Re: Manuale di Sopravvivenza

Re: Re: Manuale di Sopravvivenza  

  By: XTOL on Domenica 05 Aprile 2020 14:54

da dicembre a oggi il "ns" ceppo ha avuto il tempo di fare 20 volte il giro del mondo..

Re: Re: Manuale di Sopravvivenza  

  By: shera on Domenica 05 Aprile 2020 14:52

Hanno un ceppo diverso.

 

Il 5 maggio 2023 ho chiesto all'AI il miglior titolo da comprare a Piazza Affari: Banca Profilo, oggi scende dello 0,46% a 0.2180 Euro
Lo sbarco sulla Luna, la più grande truffa della storia del mondo, dopo il Covid.

Re: Re: Manuale di Sopravvivenza  

  By: XTOL on Domenica 05 Aprile 2020 14:47

shera, i virus non si fermano ai confini

questo gira almeno da dicembre, figurati se non è arrivato in svezia

Re: Re: Manuale di Sopravvivenza  

  By: shera on Domenica 05 Aprile 2020 14:39

Avremo ancora morti, per molto tempo, anche se sperabilmente di meno, se riusciremo ad agire razionalmente: altrimenti, avremo un picco epidemico dopo l’altro.

 

certo razionalmente... ci sono pagliacci che dirigono gli ospedali italiani, la domenica mattina non hanno voglia di lavorare e parlano di influenza stagionale, eroi di twitter che rinunciano all'unica forma di prevenzione efficace la vitamina c...

 

io considero probabile un nuovo picco epidemico ad un mese almeno dalla riapertura e uno probabilmente più basso in autunno

 

Gano credo che in Svezia ci sia un ceppo diverso, credo che siano attrezzati con strutture diverse, inoltre la densità abitativa, la genetica degli abitanti e il clima possono essere fattori estremamente importanti

 

Il 5 maggio 2023 ho chiesto all'AI il miglior titolo da comprare a Piazza Affari: Banca Profilo, oggi scende dello 0,46% a 0.2180 Euro
Lo sbarco sulla Luna, la più grande truffa della storia del mondo, dopo il Covid.

 Last edited by: shera on Domenica 05 Aprile 2020 14:43, edited 1 time in total.

Re: Re: Manuale di Sopravvivenza  

  By: Ganzo il Magnifico on Domenica 05 Aprile 2020 14:30

Shera> "arrivati al picco riaprirete tutto, cosa che voglio anche io ma per il motivo opposto"

 

 

La Svezia con tutto aperto ieri ha avuto 15 (quindici) morti. Noi più di 600. Ah, e 0 (zero) ricoverati.

Slava Cocaïnii!


 Last edited by: Ganzo il Magnifico on Domenica 05 Aprile 2020 14:38, edited 1 time in total.

Re: Re: Manuale di Sopravvivenza  

  By: XTOL on Domenica 05 Aprile 2020 14:05

copio e incollo da un certo enrico bucci che non conosco.

è il primo articolo serio che leggo...

 

DOMENICALE.

Vi sono segnali che inducono a pensare che, in Italia, una prima crisi epidemica grave stia passando. Mi riferisco in particolare al fatto che da qualche giorno il tasso di nuovi ricoveri in malattia intensiva sembra rallentare; e questo è quello che ci serve, perchè il grosso dei morti di questo orribile periodo ha a che vedere anche con l'inevitabile e previsto collasso del sistema sanitario, inadatto a fronteggiare un'epidemia seria.
Ho deciso quindi questa mattina di presentarvi alcune considerazioni sparse, ma a mio giudizio importanti, in un lungo post da leggere con calma. Proprio perchè si tratta di argomenti distinti, leggete pure separatamente i vari pezzi quando avete voglia.

1. LE "NOVITA'" SCIENTIFICHE DELLA SETTIMANA. Considerate innanzitutto una precondizione: in un momento in cui l'informazione è concentrata su un solo tema, tutti cercano notizie adatte a fare lanci che differenzino una testata dall'altra, un giornalista dall'altro, un articolo dal precedente, catturando l'attenzione del lettore grazie al meccanismo della novità disvelata per primi. Questo implica che siamo sommersi da un mare senza precedenti di spazzatura informativa: più che fake news (che pure ci sono), in massima parte informazione scientifica molto preliminare trasformata in fatti assoluti e importanti. Fatta questa premessa, rimettiamo al loro posto le cose riportandole alla loro giusta importanza. Sono stati discussi nei minimi dettagli le modalità di trasporto di goccioline emesse in condizioni diverse (starnuti, tosse, conversazione) da esseri umani, principalmente perchè sono state pubblicate una lettera di una giovane ricercatrice del MIT che dimostra che, in dipendenza delle condizioni di temperatura, umidità e turbolenza, tali goccioline possono arrivare fino a 8 metri di distanza e perchè sono stati riportati (in video) i risultati di una equivalente ricerca giapponese (basata anche su una simulaizone al calcolatore) che dimostra la permanenza in aria calma di tali goccioline per tempi lunghi.
Questi dati, uniti al campionamento in 11 stanze con ricoverati COVID-19 effettuato in USA, che ha mostrato come sia possibile rivelare RNA virale nell'aria, e ad un precedente studio cinese, che aveva trovato RNA virale in ospedale su superfici molto lontane dai pazienti (a metri di altezza sul soffitto), indica che vi sono le premesse per il trasporto del virus a distanza e per la sua permanenza in aria calma (lo stesso studio giapponese dimostra che aprire le finestre è sufficiente a disperdere le goccioline all'istante). SI tratta di dati inattesi o novità? No, perchè per esempio lo stesso gruppo di MIT aveva già publicato dati equivalenti (stavolta su rivista peer-reviewed) nel 2014, e su altri virus (come quello influenzale) si era già dimostrata l'emissione con il respiro. Inoltre, e questo è il punto più importante, nei due studi in cui si è trovato il virus a distanza dal paziente (campionando l'aria nelle stanze con pazienti in USA e campionando le superfici a distanza di esso in Cina), anche se la PCR ha dato esito positivo, il potere infettivo è risultato nullo: questo o perchè la carica virale è troppo bassa, o perchè il virus è inattivato (per esempio dall'evaporazione rapida delle microscopiche goccioline in cui viaggia). Quindi, OMS ha giustamente riservato attenzione a questi dati preliminarissimi, ma non si possono e non si devono trarre conclusioni circa la dimostrazione del contagio a distanza o della permanenza lunga del virus infettivo in aria, un fatto che resta indimostrato ed improbabile. La ricerca scientifica produrrà le evidenze necessarie per risolvere questo problema, ma ad oggi sono piuttosto arrivate evidenze contrarie (i campioni di aria con tracce di virus ma non infettive in stanze di pazienti ed il fatto che la minima turbolenza disperde tutto).
Come impattano questi dati sull'uso delle mascherine? In nessun modo, naturalmente; invece, i dati che contano in proposito sono i dati sulla trasmissione da asintomatici. Su questo, le evidenze cominciano ad essere molte; per cui, non sapendo se uno sia infetto, ma asintomatico o presintomatico, è necessario pensare all'uso diffuso delle mascherine per prevenire la diffusione del virus da parte di inconsapevoli portatori sani.
Infine, un commento alle notizie giornaliere di vaccini pronti su cerotto, nuovi farmaci australiani e rimedi vari: si tratta di notizie tutte interessanti, ma tutte riferite a studi in stadio precocissimo. Anche se questa volta si tratta di progetti preliminari con buon senso scientifico e dati solidi, i titoli dei giornali hanno già adottato lo stile "trovata la cura per il cancro": non è così, ed è sbagliato creare ammuina per l'ennesimo, piccolo progresso scientifico. Lasciate lavorare i ricercatori in pace, lontano dai riflettori.
Stesso discorso per la trasmissibilità del virus da animali: vi sono dati utili ad accertare che gli animali possano essere infettati, sporadici "in natura" e un po' più solidi "in laboratorio" con infezione sperimentale; non vi è nessun dato che indichi alcun pericolo per l'uomo o che questo giochi un ruolo importante nella diffusione. Piuttosto, la dimostrazione che il grosso dell'epidemia proceda in comunità chiuse ove non era presente alcun animale (navi in isolamento, ospedali, monasteri, comunità per anziani) fa capire come non abbiamo bisogno di ipotesi aggiuntive per spiegare ciò che sta succedendo; se dovesse alla fine risultare che qualche specie fa da riserva virale, bisognerà senza dubbio preoccuparsi, ma questo è almeno per ora ininfluente ai fini della trasmissione di un virus che si diffonde efficientemente per via aerea tra umani.

