Gano, non credere anche tu alla retorica delle istituzioni: anche tu vedi quotidianamente gente anche altruista pensare ai proprio interessi, innanzitutto (come è naturale), quindi figurati se gente assatanata di potere, come anche Mattarella (guarda i suoi occhi freddi, come quasi tutti gli occhi di quelli al suo livello), come tutti o quasi quelli che sono arrivati così in alto, sta lì a pensare al bene degli italiani!!
Mattarella innanzitutto pensa al bene di coloro che lo hanno votato (né Lega né pentastellati ma PD e soci), poi pensa alla tutela degli interessi della sua casta o classe sociale di aristocratici VERI di oggi: perché questo sono, o tu credi ancora alla barzelletta delle rivoluzione francese, una rivoluzione che ha sostituito la nobiltà (per cui contavano soprattutto ma non solo i soldi), una nuova alta borghesia per la quale contano SOLO i soldi?? Alta borghesia di cui fanno parte, va detto, anche una parte dei rappresentanti della "decaduta" nobiltà (cambiare tutto per non cambiare niente, diceva il principe di Lampedusa, un sommo scrittore).
Caro Gano, il sottoscitto, profeta inascoltato, continua a far notare che ci sono tante famiglie, migliaia, come la mia, dove da secoli, il più intelligente e capace è riuscito al massimo a fare il funzionario del comune di paese oppure a mettere su una piccola attività, invece ci sono famiglie (la stragrande maggioranza di quelle del mondo dell'alta aristocrazia borghese di oggi: pensa a Gentiloni, di famiglia di conti) dove il più cretino degli ultimi quattro secoli fa il professore universitario. La storiella dell'ascensore sociale è vera, ma solo in PICCOLA/piccolissima parte (questa è la carota di cui si servono per tenere buoni i nuovi servi della gleba, cioè noi, affiché facciamo una vita da disperati per accumulare qualche soldo e per salire con l'"ascensore", quando poi, se si è fortunati, si lotta solo per non indietreggiare - o forse non vedi i milioni di disperati del "voglio far carriera"??-): oggi tanta gente crede di stare meglio grazie a 'ste minchiate dell'ascensore sociale, all'istruzione di massa (altra megastrunzata: la maggor parte o apprende ben poco oppure apprende solo parole che non scendono nel suo animo, non lo trasformano, perché questa sarebbe la VERA cultura), alla democrazia, ma in realtà la gente sta meglio perché ci sono le MACCHINE (la vera grande rivoluzione è stata quella industriale) che hanno permesso a molta gente (tra cui il sottoscritto!) di non stare più a zappare come avevano fatto per secoli, millenni, i propri antenati, per andare a far "carriera" nella società: che poi, mutatis mutandis, la carriera di oggi è nella maggor parte dei casi una fesseria. Il livello del contadino di ieri mezzo morto di fame (come i miei antenati fino a mio padre e come la maggior parte degli antenati degli italiani attuali) corrisponde socialmente, mutatis mutandis, a quello dell'impiegato o funzionario o docente o operaio specializzato o piccolo professionista di provincia o piccolo/medio commerciante di oggi.
Ringraziamo le MACCHINE, perché se domini le stesse scomparissero, però restasse la democrazia, quasi tutti quelli di questo forum, a cominciare dal sottoscritto, tornerebbero a ZAPPARE ed a fare i servi delle glaba dei vari Mattarella, Napolitano (gli metteremmo il pannolone), nani vari, alti dirigenti di ministeri, industriali cosmopoliti (quelli del come è bella la globalizzazione): e così sarebbe contento anche Anti.
SVEGLIA, GENTE!
P.S. 1: per portare anche qualche dato oggettivo, faccio notare che oggi, per esempio, una buona parte delle ricchezze dell'Inghilterra è nelle mani di quattro o cinque famiglie, che hanno ricchezze immense, smisurate, e di queste famiglie un paio almeno sono famiglie NOBILI di antica nobiltà (duchi, marchersi). Alla faccia della rivoluzione francese.
P.S. 2: quanto sopra è stato scritto da uno che è onesto sì, fesso pure, ma cretino no (ed invece, purtroppo, oggi siamo circondati da cretini boccaloni che abboccano a tutte le strunzate dei mezzi di rincoglionimento di massa e della gente -l'élite vera- di cui sono servi inconsapevoli).