, dove molti di quelli che entrano non entrano per "lavorare" (chiederebbero ed otterrebbero il visto) ma entrano in modo "irregolare", spesso per delinquere. Questo non è un vantaggio per l' economia nemmeno nella prima generazione.
(*) Mi fai venire ora il sospetto che la Svezia abbia irrigidito le politiche immigratorie proprio quando l' immigrazione non è stata più di baltici, danesi, finlandesi, polacchi e italiani, ma ha acominciato ad essere di africani, pakistani ed arabi.