By: Bullfin on Mercoledì 19 Ottobre 2016 15:35
Tale risultato, unitamente alle dichiarazioni rese di recente dal procuratore capo di Milano, Francesco Greco, secondo cui i contanti chiusi in cassette di sicurezza in Italia e all'estero siano stati stimati in circa 150 miliardi, e alla prossima sospensione della produzione di banconote da 500 euro, lascia immaginare che la nuova edizione della procedura di collaborazione volontaria punterà soprattutto su questi tre ambiti: attività detenute nei Paesi che hanno stipulato accordi di scambio di informazione solamente di recente (post 2 marzo 2015), voluntary nazionali e regolarizzazione dei contanti.
Proprio per tale motivo ci si aspetta che nel disegno di legge venga inserita una imposta specifica volta a regolarizzare il contante e i versamenti bancari che non possono essere giustificati come reddito (che gli organi di stampa quantificano in unaliquota forfettaria pari al 35%).
In questa maniera si tenderà ad alleggerire il carico fiscale in capo ai contribuenti che avranno la possibilità, a fronte della corresponsione di una ben determinata quota del proprio capitale, di regolarizzare i contanti custoditi e non dichiarati e successivamente di reinvestirli, o quantomeno di farli rientrare nel sistema bancario.
Infatti, uno dei motivi principali per cui nella prima edizione della voluntary disclosure non sono stati dichiarati e regolarizzati i contanti, soprattutto quelli detenuti in Italia, è da rinvenirsi - tra gli altri - nel carico fiscale troppo elevato che ne sarebbe conseguito, nonché nella diffidenza mostrata da diversi istituti di credito nazionali che avrebbero dovuto ricevere tali attività.
Allo stesso modo, sulla scorta delle esperienze vissute nel corso della prima edizione della procedura di collaborazione e delle difficoltà emerse con riferimento alla gestione dei prelievi dovrebbe essere introdotta unaliquota fissa sui prelievi che il contribuente non riesce a provare di aver utilizzato per scopi personali (in tal caso, sempre gli organi di stampa, stimano che laliquota forfettaria ammonterà al 15%).
Appare logico che la previsione di regole più precise possa incoraggiare tutti quei contribuenti che a suo tempo avevano preferito non aderire alla voluntary disclosure perché incerti sullevoluzione futura della propria pratica o per via di un carico fiscale troppo elevato.
Nuove regole servirebbero anche in favore dei professionisti, che si son trovati spesso a dover affrontare procedure antiriciclaggio talvolta davvero eccessive.
FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente