Debito Pubblico (USA e Italiano)

 

  By: corcas on Lunedì 26 Marzo 2007 16:12

Io qualche ora fa ho chiuso gli short su naz100 e rimango un pò flat per capire la situazione

 

  By: defilstrok on Lunedì 26 Marzo 2007 15:02

Per ritornare al titolo, probabilmente il mercato toro finirà quando cominceremo a vedere un po' di battaglia a inizio seduta. Viceversa al mattino le borse europee potrebbero pure restare chiuse...

 

  By: gianlini on Lunedì 26 Marzo 2007 14:39

chi esce sconfitto da questa battaglia rischia poi di subire a sua volta un opa

 

  By: andreax66 on Lunedì 26 Marzo 2007 14:18

Ma la state seguendo la trattativa Enel, E.on ed Endesa...ormai non passa giorno senza un rilancio...siamo arrivati a 41 euro!!! Non è che per caso Enel si stia svenando, visto che in base all'eventuale accordo lei dovrebbe mettere i soldi, ma il management ed il controllo rimarrebbe in Spagna...tanto per dire "..anche noi lanciamo un opa..!!"

 

  By: omero on Lunedì 26 Marzo 2007 00:54

Pitagora, anche le azioni sono salite, ma effettivamente non sono salite proporzionalmente. Perche' non lo so, anche se mi vengono in mente delle ipotesi alternative alle tue ------- Io mi faccio due spiegazioni. In qualche modo, come dice Pitagora, le azioni riflettono un certo pessimismo, prendono in conto i rischi anche se i rischi sembrano negati in molti casi (P/E delle small caps, degli emergenti, utilties ..) Un altra spiegazione é il debito. OK c'é molta liquidità ma questa liquidità deve mantenere a livelli alti borse, immobili, obbligazioni e allo stesso tempo mantenere in vita il debito. C'é molto cash ma alla fine nessuno ha abbastanza cash per comperare azioni al prezzo "giusto" rispetto ai P/E storici. Sono solo i fondi di private equity, che usano forti leve finanziare, che possono permettersi di pagare un 30% in più.

 

  By: Gano* on Lunedì 26 Marzo 2007 00:22

Effettivamente non abbiamo la sfera di cristallo ed e' molto difficile prevedere cosa ci riserba il futuro nei mercati. Se riuscissimo a prevederlo saremmo ricchisssimi. Nei mercati ognuno ha una sua opinione. Cosi', per te -almeno per quanto mi e' parso di capire- le azioni probabilmente scenderanno nel medio-lungo termine, per me invece saliranno. Ed e' proprio la differenza di opinione tra quelli come te e quelli come me a fare il mercato. Solo a posteriori potremo dire chi avra' avuto ragione. Per Pitagora: pensi che le azioni non siano cresciute abbastanza? Eppure i mercati non mi sembra si siano comportati male fino ad ora, per lo meno dai minimi del ciclo. Il Nasdaq e' raddoppiato, lo S&P 500 ha fatto quasi l' 80%, lo S&P MIB si e' fatto onore e cosi' quasi tutti gli altri indici. Anche negli ultimi sette mesi lo S&P Mib e' passato da 35.000 a 42.000, facendo un 20% secco. Quanto sarebbero dovuti salire invece? Spesso i soldi per gli acquisti non ce la fanno a seguire l' aumento degli e, proprio per ragioni tecniche di liquidita'. I mercati azionari ebbero semplicemente un eccesso negli anni 1996-2000 e che come tutti gli eccessi e' stato poi riassorbito (negli anni 2000-2002). Nel 2003 e' ricominciato il trend Toro di fondo.

 

  By: Parigino on Domenica 25 Marzo 2007 23:32

Penso che le borse ragionino molto in termini prospettici per cui a contare non sono tanto gli attuali p/e ma quelli attesi. E poi i prezzi delle azioni dipendono da tutta una serie di indicatori che vanno ben oltre il p/e (tra cui il prezzo/mezzi propri, prezzo cash flow ecc). Per non parlare poi delle variabili macroeconomiche. Se non sbaglio una di queste variabili è il premio al rischio: un aumento dei tassi sui titoli di stato ad esempio (ed a maggior ragione una chiara tendenza al rialzo come quella attuale in Europa) riduce il differenziale tra i rendimenti azionari e quelli del debito pubblico e porta chi investe in capitale di rischio a richiedere una sorta di “sconto” sulle quotazioni. Avevo letto un bell’articolo in proposito, magari i termini che ho usato non sono tra i più corretti ma il concetto è più o meno questo. Nessuno regala niente, sono fortemente scettico sulla teoria della sottovalutazione dei mercati. Negli ultimi mesi è vero che sono proseguiti i rialzi fino a raggiungere l’impressionante sequenza di otto mesi consecutivi ma è anche vero che questo avveniva sempre con un nervosissimo sguardo ai dati economici. Si ha spesso avuto la sensazione che di benzina ce ne fosse poca e che quasi bisognasse inventarsela...

