Partiti e Politici in Economia

 

  By: MR on Giovedì 05 Giugno 2014 07:15

Lmwillis dimostra una volta di più la sua malafede. Viceversa, io condivido in buona sostanza l'articolo postato dal Mod, anche e soprattutto a causa del suo richiamo a Costanzo Preve, l'ultimo vero filosofo di questa nazione. Ricordo nel 2012 quando scrisse quel lungo articolo per spiegare perchè la signora Le Pen non lo disturbava affatto: gli strepiti di questa *** di "Rete" che dovrebbe fare chissà quale rivoluzione (e che finora è riuscita solo a farsi fottere da un santimbanco e da un pubblicitario legato a Colaninno) che gli davano del fascista, del rossobruno, del nazista, del nonsopiùchediavolo... Mi spiace che se ne sia andato, Diego Fusaro non è al suo livello.

 

  By: lmwillys on Giovedì 05 Giugno 2014 03:09

'nella fase “protorivoluzionaria” le battaglie, realisticamente, avverranno in buona misura dentro il capitalismo e non fuori, si cercherà di modificare, non di superare, i rapporti sociali e di produzione combattendo la prevalenza della classe globale finanziaria sul resto della società e quella del capitale finanziario sul capitale produttivo. Di questo occorre prendere atto, senza continuare a cullarsi in sogni di crollismo improvviso o di miracolosa fuoriuscita, che gli esiti del novecento dovrebbero avere già dissolto.' ' Si passerà, non senza scossoni improvvisi, dalla posizione di preminenza riservata all’economia finanziaria alla rivalutazione della politica e del ruolo degli stati nazionali sovrani, dalla dominazione incontrastata della classe globale finanziaria al riscatto dei popoli e delle classi dominate, dall’eurolager alla vera Europa degli stati sovrani e dei popoli. Tutte cose, fra l’altro, assolutamente compatibili con le idee della Le Pen.' ---------- se i nostri ragazzi aspettano di trovare la luce indirizzati da stravecchi comunisti inneggianti neofascisti ... io mi 'cullo nei sogni di crollismo' e attendo la guida GIOVANE (COLLETTIVA) e rivoluzionaria, si levassero dal kazzo questi inutili vecchi ormai senza palle, qualcuno notifichi a sto vecchio degli stati monetari sovrani l'esistenza della Rete :-)

