La favola secondo la quale l'intelligenza artificiale fara' sparire il lavoro e' solo una fregnaccia che si tramanda (sulla rete) da somaro in somaro.
L'automazione che ha fatto diminuire la manodopera c'e' gia' stata ed e' molto efficace. Quando metti il robot (che non somiglia a un umanoide) ad avvitar bulloni o a infilar chip sulle scheda, quello (il robot) esegue in maniera eccellente (molto meglio dell'umano).
Diverso il caso in cui si va verso i robot "intelligenti", quelli finiranno per combinare casini pazzeschi: incidenti imprevedibili, auto dentro il fiume, ascensori che si fermano, tornelli della metrpolitana che "decidono" che non devi uscire etc... etc.. etc.. per cui succedera' come con l'informatica, digitalizzi il tutto e poi stampi ancora piu' carta (perche' e' piu' facile stampare), col risultato che serve ancora piu' gente, i softwaristi, quelli che trasportano i pacchi di carta, quelli che la portano al macero etc... etc... etc...
Infine, se i robot diventano troppo "intelligenti" finisce che si mettono anche a litigar tra di loro (come succede in qualsiasi ufficio) con risultato che finisce tutto in un bordello pazzesco.
Del resto basta osservare l'occidente che e' la parte a piu' alta tecnologia del pianeta: per svolgere quelle che sono le normali mansioni per un vivere decente e ordinato ha bisogno di centinaia di milioni di "negri" di importazione, perfino l'Italia ha piu' "negri" che disoccupati.
Ieri sera entro in un bar-tabacchi-pizzeria-ristorante qui vicino, uno dei locali storici del posto, di quelli molto redditizi che passano di padre in figlio.
Cosa ci trovo dentro? I cinesi alle casse! E i camerieri ancora italiani. Cosa avra' spinto il proprietario a passare la mano? Sicuramente una barca di soldi offerti dai cinesi, ma, ancora di piu', il giramento di palle vorticoso a cui ti sottopone l'assessore con le sue stronzate.