 

  By: Pitagora on Domenica 25 Marzo 2007 21:27

Quello che è strano è il fatto che le azioni non siano cresciute a dovere. Il tempo lo hanno avuto. 4 anni dai minimi di ciclo, 7 mesi di rialzo continuato, prima dello storno di marzo. Perché, visto il periodo contingente favorevole, sia di lungo (4 anni) sia di medio/breve (7 mesi) sono cresciute così poco ? Perché, data la fase favorevole perdurante, i p/e sono rimasti bassi ? Questo non capisco. Ci deve essere qualcosa che impedisce il raggiungimento di target più consoni. Adesso dovremmo aspettare qualche settimana per arrivare ai max di febbraio, poi pazientare qualche mese per gli assestamenti del caso, e quindi assistere ad una ulteriore gamba di rialzo che ci porti più su, quindi a p/e più consoni. Perché dobbiamo aspettare la fine 2007 per vedere questo, o forse la primavera 2008 ? I mercati azionari anticipano sempre. Cosa c’è ancora da verificare, da scoprire, prima di arrivare all’obbiettivo ? Fatti che oggi non sono ancora del tutto noti, o non ancora confermati, che possano dare il via libera. Viene da pensare che la situazione non sia così rosea come sembra. Vengono in mente certe società, che fino al giorno prima del crack, presentavano ottimi guadagni quindi avevano un basso p/e, e davano lauti dividendi. Poi pufff, e l’uomo della strada si chiede: ma come ? Come hanno fatto a dare dei dividendi fino a pochi mesi fa se erano in crisi così nera ? E allora bisogna spiegargli. Lo hanno fatto apposta a darli, seppure pagandoli hanno peggiorato la situazione, in quel modo hanno salvato le apparenze fino all’ultimo.

 

  By: Gano* on Domenica 25 Marzo 2007 17:26

Il grafico che vi propongo e' piuttosto interessante. E' il rapporto degli ultimi 200 anni tra il prezzo del Dow Jones Industrial Average e quello dell' oro espresso in oncie. ^200 Years - Dow/Gold Ratio#http://upload.wikimedia.org/wikipedia/en/8/84/Longtermdowgoldlogtr1800.png^ Come si vede oggi siamo esattamente nella parte centrale del canale ascendente, in altre parole IL PREZZO DELLE AZIONI OGGI E' PERFETTAMENTE IN LINEA CON QUELLO DELL' ORO rispetto alla serie storica degli ultimi 200 anni. Allora, cosa e' successo dall' anno 2000, cioe' dall' ultimo top degli eccessi sulle borse, ai prezzi relativi dei tre assets principali (oro, immobiliare ed azioni)? Oro ed azioni sono tornati a quello che possiamo definire il loro prezzo naturale. L' immobiliare e' salito di un 50% (circa) rispetto alle azioni ed e' sceso di un 50% (circa) rispetto all' oro (vedete la pagina con i grafici ad ^InvestmentTools#http://investmenttools.com/median_and_average_sales_prices_of_houses_sold_in_the_us_m.htm^). Cosa significa questo? Che mentre oro e azioni si ribilanciavano l' immobiliare e' rimasto sostanzialmente fermo. Non c'e' stata bolla. E allora chi si e' inflazionato? La cartamoneta, che ha perso di valore. C'e' stata inflazione (e molto probabilmente c'e' ancora). Un' enorme inflazione. Detto questo mi verrebbe da concludere anche che ad un' inflazione ben raramente ho visto seguire una deflazione e quindi un abbassamento dei prezzi.

 

  By: Gano* on Domenica 25 Marzo 2007 17:10

Ma forse la domanda importante da porsi e' un' altra. Perche' IL PREZZO DELL' ORO e' salito cosi' tanto? E' ragionevole una crescita che va ben oltre quello che sarebbe il prezzo dettato dalla sua richiesta industriale? Quale ne e' stata la spinta? Questo e' un bell' interrogativo e ogni tanto mi chiedo se non ci siano sorprese in arrivo all' orizzonte...

 

  By: Gano* on Sabato 24 Marzo 2007 23:21

Pitagora, anche le azioni sono salite, ma effettivamente non sono salite proporzionalmente. Perche' non lo so, anche se mi vengono in mente delle ipotesi alternative alle tue. Ma siccome non credo che ne' i tassi salgano drammaticamente, ne' che gli earnings diminuiscano tanto facilmente, io resto long di azioni sul lungo termine (*), anche perche' penso appunto che i prezzi degli assets si riequilibrino (**). (*) Nel breve temo pero' la stagionalita'. (**) Il pubblico ora e' molto Toro sull' oro, ma chi deve davvero correre nel lungo termine penso proprio che siano le azioni. Se pero´guardi i grafici vedi che l' immobiliare e' si' un po piu' caro rispetto alle azioni se prendi il 2000 come anno di paragone (un 20% in piu' rispetto al DJ IA). Se invece prendi gli anni '80, rispetto alle azioni ora non costa davvero niente.