Un Front National anche per l’Italia - Moderatore  

  By: Moderatore on Mercoledì 04 Giugno 2014 19:26

Qui puoi leggere il sorprendente ^libro della LePen uscito nel 2012#http://www.marinelepen.fr/wp-content/pdf/pour-que-vive-la-france.pdf^ a cui si fa riferimento nell'articolo qui sotto. In pratica si basa largamente su ^Maurice Allais#http://en.wikipedia.org/wiki/Maurice_Allais^, che in questo forum è stato più volte citato, cioè la LePen si è sciroppata le opere di Maurice Allais (premio Nobel per l'economia nel 1988 e anche fisico, forse il maggiore pensatore del dopoguerra in economia). E oltre ad Allais il libro è pieno di citazioni, da Edwards il noto stratega di Societe Generale a Marx, a Attalì, ad Adam Smith, alla stampa finanziaria specializzata, a Emmanuel Todd, i fisiocratici, a Valery... diciamo che non si è mai visto un (una)leader politico mettere assieme un libro del genere. (per chi avesse perso le puntate precedenti: cosa dice Allais ? beh... ha dimostrato ad esempio che la liberalizzazione degli scambi tra paesi, il cosiddetto "mercato globale", è dannosa per la maggioranza della popolazione e letale per l'economia dei paesi europei.... (vedi qui la sua ^lettera ai francesi, appena prima di morire nel 2009, "Contre le Tabous Indiscutes"#http://ensmp.net/pdf/2009/Maurice%20Allais%20Lettre%20aux%20Francais.pdf^) ---------- ^"Un Front National anche per l’Italia" di Eugenio Orso#http://www.marinelepen.fr/wp-content/pdf/pour-que-vive-la-france.pdf^, 2 giugno 2014 1. Necessario e urgente, per salvare il paese più colpito dalla crisi e dall’euro, la costituzione di un raggruppamento politico e sociale sull’esempio del Fronte Nazionale francese, che rappresenti un vero aggregatore di massa e una concreta speranza di riscatto per l’Italia. Voglio aprire il discorso richiamando il compianto Costanzo Preve, che dopo aver letto in lingua originale il libro di Marine Le Pen, Pour que vive la France del 2012, ebbe a scrivere in Se fossi francese le seguenti cose: Marine Le Pen (p. 135) afferma apertamente il deperimento attuale della dicotomia Destra/Sinistra. Se lo fa, questo significa che cerca voti a destra, al centro e a sinistra. Bene, è esattamente quello che da 15 anni aspetto da un politico. Perché ora che arriva dovrei sospettare l’inganno? Essa critica la guerra dell’Iraq (p.37). Sostiene che la bolla speculativa immobiliare è stata una strategia voluta (p. 36). Sostiene con Polanyi che il mercato è più utopico del piano (p.26). Sostiene con Maurice Allais che il liberalismo ha un codice “stalinista” e che il mondialismo è un’alleanza fra consumismo e materialismo (p. 49). Sostiene con Todd che c’è incompatibilità fra libero scambio e democrazia (p.50). Sostiene che se c’è qualcosa di “fascista”, questo qualcosa è l’euro (pp. 54-61), affermazione certamente un po’ hard, ma meglio esagerare che sottovalutare. Le è perfettamente chiara la natura abbietta dell’interventismo umanitario di Kouchner (p. 127). Si rifà positivamente a Lipovetsky, a Michéa ed a Bourdieu, e cita positivamente sia De Gaulle che lo stesso comunista Marchais. Ma soprattutto ci sono due punti importanti. In primo luogo, a differenza dei soliti politicanti ignoranti, la Le Pen traccia una vera genealogia teorica del capitalismo liberista, dai fisiocratici a Smith. In secondo luogo, non lascia dubbi sul fatto che la mondializzazione è cattiva in sé, è un orizzonte di rinuncia (p. 19), il modello americano è al cuore del progetto mondialista (p. 34), il debito pubblico è un buon affare mondialista (p. 72), l’organizzazione europea di Bruxelles è l’avanguardia europea del mondialismo (p. 74), e che infine l’immigrazione incontrollata è parte di un’offensiva economica e culturale del mondialismo (p. 80). Questa ultima affermazione è particolarmente sgradevole per le anime pie politicamente corrette di sinistra, perché identificata con il razzismo ed il populismo. Bisogna però sapere se essa è fondata o infondata, ed io la considero parzialmente fondata. La Le Pen afferma anche che il sarkozysmo è lo stadio supremo del mondialismo (p. 151), che la nazione non deve essere demonizzata (p. 103), che la scuola e la cultura classica devono essere difese (p. 111 e p. 235), che il popolo è diventato “indesiderabile” e viene sempre accusato di “populismo”, termine vuoto e per questo sorvegliato dalla polizia del pensiero (p. 128). E potrei continuare. Sottolineo per chiarezza che la mia dichiarazione “scandalosa” deve essere giudicata solo ed esclusivamente sulla base del libro e dei punti citati; essa non comporta in alcun modo la condivisione del razzismo e della xenofobia anti-immigrati, con le quali la Le Pen si deve e si dovrà inevitabilmente confrontare sul piano elettorale. >> Mi pento di non aver ponderato a sufficienza questa “scandalosa” dichiarazione di Costanzo, come lui stesso la definisce, già nel 2012 e di aver avanzato, in proposito, fin troppi dubbi sulla “legittimità anticapitalistica” del Front National e sulle reali intenzioni di Marine Le Pen, che giudicavo un po’ “figlia d’arte” (di Jean-Marie) e comunque inserita nel sistema liberaldemocratico, dal quale non può uscire nulla di buono per i popoli e le classi dominate. A distanza di oltre due anni, la mia considerazione della formazione politica francese e della stessa Le Pen è cambiata alquanto. Anche perché mi rendo conto che la trasformazione dell’Europa e del mondo, che implicherà il superamento del neocapitalismo finanziarizzato e della globalizzazione neoliberista, potrà essere lunga e sicuramente implicherà un complicato processo di cambiamento. Si passerà, non senza scossoni improvvisi, dalla posizione di preminenza riservata all’economia finanziaria alla rivalutazione della politica e del ruolo degli stati nazionali sovrani, dalla dominazione incontrastata della classe globale finanziaria al riscatto dei popoli e delle classi dominate, dall’eurolager alla vera Europa degli stati sovrani e dei popoli. Tutte cose, fra l’altro, assolutamente compatibili con le idee della Le Pen. Come sempre, Costanzo ha avuto ragione e ha saputo veder lontano. 2. Nelle mie recenti analisi sono addivenuto a conclusioni nuove che voglio riassumere brevemente. Anzitutto, la fase “protorivoluzionaria” che stiamo vivendo, che è appena iniziata e che precede una futura fase propriamente definibile rivoluzionaria. Possiamo immaginare un periodo (quanto lungo non è dato sapere) d’interregno fra la dominazione dell’imperialismo finanziario privato, diverso, per esiti e presupposti, dai vecchi imperialismi otto-novecenteschi indagati e avversati da Lenin, e un nuovo ordine geopolitico che si accompagnerà alla trasformazione economico-sociale profonda nelle società. Noi, oggi, stiamo vivendo proprio in questo interregno, che sfocerà nel completamento di quella che ho chiamato la fase “protorivoluzionaria”. Il suffisso “proto” davanti a rivoluzionario, ci fa comprendere che già si palesano, pur confusamente, elementi caratterizzanti il nuovo ordine, visibili in una più compiuta e finale fase rivoluzionaria. Quali sono questi elementi? Nel nostro caso storico, il ritorno alla sovranità monetaria, l’abbandono del “punto di vista” finanziario come gestore assolutistico delle vicende economiche umane, la rivalutazione della socialità e dei legami classistico-comunitari, dell’identità culturale dei popoli e della giustizia sociale. Il metron greco (giusto mezzo) applicato alla necessaria ridistribuzione della ricchezza prodotta, il ristabilimento della giusta dimensione storica e culturale dei popoli, violata dalla globalizzazione neoliberista e dall’individualismo sminuente e omologante. In questa fase i più schizzinosi devono necessariamente “turarsi il naso” e accettare come veicoli positivi del cambiamento quelle forze, non importa se nate a destra o a sinistra, che mantenendo un piede dentro il sistema lo mettono in discussione con programmi alternativi, perché solo forze siffatte avranno la possibilità concreta di scardinare il sistema di potere globalista, e per noi, in Europa, di aprire le porte dell’eurolager. Ci si dovrebbe ricordare della metafora marxista e leninista dell’”Emiro dell’Afghanistan”, interpretandola alla luce della nostra realtà storica, sociale e politica. Fatte queste considerazioni, superati i dubbi iniziali e avendo ben presente la posizione assunta da Preve, oggi mi sento di scrivere Evviva il Fronte Nazionale Francese! Ci sono altri raggruppamenti in Europa che condividono temi importanti con il FN, come il rispettabilissimo UKIP di Nigel Farage. Farage e gli indipendentisti britannici avversano la dominazione unionista e vorrebbero sottrarre il Regno Unito a questo percorso di sofferenze e ingiustizie sociali, ma l’ineliminabile fondamento liberista che li contraddistingue, molto comune nel mondo anglosassone, rende la formazione britannica per noi meno interessante del Fronte francese. Ciò non toglie che vi possono essere contatti e alleanze anche con UKIP, in nome della comune battaglia di libertà antiunionista. Nella fase “protorivoluzionaria” che oggi è agli inizi, i popoli dominati cercano una strada da percorrere, pur fra mille difficoltà, per uscire dal percorso di morte tracciato dagli organismi soprannazionali della mondializzazione economica, dei quali fanno parte anche quelli unionisti europei, dalla bce alla commissione e al consiglio d’Europa. Un’epopea futura costellata di insidie in cui frequenti potranno essere gli errori, insidiosi i vicoli ciechi, una strada da percorrere assieme agli “Emiri”, in apparenza reazionari (per usare vecchie espressioni denigratorie) o accusati da media e sinistra di essere tali, ma nella realtà ribelli al mondialismo e alla dittatura liberal-mercatista e perciò con un contenuto che è già rivoluzionario. Sottrarsi ai dogmi dell’ortodossia liberista, alle lusinghe “riformiste” dell’economia sociale di