2. NOI CONTRO DARWIN
Dopo la fantomatica ricerca di inesistenti picchi (che non esistono in una curva prodotta da dati rumorosi e composti di tantissimi effetti diversi) oggi ci si è spostati a scrutare il futuro per individuare la data del giorno a "contagio zero". Ho una notizia per voi: è ancora una volta un esercizio inutile. Per vari motivi: innanzitutto, perchè un giorno senza contagi non preclude al fatto che il giorno dopo ve ne saranno. In secondo luogo - e questo è il punto importante - perchè stiamo parlando di un sistema darwininiano in rapida evoluzione. Il virus rimarrà, come insegna il fatto che la peste sia ancora fra noi: ogni soluzione deve quindi prevedere il fatto che dovremo convivere con questo e con tantissimi altri nuovi parassiti emergenti.
Attenzione: questo significa anche che farmaci e vaccini saranno – come sono sempre stati – una soluzione tanto più utile quanto meglio saranno disegnati, tenendo conto della capacità mutazionale dei coronavirus e degli altri patogeni all’orizzonte; ma rischiano comunque di essere soluzioni temporanee (anche su tempi lunghi, va detto). In questo senso, quei farmaci che agiscono su di noi, invece che sul virus – abbattendo per esempio l’infiammazione anomala causata dal virus – potrebbero essere fondamentali perché, non esercitando pressione selettiva sul virus, non ne selezionano ceppi mutati che eliminino la risposta farmacologica (come invece accade per ogni antivirale).
Ma perché improvvisamente dobbiamo preoccuparci di queste cose, e non possiamo pensare che si tratti di un caso unico? È il nostro modo di vivere che ha creato le condizioni ideali per replicatori darwiniani in rapida evoluzione (i virus ed i batteri): siamo molti, siamo fortemente interconnessi, ci spostiamo rapidissimamente in ogni angolo del globo. Dobbiamo quindi adattarci, senza credere di poter tornare indietro. Che significa adattarci? Idealmente, significa spostare il peso dei nostri investimenti in sanità pubblica verso un sistema di sorveglianza epidemiologica (tamponi e test serologici) per questo virus, in modo che quando decideremo di riaprire saremo in grado di isolare rapidamente i nuovi focolai; ma significa anche predisporre un sistema rapido di intercettazione di focolai di sintomatologie atipiche, che ci avrebbe permesso di scoprire i gruppi di polmoniti atipici alla fine di dicembre e di sviluppare test rapidi di ricerca molecolare del nuovo parassita (questo o i prossimi, il discorso non cambia). Questo sistema di sorveglianza, prevenzione ed isolamento locale rapido prevede anche che la sanità pubblica debba tornare ad essere molto diffusa sul territorio, senza più concentrarsi solo sugli ospedali di eccellenza (che concentrando i pazienti sono luoghi pericolosi per la diffusione di patogeni infettivi sconosciuti).
Il contagio zero è una chimera, dobbiamo attrezzarci: questo è il succo. Con una postilla: nessun sistema democratico che non sia capace di garantire la salute e la vita dei cittadini sopravvive ad un replicatore darwiniano, quale il virus è. Adattamento è la chiave.

3. TEST SEROLOGICI ED INDIPENDENZA SANITARIA
Smettiamola di prenderci in giro. I test serologici devono essere unici e validati in ambiti territoriali il più vasti possibile. Chi rifiuta questa idea, in nome della difesa della sanità regionale e del federalismo sanitario, non capisce che nessuna regione può difendersi dall'eventuale minore efficienza delle regioni circostanti, e nessun muro salverà i cittadini di quelle regioni che credono di essere più furbe. Non buttate in vacca la scienza, in nome della difesa delle idee federaliste: e ricordiamoci che il federalismo è nato per unire ciò che era diviso, non per separare ciò che era unito. Detto questo, non vi è nessuna ragione perchè si debba tornare ad una gestione centralizzata ed inefficiente, che si traduca in un livellamento verso il basso: perchè le risorse e le forze di ciascuna regione possono essere amministrate in maniera indipendente, purchè tutti remino nella stessa direzione scientifica (test validati e strategie di contenimento uniche).
Io personalmente non ho preconcetti politici e non mi interessa essere tirato su nessun terreno di scontro politico: mi limito ad osservare che la conoscenza scientifica va applicata ovunque nello stesso modo, senza lasciarci distrarre da localismi inopportuni. Altrimenti, regioni efficientissime finiranno travolte dai loro vicini pigri o folli.

