By: TotoTruffa on Martedì 10 Dicembre 2013 19:33
http://angeloxg1.wordpress.com/2013/12/10/cameron_blond/
Milano e Londra si inchinano a Napoli
Angelo Forgione - Affascinato dal paradigma dell’Economia Civile di Antonio Genovesi, che, come più volte ho scritto in questo blog e, soprattutto, nel mio libro Made in Naples, è la teoria economica che può risolvere i problemi italiani e dell’Europa contemporanea, ho scovato un’interessante confessione di Phillip Blond, il teologo anglicano e uomo politico inglese che ha inventato per il primo ministro britannico David Cameron la Big Society, un programma di riforme apparentemente rivoluzionario col quale lo stesso Cameron ha vinto le elezioni nel 2010.
Qualche mese dopo l’elezione di Cameron, Phillip Blond presenzò a un convegno all’Universita Cattolica di Milano. Da quanto si può leggere in una relazione del professor Stefano Zamagni, professore ordinario di Economia Politica all’Università di Bologna e presidente dell’Agenzia per il terzo settore, il consulente di Cameron dichiarò in pubblico:
«Noi inglesi credevamo di essere arrivati per primi ma dobbiamo riconoscere agli italiani e ai napoletani in particolare di averci anticipato.»
E infatti, in Made in Naples scrivo:
“Nel maggio 2010, il premier britannico David Cameron vinse le elezioni con un programma di riforme contenente la rivoluzione della Big Society, un modello sociale per assegnare ai cittadini parte del potere detenuto interamente dallo Stato e del mercato. Niente di nuovo per una teoria completamente mutuata dall’Economia Civile di Antonio Genovesi di due secoli e mezzi più vecchia. La patria del capitalismo, pur ricca e dinamica, si sta evidentemente accorgendo che il proprio modello necessita di modifi che. Il paradosso, dunque, è che l’Italia lasci inaridire le radici napoletane dell’Economia, pur essendo detentrice del modello economico più valido e moderno. Il delitto è che non lo rivaluti, tenendo in vita quello straniero che l’ha inginocchiata.”
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Stefano Zamagni
Stefano Zamagni, che in un’altra relazione orale smaschera Blond, si rammarica che l’Italia abbia disimparato quello che gli inglesi vengono a imparare in Italia e si irrita per il fatto che “non sappiamo valorizzare le nostre radici che sono di gran lunga superiori a quelle degli altri”. Il cattedratico riminese afferma anche che “l’illuminismo napoletano ha una marcia in piu; rispetto a quello milanese – anche se c’era; Beccaria”, affermando questo concetto anche negli ambienti accademici milanesi, tant’è che lo scorso 14 novembre ha tenuto una discussione all’Istituto Lombardo di Milano in occasione del convegno internazionale “Antonio Genovesi maestro degli economisti lombardi nell’eta dell’Illuminismo” sulla cui presentazione si leggeva che “gli economisti dell’Illuminismo lombardo hanno mostrato rara efficacia nel recepire e interpretare prontamente il messaggio di Genovesi”.
L’esigenza di un ripensamento dell’economia mondiale ha coinvolto anche papa Francesco, che, nell’esortazione apostolica Evangelii Gaudium dello scorso 26 novembre, ha chiesto pubblicamente un’economia più umana, diversa da quella imperante che uccide. In privato, alla vigilia del G8 dello scorso giugno, aveva già avuto uno scambio epistolare con David Cameron, ricordandogli che “il fine dell’economia e della politica è proprio il servizio agli uomini”. La sua lettera era piena di concetti formulati a Napoli da Antonio Genovesi più di due secoli e mezzo fa; concetti che Cameron, evidentemente, conosce benissimo, visto il consulente che si ritrova.
Milano e Londra, capitali finanziarie, si inchinano alla cultura economica della povera Napoli. Ma questo nessuno lo dirà mai. Tocca agli economisti illuminati come Zamagni organizzare convegni che facciano luce sulla vera cultura universale di Napoli, e agli scrittori come me che sentono il dovere di scrivere la verità. Riflettiamo!