mercato (bestialità aporetica che valeva per Monti, vale per Merkel e varrà per Juncker), contrapponendogli il dirigismo, la salvaguardia delle attività produttive nazionali, la tutela protezionistica dei prodotti locali contro le invasioni di prodotti “emergenti”, è un confortante segnale di indisciplina e financo di antagonismo anti-sistemico. Per non parlare del riappropriarsi la sovranità monetaria e respingere la disintegrazione delle identità nazionali, innescata dalla necessità neocapitalistica di “spostare” masse di poveri, da sud a nord, da oriente a occidente, per diminuire il costo del lavoro, dove è ancora alto, e meticciare a forza le società. Per contro, la disgustosa sinistra oggi interamente “globalizzata”, unionista e liberista, e il comunismo superstite, degenerato in individualistico con accettazione del neocapitalismo e dei suoi immaginari, rappresentano i peggiori cani da guardia dell’”europrogetto” e della globalizzazione, i primi odiatori della sovranità popolare e nazionale. Così il ps francese, il pasok greco e il pd italiano. Così molti sindacati, “gialli” in relazione al potere finanziario, i cui lavoratori subiscono in pieno, senza difese, le delocalizzazioni, i rigori della crisi strutturale e il conseguente calo dei redditi e dei posti di lavoro. Tornando alla metafora dell’”Emiro dell’Afghanistan”, sono costoro e non l’Emiro che si ribella i peggiori reazionari, schierati contro i popoli e i paesi d’appartenenza, a difesa delle istanze e degli interessi delle oligarchie finanziarie. Infine, nella fase “protorivoluzionaria” le battaglie, realisticamente, avverranno in buona misura dentro il capitalismo e non fuori, si cercherà di modificare, non di superare, i rapporti sociali e di produzione combattendo la prevalenza della classe globale finanziaria sul resto della società e quella del capitale finanziario sul capitale produttivo. Di questo occorre prendere atto, senza continuare a cullarsi in sogni di crollismo improvviso o di miracolosa fuoriuscita, che gli esiti del novecento dovrebbero avere già dissolto. 3. Il risultato delle elezioni europee di maggio ha drammaticamente confermato lo stato comatoso in cui versa il paese e gran parte della sua popolazione. Declino economico irreversibile nella gabbia delle regole e dei parametri europei, occupazione totale da parte degli agenti strategici neocapitalistici, che governano attraverso direttori collaborazionisti non eletti, assenza di una chiara linea di opposizione politica, economica e sociale, passività estrema della popolazione, e addirittura consenso di una parte di questa a chi agisce politicamente contro i suoi interessi vitali. Il voto a valanga al pd e a Renzi lo conferma in pieno. Mentre in Francia una popolazione più coriacea, non passivizzata, ancora legata ai valori nazionali e alla prospettiva d’indipendenza (se non di grandeur) nel decidere del proprio futuro, ha affossato il psf dell’euroservo Hollande e ha dato il consenso a una formazione come il FN, le cui proposte sono chiare e vanno nella direzione della riacquisizione totale della sovranità monetaria e politica, in Italia non solo ciò non è accaduto, ma l’esito è stato diametralmente opposto. Com’è potuto accadere? Il combinato disposto di una crisi economica senza vie d’uscita e del rimbecillimento sociopolitico di larga parte della popolazione, con lo zampino mediatico e l’abilità dell’euroservo pd nell’ingannare il popolo ha ottenuto un risultato sorprendente: quello della vittima che elegge suo rappresentante il carnefice. Oppure, se vogliamo, con molta minore tragicità, ha carpito il consenso di massa per fare l’interesse dei moderni oligarchi. C’è però un’altra motivazione, da ponderare attentamente. L’opposizione confusa, senza una chiara legittimazione ideologica alternativa, contradditoria su temi importanti come l’euro, l’eurozona, i trattati-capestro unionisti e le regole da Maastricht in poi. Eccezion fatta per la nuova Lega di Salvini, che ha assunto una posizione chiara con “Basta euro!”, l’incertezza e una certa debolezza programmatica (se non una vera e propria confusione sul versante del programma politico) hanno caratterizzato il cinque stelle. Se il duumvirato Casaleggio-Grillo avesse assunto una posizione chiara sui predetti temi, cruciali per orientare almeno una parte del consenso, forse non ci sarebbe stato bisogno di Maalox, o almeno non in quantità industriali come suggeriva lo stesso Grillo (affaire pubblicitario?). La Lega di Salvini è ancora troppo piccola, troppo screditata al centro-sud, per reggere da sola il peso del confronto con gli euroservi. Ci voleva un cinque stelle con programma alternativo chiaro, fondato senza se e senza ma sull’”euroscetticismo” e su politiche economiche antiliberiste, in grado di attrarre ovunque il consenso. Questo avrebbe sicuramente ridotto la portata della vittoria governativa, offuscando un po’ l’immagine mediatica di un Renzi vincitore, senza alternative possibili. Acqua passata, tutto sommato, perché adesso bisogna guardare al futuro. 