By: lutrom on Giovedì 18 Novembre 2004 17:41
Triplicati i decreti ingiuntivi: ondata di pignoramenti
Negli ultimi tre anni sono aumentati del 225 per cento
Il popolo delle rate non ce la fa, a Milano è boom di insolventi
Sempre più debiti, la nuova povertà della città più ricca d'Italia
di MARCO MENSURATI e LUCA FAZZO ("Repubblica")
MILANO - Il dato circola da una manciata di giorni, nel Palazzo di giustizia di Milano. Ed è un dato che racconta meglio di un saggio sociologico la nuova povertà della città più ricca d'Italia. È il dato che il capo dei giudici di pace, Vito Dattolico, presenterà all'inaugurazione dell'anno giudiziario. Ed è anche il dato che, nel suo ufficio al sesto piano del tribunale, fa allargare le braccia al cancelliere Rinaldo Minori: "Guardate quelle montagne di fascicoli. Ognuna è la storia di qualcuno che non ha pagato quel che doveva pagare".
È un termometro brutale, quello dei decreti ingiuntivi. I decreti ingiuntivi sono una forma primaria, elementare, di giustizia. Quando il debito è così certo ed innegabile che non serve nemmeno andare in causa, il creditore insoddisfatto va in tribunale e iscrive il decreto ingiuntivo. Se non si paga, scatta il pignoramento. Quasi sempre, dietro un decreto ingiuntivo c'è la storia di una speranza naufragata: il mobile che non si è riuscito a pagare, la cambiale dell'aspirapolvere restata scoperta, il negozio rimasto senza clienti, la piccola ditta sull'orlo del collasso. E di speranze colate a picco, a guardare questi numeri, Milano si sta riempiendo.
Nel giro di tre anni sono più che triplicati i decreti chiesti al giudice di pace, quelli di valore fino a 2600 euro: un aumento del 225% tra il 2002 e il 2004, solo nell'ultimo anno un balzo in avanti del 40% fino ad arrivare ad un totale di 47mila decreti iscritti a ruolo. Ed esplodono anche i decreti chiesti per le somme della fascia superiore: nel 2002 erano 29.521, l'anno scorso 33.312, quest'anno supereranno i quarantamila. Ed anche queste sono quasi tutte piccole storie di milanesi che hanno fatto - come si diceva una volta - il passo più lungo della gamba. E che ora si ritrovano nella trafila un po' avvilente delle notifiche, dei precetti, degli ufficiali giudiziari.
Così i fascicoli coi decreti ingiuntivi si accumulano a decine di migliaia nelle cancellerie, un'ondata senza precedenti. Dentro ciascuno, la storia di drammi tutti diversi e tutti uguali. La folla di quelli che hanno comprato l'auto in leasing, e che non sono riusciti a stare dietro alle rate. Gli inquilini che non sono riusciti a pagare l'affitto, che sono già stati sfrattati dal fabbro, le loro cose portate in deposito, e che ora vengono inseguiti dai condomini per i mesi arretrati e d'affitto e di spese.
Ma dentro quella montagna di decreti c'è anche la spia di una caratteristica che sembra dilagare: una sorta di propensione compulsiva all'acquisto. Molti di quelli che rimangono strozzati dalle rate non stavano inseguendo beni di prima necessità, ma semplici accessori come il telefonino, il condizionatore o l'elettrodomestico di ultima generazione.
(18 novembre 2004)