4. QUANTO, QUANDO.
Quanto possiamo resistere così? Quando torneremo ad una vita migliore?
Nelle condizioni attuali, non possiamo resistere ancora a lungo. Meno ancora di chi scrive, possono resistere tutti quei cittadini che vivono in case piccole e buie nei vicoli di qualche città, coloro che non hanno nessun mezzo di sussistenza (legale o illegale che sia, non è questo il punto), coloro che hanno impedimenti fisici e faticano già in condizioni normali (e sono tanti, perchè vi sono anche moltissimi anziani) ed infine tutti noi, perché siamo una specie di primati sociali a spiccata attitudine esploratoria, il cui equilibrio mentale dipende sia dalla possibilità di incontrare altri che dalla possibilità di muoversi liberamente (una libertà, non a caso, sancita nella nostra Costituzione).
Tuttavia, possiamo resistere ancora un poco se siamo motivati positivamente a farlo. Basta comunicazioni deboli ed incoerenti: è arrivato il momento di una comunicazione chiara, positiva ma non falsa, che spieghi alcune semplicissime cose e dia un motivo per restare ancora un poco in casa. Eccone alcuni, di motivi per resistere: i risultati di prove su larga scala, in cieco, con tutti i crismi della scientificità su alcuni farmaci di massimo interesse (primo tra tutti il remdesivir, ma ve ne sono altri) arriveranno entro la prima metà di maggio, a vedere i disegni degli studi in corso. Avere farmaci significa poter riaprire senza intasare troppo gli ospedali e senza rischiare centinaia di migliaia di morti anche in presenza del virus, prima che sia disponibile un vaccino (non credete a chi vi dice che è pronto a produrre decine di migliaia di dosi in un mese, perché il problema non è la produzione, ma la validazione dei vaccini). Dunque, attendiamo innanzitutto i risultati di queste prove sperimentali. Se tutte dovessero essere negative – e lo sapremo a maggio, ripeto – potremo cominciare comunque a pensare di riaprire, ad alcune condizioni.
La prima è quella di cui abbiamo già parlato: un sistema di sorveglianza epidemiologico stretto – test, trace and track – che serva a spegnere nuovi focolai.
La seconda, quella di rinforzare le norme di isolamento e compartimentazione negli ospedali, dando per scontato che non si sia fuori dall’epidemia, ma in una semplice fase di diminuzione transitoria. La terza, quella di cominciare a tracciare gli immuni fra il personale sanitario, in modo da impiegare il personale giusto in condizioni di emergenza; così come tracciare gli immuni a partire da tutte quelle professioni maggiormente esposte a contatti sociali, come le forze dell’ordine, la protezione civile, i commercianti. Sempre, lo ripeto ancora, a condizione di usare tet serologici validati, a taso di errore noto e compatibile con le grandezze epidemiologiche note per questa epidemia.
Avremo ancora morti, per molto tempo, anche se sperabilmente di meno, se riusciremo ad agire razionalmente: altrimenti, avremo un picco epidemico dopo l’altro.

5. SCIENZA SOLIDA O NULLA
Non possiamo basare le nostre decisioni sulla produzione scientifica di questo periodo, senza fare una attenta analisi metodologica. Il problema è che siamo invasi da montagne di pubblicazioni precoci, infondate, o palesemente falsate da dati inconsistenti e mal raccolti. Editoriali e lettere prevalgono in numero su articoli con dati o revisioni statistiche della letteratura precedente; i preprint, articoli che cioè non hanno passato nessuna revisione, hanno nell’emergenza più peso che mai, e nessuno si sofferma a considerare se uno studio abbia i numeri per significare alcunchè.
Abbiamo quindi urgentissimo bisogno che la comunità scientifica ritorni al suo robusto modo di procedere, che non consiste solo nel produrre dati e scoperte, ma anche nel separare il grano dal loglio, analizzando in profondità e con severità la propria stessa produzione scientifica. Questo significa una cosa semplice: vagliare metodi e statistica di ogni singolo articolo scientifico che si intende usare come base di evidenza per prendere decisioni. E, d’altra parte, significa anche che la politica deve lasciar perdere i titoli dei giornali, le interviste dei ricercatori, i video su youtube: solo dati, ed in loro assenza decisione assunte senza chiamare in campo una scienza che non c’è (assunzione di responsabilità, dunque).