4. Per quanto scritto finora, per le osservazioni riassunte nei tre punti precedenti, io affermo – lanciando una provocazione che spero qualcuno raccoglierà – che in Italia c’è disperato e urgente bisogno di una formazione politica coesa, con un chiaro programma, simile al Front National francese. Simile ma non uguale, ovviamente. Non un replicante del partito francese, una sua mera imitazione, ma una forza di massa, e per la massa dominata, indissolubilmente legata alla realtà sociale italiana. Un forza – non generata dalla rete, dal virtuale o dall’ambizione di singole personalità – in grado di accogliere le istanze antagoniste dei lavoratori e dei ceti medi rovinati dalla crisi strutturale, dall’euro e dal neoliberismo globalista. Ci potranno essere differenze, con il FN francese, in particolare per quanto riguarda la questione dell’immigrazione, ma la direzione di marcia sarà la stessa. Non necessariamente la via per l’affrancamento del paese dalle catene unioniste e globaliste dovrà essere quella elettorale, come lo è, parrebbe obbligatoriamente, per il cinque stelle e per la Lega, e per lo stesso FN in Francia. Non necessariamente, all’opposto, si ricorrerà in modo sistematico alla militarizzazione e alla “violenza di piazza”, per portare al collasso l’impianto di sub-potere euroservo – pd-Renzi-presidenza della repubblica – che ci opprime per conto terzi. Infine, resto dell’idea, come suggerito a suo tempo dal compianto Costanzo Preve, che il programma politico, immediatamente applicabile nella realtà, si formerà sul campo, nella sabbia calda della storia procedendo lo scontro sociale, sulla base delle esigenze della popolazione. Non sarà deciso aprioristicamente a tavolino. Ciò che si può tracciare sin d’ora sono le linee generali di politica strategica, in un orizzonte di generale riacquisizione della sovranità monetaria, dell’autonomia di bilancio e della libertà di scelta in politica estera. Il programma del Fronte francese – Notre Projet. Programme politique du Front National, link http://www.frontnational.com/pdf/Programme.pdf – potrà costituire un utile termine di paragone, se non una fonte d’ispirazione, nonostante una certa, inevitabile retorica e le differenze fra la Francia e l’Italia. Pur essendo 106 le pagine del pdf in cui è fissato il programma i punti essenziali, sintetizzando all’estremo, sono i seguenti: uscita dall’euro con la riappropriazione della moneta e della politica monetaria, fine dell’egemonia europoide, dell’imposizione dei trattati e delle regole con il primato della legislazione nazionale su quella europea, protezione dello stato sociale, dell’istruzione e dei servizi pubblici, protezione dei prodotti e delle industrie nazionali, regolamentazione dei flussi migratori, uscita dal comando integrato della nato (Otan per i francesi) e un solido partenariato militare e energetico con la Federazione Russa. Antieuro e antiunionismo, ostilità nei confronti della nato e ricerca di un’intesa con la Russia sono chiaramente scritti nel programma del FN. L’obiettivo geopolitico rilevante, tale da modificare profondamente l’ordine mondiale, è la costituzione di un’Unione paneuropea di Stati sovrani che includa la Russia. Tutto ciò non è solo nell’interesse dei francesi, ma anche degli italiani e della maggioranza degli europei. Senza voler sconfinare nella retorica, ma restando concreti, la famiglia è l’elemento centrale e fondamentale della società. Questo è chiaramente scritto nel programma del FN, in opposizione alla spinta dissolutoria proveniente dai modelli ultra-individualistici, proposti da neoliberisti, neoliberali e sinistre euroserve, che esaltano l’isolamento del singolo e l’ambiguità sessuale (Hollande in Francia, pd, sel e trista compagnia in Italia). La battaglia in Europa e per l’Europa si preannuncia come una battaglia complessiva di civiltà. Per vincerla sarà di vitale importanza la costituzione di una forza simile al FN anche in Italia. L’area del consenso potenziale dovrebbe essere vastissima, dagli operai supersfruttati ai ceti medi declassati e al lavoro intellettuale umiliato. Nonostante l’idiotizzazione sociopolitica di una parte significativa della popolazione, che vota in massa pd e Renzi, offrendosi come vittima sacrificale. Un’eventuale dissoluzione del movimento cinque stelle, sotto il peso delle sue contraddizioni irrisolte, l’ovvia difficoltà leghista di valicare i confini dell’Italia settentrionale espandendosi a sud, aprirebbero spazi interessanti per la nuova formazione politica, ampliandone il bacino di consensi. Se l’espressione “Fronte” non dovesse essere la più opportuna, si potrebbe ricorre alla parola “Blocco”. L’espressione “Nazionale” potrebbe essere sostituita, sempre per ragioni di opportunità, da “Popolare”. Ad esempio, Blocco Popolare di Salvezza, o Blocco Popolare di Liberazione.