 

  By: Pitagora on Sabato 24 Marzo 2007 21:07

Infatti, l’altra domanda cruciale è: perché sono salite così poco ? Il nostro mercato nella salita incessante dal 18 luglio al 19 febbraio è salito del 22%. Perché così poco ? Perché i p/e restano ancora così bassi ? Allora o gli (e) sono alti, ma con poca fiducia che crescano ancora o restino almeno lì. o i tassi, con cui ci confrontiamo, e ci fanno dire che i p/e sono bassi, hanno buone possibilità di andare ad esplorare numeri ben più alti dei 2% 3% 4% a cui siamo abituati negli ultimi tempi. o entrambe le cose naturalmente. Gz ha ragione ad insistere sull’ indebitamento. Io posso contribuire al boom immobiliare con un bel mutuo ventennale, ipotecando gran parte dei miei guadagni per tutto quel tempo. Ma dopo che l’ho fatto basta. Non è che tra un anno o due ne faccio un altro e poi un altro ancora. Cosa ipoteco ancora ? E non tiriamo fuori, per piacere, la storia di quei due coniugi inglesi, che si sono arricchiti a forza di mutui ed hanno comprato interi quartieri.

 

  By: Gano* on Sabato 24 Marzo 2007 19:57

Vediamo se riesco a spiegarmi. Prendiamo l' immobiliare. Con l' oro come riferimento fisso di valore, il prezzo delle case (espresso quindi in oncie d' oro) e' in realta' diminuito dall' anno 2000, come mostra il grafico ^average U.S. real estate price divided by gold#http://investmenttools.com/median_and_average_sales_prices_of_houses_sold_in_the_us_m.htm#re_div_gold^ (da investmenttools.com). L' errore -secondo me- e' misurare i valori dei beni con le "valute", non tenendo conto che le valute sono oggi sottoposte a pressioni inflazionistiche molto piu' alte di quelle ufficialmente registrate, e che quindi se misurate in termini di "beni" valgono di meno. Non il viceversa.. PS Non mi e' riuscito a caricare il grafico. Ma lo trovate nella pagina del link.

 

  By: Gano* on Sabato 24 Marzo 2007 19:49

A questo punto ci sarebbe anche da fare una considerazione su quanto affermato da Pitagora: cosa succede se i dati ufficiali dell' inflazione sono piu' bassi dell' aumento reale dei prezzi? Succede che anche i tassi sono necessariamente piu' bassi. L' economia quindi si surriscalda, i beni aumentano esageratamente di prezzo (*) e SI STIMOLA IL DEBITO, perche' sara' conveniente prendere a prestito a tassi inferiori a quelli richiesti dalla congiuntura. Ed e' esattamente quello che e' successo. Il debito, come il prezzo delle case o dell' oro e' cresciuto in termini nominali, ma non -o molto meno- in termini reali. Questo aumento dei prezzi (per es. degli immobili, ma anche dell´' oro o degli utili) e' conseguenza di un processo inflattivo -le monete valgono di meno-, e percio' penso che sia un processo difficilmente reversibile. (*) I salari restano contenuti solo grazie alle continue ondate migratorie, e i prezzi dei beni al consumo grazie alla delocalizzazione e all' aumento dell' output industriale dei paesi in via di sviluppo.

 

  By: Gano* on Sabato 24 Marzo 2007 18:14

Vorrei aggiungere una considerazione, forse un po’ banale, ma che non vedo spesso evidenziata. Bisogna fare i conti, in questi anni, col fatto che c’è stata un’ inflazione molto più alta di quanto vogliono farci credere coi panieri taroccati. ----------------------------------------------------------------------------- Pitagora, sono perfettamente d'accordo con te, e mi pare che tutto sommato sia un discorso che finisca sempre inascoltato. Ed e' un' inflazione facilmente taroccabile perche' i beni capitale, quelli cioe' -in senso lato- da investimento, sono saliti (e stanno salendo) di prezzo molto di piu' dei beni di consumo, di quelli cioe' sui quali le banche centrali basano le loro statistiche sull' inflazione (*). Cosi', con prezzi al consumo tutto sommato stabili, in pochi anni raddoppiano il prezzo dell' oro, del petrolio, delle case, degli utili, delle azioni (**), del debito... ;-) (*) L' inflazione 2006 nell' area euro e' stata del 2,3 - 2,5%, ed e' prevista al 1,9% per il 2007. Inoltre e' dal 1997 (da quando cioe' ho i dati) che non passa il 2,5% (Fonte: Eurostat). Sono valori molto bassi, assolutamente non in linea con l' aumento di prezzo di tutto cio' che non sia beni di consumo. (**) A questo punto mi verrebbe da pensare anche che le azioni siano in realta' salite ancora poco rispetto al resto. Probabilmente e' proprio per questo che esiste ora un rapporto cosi' favorevole di p/e.