By: Roberto964 on Mercoledì 02 Luglio 2014 18:27
Gli antagonisti (Three different ones)
Mentre tutto continua a precipitare gli italiani litigano allegramente tra loro e ancora non hanno capito dove stiamo andando a parare.
L’imprenditore sui generis, in particolare quello che riesce a fare ancora un po’ di export, auspica un drastico taglio del costo del lavoro, un calo delle tasse e un taglio altrettanto drastico alla spesapubblicaimproduttiva, augurandosi allo stesso tempo un €uro stabile e forte, accompagnato da una bassissima inflazione che gli permetterà di comprare le materie prime senza troppi problemi. Egli non vede l’ora che partano le annunciate “riforme”, credendo fermamente che in un qualche modo possano favorirlo. Il suo problema più grande è lo Stato: per costui è il nemico giurato. Egli vuole la libera pattuizione con le maestranze: sogna un mercato del lavoro senza sindacati e senza intromissione da parte di terzi, Stato in primis, e non vede l’ora che si privatizzi ogni cosa. A suo insindacabile giudizio il “liberomercato” è la ricetta perfetta, il monopolio statale è il golem da abbattere. Da per scontato che gli tocchi di diritto il fatto di godere appieno degli statalissimi ammortizzatori sociali, sfruttando al massimo -anche ove non ce ne sarebbe un vero bisogno- le varie leggi sulla cassa integrazione straordinaria, sui contratti di solidarietà ecc, non pensando affatto che tutto ciò fa parte della spesapubblicaimproduttiva tanto vituperata. Egli generalmente non sa che oltre il 10% di spesapubblicaimproduttiva è destinato a pagare i lauti interessi che devolviamo ai detentori del debito pubblico, e non sa altresì, o forse fa solo finta di non sapere, che la spesapubblicaimproduttiva dell’Italia è tra le più basse di UE. I nemici di questa categoria sono i dipendenti in genere. Letture preferite: il sole24, fortune e FT.
L’impiegato pubblico con posto fisso e ben remunerato, vuole in primis che si combatta l’evasione fiscale, poiché, a suo insindacabile giudizio, il dipendente pubblico è l’unico che paga realmente e regolarmente le tasse: chiunque non sia impiegato par suo è di certo un evasore e va purgato. Anch’egli vuole un €uro stabile e forte e una bassissima inflazione che gli permettano una vita abbastanza tranquilla, con la certezza di non dover cambiare il denaro quando porta i figli a €urodisney. Per costui il Dio oscuro è l’inflazione e il suo mantra preferito è la carriola. Vede di buon occhio tutti i tagli che il Governo si appresta a fare, purché NON tocchino i propri inalienabili diritti. Del resto, per i doveri c’è sempre tempo. Il suo problema principale è lo scontrino: lo chiederebbe anche al venditore di cocco che dovrà necessariamente munirsi anch’esso di POS, pena l’incarcerazione immediata. Egli MAI si chiederà chi paga realmente le sue tasse: crede fermamente che, stando in molti casi seduto al PC su youporn in orario lavorativo, produca realmente i 20 €uro/ora necessari a pagargli stipendio e contributi. Letture preferite: la repubblica, il corriere e l’espresso.
L’operaio del sud iscritto alla CGIL o atra sigla sindacale, soprattutto se 50enne, non vede l’ora di essere licenziato per beneficiare di tutti gli ammortizzatori sociali messi a disposizione nelle aree disagiate: avrà stipendio assicurato e regolare per almeno 4 anni e nel frattempo farà a tempo pieno il secondo lavoro in nero che già faceva dapprima e/o aprirà qualche genere di attività, magari free-tax (tipo palestra o club ecc con esenzione integrale), intestata a qualche figlio, aspettando con pazienza che arrivi l’età della agognata, statalissima, pensione. Egli è contro sia all’imprenditore che al dipendente pubblico. Non ha una vera e propria idea sulla moneta, ma di una cosa è certo: ne vuole abbastanza per ottemperare alle proprie necessità. Letture preferite: nessuna.
Un antagonismo costipato da anni di incomprensioni e cura del proprio piccolo “particulare” ha inciso profondamente il senso di bene e causa comune: quella ricerca di giustizia sociale e di stabilità lavorativa che dovrebbe essere alla base di una comunità, auspicabile a qualsiasi essere umano, soprattutto se proprio connazionale. In pratica, tutto ciò che potrebbe e dovrebbe garantire uno Stato degno di questo nome.
Però, a ben vedere c’è una cosa accomuna queste tre diverse categorie:
sono tutti sicuri, anzi certi, che il vero problema dell’Italia sia la corruzione: ogni giorno vengono bombardati dal main-stream mediatico che mette in luce il malaffare nazionale ma non sono affatto attenti ad informarsi su quello altrui. Come dire che gli italiani siam tutti ladri e gli altri tutti santi.
Nelle ultime settimane, e vado a memoria, ci sono stati episodi eclatanti in diversi altri –civilissimi- Paesi di UE: il Re di spagna ha dovuto abdicare per scandali di vil pecunia, Hoeness, presidente del Bayern Monaco potrebbe finire al gabbio per un’evasione fiscale di € 250 milioni, l’ex presidente francese Sarkozy è indagato per motivi anche più gravi …. e potrei andare avanti per ore. Sia ben chiaro:
NON giustifico nessuno e chiunque corrompa o si fa corrompere dovrebbe risponderne penalmente, ma di una cosa sono certo: a NESSUNO, in nessun angolo del globo, fa piacere pagare tasse, e chi lo fa vi è costretto o quasi.
La corruzione non è un brevetto italiano: essa è presente laddove ci sono forti interessi e lauti guadagni, ovvero in ogni parte del mondo che vi siano queste banalissime condizioni. La bramosia di potere e di ricchezza è nata insieme all’uomo: è solo una mera questione di prezzo.
L’antagonismo serve solo a chi comanda per dividere et imperare.
Quando mi capita di parlare con un rappresentante a caso di una delle tre categorie una evidenza salta all’occhio: quasi NESSUNO ha mai sentito il bisogno di capire a fondo.
Questo è il vero atteggiamento che accomuna TUTTI gli italiani: ognuno si aspetta che qualcun altro capisca per lui e che, soprattutto, gli tiri fuori le castagne dal fuoco, magari ben cotte.
Fonzie, nell’immaginario collettivo, è il “castagnaro”: ogni categoria vorrebbe che tirasse fuori le proprie belle castagne. Ma lui farà di più, molto di più: tirerà fuori esclusivamente quelle che faranno comodo ai burattinai che tirano i suoi fili. In questo modo accontenterà tutti, non accontentando nessuno.
Atene, stiamo arrivando!
Roberto Nardella.