 

  By: Acmen on Mercoledì 28 Maggio 2014 13:14

E comincio ad essere sempre più convinto che proprio il M5S da noi abbia inibito la formazione di questi partiti ed abbia spinto l' elettorato, spaventandolo con i suoi eccessi e il suo pressappochismo, verso il PD. ............................. Quoto Gano...! e in parte Bertoldo. inoltre ho sempre pensato che vi è un vuoto nel CentroDx. da riempire...! se qualcuno prendesse alcune Idee di Grillo e Casaleggio per creare un MOVIMENTO o PARTITO D' AZIONE con un programma simile a quelle della Le Pen in Francia o Farage in G.B. raccoglierebbe la maggioranza alle prossime politiche.. Un partito che Istauri: ..La DITTATURA della DEMOCRAZIA DIRETTA.... ed i Processi li faccia per davvero non smentirli il giorno dopo...! Farage dice che alcune idee di Grillo le trova molto interessanti e rivoluzionarie ...!

 

  By: lmwillys on Mercoledì 28 Maggio 2014 13:12

'devi circondarti di persone di valore (pulite, poco condizionabili' 'Renzi sarà capace, per intanto, di avere il sostegno della maggioranza del proprio partito' 'Europa delle nazioni' 'i mercati ci diranno a breve, come sempre, se ci sarà l' Italia a fare da Leader' --------------- ma, non so, lei vive sulla Terra ? ma che l'ebetino ha per caso scelto lui padoan ? ma che i partiti nazionali decidono qualcosa ? ma che la nazioni decidono qualcosa ? tanto per dire le hanno chiesto se voleva l'euro ? le chiedono ora se vuole il ttip ? i mercati decidono se l'Italia è (mi trattengo a fatica dallo sghignazzamento smodato) LEADER ?

Abbiamo una finestra di opportunità - alberta  

  By: alberta on Mercoledì 28 Maggio 2014 12:40

26 Maggio 2014 15:39 La Meloni ha fatto l'alberghiero, Zibordi ------------------------------------------------------- Concordo in pieno ed il ragionamento, purtroppo, deve essere esteso alla larga maggioranza degli eletti nel M5S, in Italia.... quelli eletti in Europa li vedremo a breve e non mi piace anticipare giudizi. Zibordi invece sa benissimo che il pensiero di politica economica dominante, non a caso, è ad esclusivo appannaggio di quanti hanno prodotto i danni attuali: se guardi i nomi, te ne accorgi, e formano un gruppo formidabile, una elite diffusa e radicata, molto più di quanto si ritenga fra l' elettore medio, anche di cultura non disprezzabile, al quale, infatti, risulta difficile far capire che persone, apparentemente lontane ed in conflitto, operino invece nel sottofondo, TUTTI NELLA STESSA DIREZIONE e con intenti non dissimili tra loro. Dice bene Zibordi che, se guardiamo alla sostanza, NON esiste in Italia una reale OPPOSIZIONE, che possa confrontarsi, sui temi REALI ed ATTUALI di economia, con la formidabile ELITE che domina incontrata da oltre un ventennio in EUROPA (e non solo). In fondo, è bene prendere atto che anche Renzi sta ottenendo un enorme successo AL DI FUORI del suo partito, mentre dentro il PD, sia prima che adesso, tanti che appartengono all' ELITE di cui sopra, non sono affatto contenti, al di là delle dichiarazioni di facciata, che quest'uomo alla "Fujimori" (l'esempio citato da Zibordi mi è piaciuto), goda adesso di un potere, dentro e fuori dal proprio partito, che fa apparire dei NANI gli altri esponenti PD che hanno fatto e disfatto, soprattutto disfatto, durante la cd. Seconda Repubblica. Ora, finalmente, si sente ripetere che la Sinistra potrebbe aver trovato un LEADER adeguato ai tempi (dopo la morte di Berlinguer, i LEADER hanno avuto altro colore politico). Se non si comprende che, in Italia come altrove, sono i LEADER che fanno la differenza (ovviamente non devono vendere aria allo stato puro), gli esempi anche recenti, il Berlusca e lo stesso Grillo, lo testimoniano in pieno. Poi, ovviamente, devi circondarti di persone di valore (pulite, poco condizionabili, non è necessario che siano dei Santi, anzi spesso è controproducente) e fare anche poche cose, ma importanti e significative, che creino una frattura con il passato, cose che chi ti ha preceduto NON ha VOLUTO o POTUTO fare, ed allora puoi guidare un Paese conservatore pur essendo "di sinistra", vedi Blair, per un decennio con maggioranze "bulgare". Renzi sarà capace, per intanto, di avere il sostegno della maggioranza del proprio partito (per interesse di bottega non dovrebbe essere impossibile), per proporsi a livello europeo come un LEADER carismatico ? Siamo ancora nell' Europa delle nazioni, il Commissario che sostituirà Barroso, conterà molto meno di una Merkel..... quindi potremmo avere una finestra di opportunità.... ed i mercati ci diranno a breve, come sempre, se ci sarà l' Italia a fare da Leader nel prossimo Semestre di Presidenza europea, facendo 3 o 4 cose significative e di rottura con l' ultimo ventennio....... (penso e spero, da italiano, che due "uomini di spettacolo" ci siano bastati), ora proviamo a fare qualcosa e non solo per "Fermare il Declino" (lo slogan era buono, le persone meno.......) Chi vivrà, vedrà......