Re: Re: Manuale di Sopravvivenza  

  By: shera on Domenica 05 Aprile 2020 13:57

e ti dico un'altro fatto incontrovertibile, che accomuna te e Gano, per rovinargli la domenica :-)

il picco non centra nulla, le epidemie virali sono il tipico caso di sistema di equazioni complesse che non è riconducibile ad un grafico lineare... magari tu trovi il picco ma dopo 2 mesi ti fa un picco 50 volte superiore

ovvero il grafico lineare è un sottosistema temporale di quello che accade, poi succede l'imprevedibile, e si riparte da un altro grafico lineare diverso

 

le righe che tira Gano, indicano quanti malati sono all'ospedale, quanti finiscono in corsia, e quanti vengono rispediti a casa ma sarebbero stati ospedallizzati in pochi minuti in circostanze diverse...

basta pensare che fare un virus stabile in laboratorio è estremamente difficile, perchè le mutazioni sono inevitabili e imprevedibili... quello che ha colpito bergamo è un virus diverso da quello che è partito a wuhan per esempio, come fai a predire la mutazione e la diffusione di un virus con una curva di primo grado??? te e il tuo picco, sei un ingenuo vittima dei MSM

per fortuna non capite niente e posso darti queste informazioni, che se capiste porterebbero ad una chiusura dell'economia per i prossimi 2 anni

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Re: Re: Manuale di Sopravvivenza  

  By: traderosca1 on Domenica 05 Aprile 2020 13:54

" io voglio che si diffonda il virus"

 

bisogna proprio essere delle teste di cazzo......

Re: Re: Manuale di Sopravvivenza  

  By: lmwillys1 on Domenica 05 Aprile 2020 13:48

 io voglio che si diffonda il virus

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e poi il malato di mente sarei io ... ma vaffanculo testa di cazzo

:-)

Re: Re: Manuale di Sopravvivenza  

  By: shera on Domenica 05 Aprile 2020 12:33

Willis tu sei un balabiott

meno persone si ammalano più dura la crisi...

visto che sei anche tu uno scappato di casa come quelli al governo ti spiego cosa succederà basandomi sulla tua estrosa incompetenza

arrivati al picco riaprirete tutto, cosa che voglio anche io ma per il motivo opposto, io voglio che si diffonda il virus, voi da inguaribili malati di mente ottimisti sarete invece certi di esserne usciti...

quindi partirà una seconda ondata che ci tiene in ballo fino a gennaio 2021... alla fine farete quello che dico io, ma senza saperlo e da grandissimi incompetenti

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Re: Re: Manuale di Sopravvivenza  

  By: lmwillys1 on Domenica 05 Aprile 2020 12:16

Roma, 5 apr. (LaPresse) - Prosegue il calo dei decessi provocati dal coronavirus in Spagna, con 674 morti nelle ultime 24 ore, 135 meno di eri. E' quanto emerge dal bollettino del Ministero della Salute. Nel complesso i morti sono 12.418 con 130.759 casi.

Re: Re: Manuale di Sopravvivenza  

  By: Ganzo il Magnifico on Domenica 05 Aprile 2020 11:22

Tokyo. Per pana che tanto "in Giappone non c'è nessuno in giro"

Slava Cocaïnii!

Re: Re: Manuale di Sopravvivenza  

  By: XTOL on Domenica 05 Aprile 2020 09:51

ed ecco qua i sinistri, in tutta la loro ineguagliabile produzione di merda

(sono convinto che i destri ragionano nello stesso modo, gli statalisti sono tutti per "il bene comune")

 


 Last edited by: XTOL on Domenica 05 Aprile 2020 09:52, edited 1 time in total.

Re: Re: Manuale di Sopravvivenza  

  By: shera on Sabato 04 Aprile 2020 19:26

Monti e Napolitano tutto bene? vabbe che loro avrebbero un trattamento diverso in ospedale

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Re: Re: Manuale di Sopravvivenza  

  By: Tuco on Sabato 04 Aprile 2020 19:20

Morto agente scorta Conte.

Aveva contratto il SarsCov II, 52 anni.

 

Ehhh, è l'influenza, lo fa...

Quest'anno è un po' fortina, maaaa, niente di ché.

SLAVA UKRAINII !


 Last edited by: Tuco on Sabato 04 Aprile 2020 19:23, edited 2 times in total.