 

  By: bertoldo on Martedì 27 Maggio 2014 02:00

Per me Grillo, ma soprattutto Casaleggio hanno volonta' di "Non Vincere" Dovro' capirne i motivi che possono essere vari. Tuttavia alle prossime votazioni sono certo che saranno SOMMERSI dai voti, causa un tardivo brusco risveglio del POPOLO! Saranno chiamati da Napolitano per MEDIARE la VIOLENZA popolare, nel frattempo diventata incontrollabile. Saranno costretti a diventare i due Santi Salvatori. La violenza popolare sara' causata non da una o piu' violazione dei diritti costituzionali o in nome di "Qualche Principio". NO. La causa sara' molto piu' semplice: -Mancheranno i soldi per la RICARICA dei telefonini e perl'Abbonamento a SKY ! Sara' allora impossibile Far Ragionare il Popolo. Sara' impossibile per le famiglie spiegare ai figli Quindicenni che non potranno andare su Face-Book ...A meno che un Politico Illuminato di turno prometta RICARICHE GRATUITE per i Teen-Agers Saluti Bertoldo

 

  By: Bullfin on Lunedì 26 Maggio 2014 19:51

Caro Mr, non solo, Le darei pure quello degli interni (oppure lo prendo io e poi ci sentiamo) così facciamo una lista di persone da espellere non gradite...tra essi annoveriamo di certo l'Antitrader, Hobi e compagni di merende (insomma tutti quelli che dicono che gli italiani sono l'unico popolo corrotto...).... Willis lo mandiamo in una casa per tossicodipendenze.... per vedere se recupera...ma mi sa caso disperato.... :))))))).....

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

 

  By: MR on Lunedì 26 Maggio 2014 19:12

Caro Bullfin, se succedesse voglio il ministero dei beni culturali e poteri speciali per mandare alla forca le archistar :)

 

  By: lmwillys on Lunedì 26 Maggio 2014 19:02

eccessi e pressapochismo del M5S paragonandolo agli altri partiti fa ridere ... che la figura di Grillo sia divisoria e spesso oscurante è corretto

 

  By: Bullfin on Lunedì 26 Maggio 2014 18:58

Ti Immagini....GZ, Defil, Bullfin, GAno, Mr al Governo contro la *** na ....Anti e Oscar all'opposizione...poi li mettiamo una cameriera succinta in Hotel e gli facciamo perdere le elezioni :))))))).....

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

 

  By: Ganzo il Magnifico on Lunedì 26 Maggio 2014 18:43

Forse non è così difficile formare un partito nuovo anti-austerità "pulito" (senza dentro dei Casaleggio), in Spagna ne hanno formati otto negli ultimi tre anni e tutti assieme hanno preso quasi il 40% del voto ieri e costretto alle dimissioni oggi il capo dei socialisti -------------------------------------------------------------------------------- Probabilmente è il momento per formare un partito con queste caratteristiche e questo forum potrebbe esserne la culla. Basta però che non ci fermiamo alle chiacchiere. E comincio ad essere sempre più convinto che proprio il M5S da noi abbia inibito la formazione di questi partiti ed abbia spinto l' elettorato, spaventandolo con i suoi eccessi e il suo pressappochismo, verso il PD.

Slava Cocaïnii!

 

  By: Bullfin on Lunedì 26 Maggio 2014 17:48

A queste elezioni in pratica solo Matteo Salvini ha messo assieme qualcosa di un minimo dignitoso sull'economia e l'Euro e non ha caso ha salvato la Lega dall'estinzione, prendendo anche 325mila voti di preferenza, più di chiunque altro mi sembra inclusi quelli del PD. e meno male perchè anche in Veneto ha battuto quell'eurista convinto di Tosi....

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

 

  By: gianlini on Lunedì 26 Maggio 2014 17:39

La Meloni ha fatto l'alberghiero, Zibordi come si può pretendere che sappia qualcosa di economia, che non sia dove comprare le zucchine al mercato?

Forse non ci vuole molto a fare un nuovo partito anti-austerità - Moderatore  

  By: Moderatore on Lunedì 26 Maggio 2014 16:57

^Guarda il sito di "Podemos"#http://podemos.info/^ un partito nuovo di zecca messo su in Spagna un anno fa da un professore che ha preso l'8% ieri, il doppio di Fratelli d'Italia, che è un partito che deriva da AN e MSI e dopo cinquantanni prende solo un 4%, nonostante sia di opposizione e partiti di destra simili in Austria, Francia o Olanda prendano dei 20-25% (ok, se lo sommi alla Lega parliamo di un 10% in Italia....). Podemos, partendo da zero in un anno ha preso il doppio della sinistra radicale di #b# Tsipras#/b# , nonostante siano gli eredi in qualche modo della tradizione comunista italiana. E gli altri sei o sette partitini nuovi anti-austerità (tutti di sinistra mi sembra) in Spagna assieme a Podemos hanno preso un 35%. In Italia al contrario i partiti storici di governo che hanno votato il patto fiscale e l'austerità (PD, FI, NCD, centristi) hanno ancora un 65-70%.... Poi nel M5S c'è #b# Casaleggio#/b# che domina e se leggi bene non ha MAI detto niente contro l'austerità e l'euro, in pratica sembra una quinta colonna. Forse questo spiega perchè il M5S faccia tanta confusione e offuschi il tema dell'austerità e dell'euro e perchè mentre in tutta europa i partiti dell'austerità perdano solo in Italia reggano.... cosa dici ?.... A queste elezioni in pratica solo #b# Matteo Salvini#/b# ha messo assieme qualcosa di un minimo dignitoso sull'economia e l'Euro e non ha caso ha salvato la Lega dall'estinzione, prendendo anche 325mila voti di preferenza, più di chiunque altro mi sembra inclusi quelli del PD. La Meloni invece non dice quasi niente sull'economia, ha solo recitato alcuni slogan imitando all'ultimo momento Salvini, ma non ha fatto nemmeno lo sforzo di aggiornare il suo programma che è ancora quello che dice che il debito pubblico è un enorme problema e altre baggianate pari pari a quelle di Monti, Letta e Renzi. Qui in Italia i politici di mestiere si accontentano, tirano via, la Meloni va al mercato rionale a parlare di quanto costava meno con la lira, mette du' manifesti con "questo euro non vale una lira" e ripete degli slogan in TV. Inoltre ha l'handicap che viene da un partito AN che ha condiviso quasi tutte le scelte dell'euro.... La Meloni non è capace di articolare un discorso generale come la LePen, non ha nemmeno fatto lo sforzo di avere intorno qualche esperto che potesse compensare le sue lacune, come invece la LePen che si presenta ai dibattiti in TV sull'economia quasi ^sempre affiancata da Jacques Sapir#http://www.le *** ro.fr/politique/2014/05/22/01002-20140522ARTFIG00271-un-economiste-proche-de-jacques-sapir-rejoint-marine-le-pen.php^ Quello che conta oggi in paesi come la Spagna o l'Italia è che un partito sia NUOVO, fatto da gente dove nessuno è responsabile anche in parte dei disastri attuali, come in Perù quando elessero Fujimori, un professore di agronomia giapponese molto intelligente, e tutti rimasero stupiti perchè contro di lui c'era Varga Losa che era famoso e osannato dai media mondiali. Dopo l'elezione chiesero alla gente e le risposte erano: "lo abbiamo votato perchè non lo avevamo mai sentito nominare prima e parlava bene..." Ma in una situazione di depressione economica come quella attuale in Spagna, Grecia, Irlanda, Portogallo, Italia dei partiti anti-austerità "populisti" o di sinistra radicale possono nascere dal niente in fretta. Ripeto: i giornali non lo menzionano, ma in Spagna ieri c'è stato un terremoto molto maggiore che in Francia, i partiti storici di centrodestra e centrosinistra (PPE e PSOE), che da 40 anni dominavano la politica spagnola e avevano sommati l'80% dei voti, sono crollati al 49% ! Forse non è così difficile formare un partito nuovo anti-austerità "pulito" (senza dentro dei Casaleggio), in Spagna ne hanno formati otto negli ultimi tre anni e tutti assieme hanno preso quasi il 40% del voto ieri e costretto alle dimissioni oggi il capo dei socialisti