Bravo Morphy (maestro in mezzo a nullafacenti di lungo corso).
L'effetto positivo della globalizzazione e' che permetterebbe a chi non ha voglia di fare un cazzzz (praticamente il 95% dell'italica fauna) di vivere a prezzi molto contenuti, pero' poi arriva l'assessore che ti appioppa i suoi "servizi" a prezzo pieno, ti sfonda il bilancio e ti fa un bel servizio e i cretini se la pigliano con la Merkel.
Intanto Tremonti (quello che piace tanto ai forzafasciopadanari) sta elaborando un piano per ridurre il debito, praticamente un'inc...ata pazzesca come tutte quelle del 20ennio.
Una seconda strada per disinnescare la mina del debito pubblico italiano passa per un taglio secco di importo consistente che permetterebbe altresì di ridurre la spesa per interessi. Se il governo riuscisse un giorno ad annunciare un piano per la riduzione del debito nell’ordine dei 300 miliardi tale annuncio avrebbe benefici immediati sul livello dello spread innescando una spirale positiva. Già, ma come fa il governo a trovare 300 miliardi visto che non riesce a trovarne 3,4 se non alzando il prezzo della benzina? A questa domanda ha cercato di rispondere la “Fondazione Res Publica”, presieduta da Eugenio Belloni, il cui comitato scientifico è retto da Giulio Tremonti e con un comitato direttivo che riunisce banchieri come Alessandro Profumo, Gaetano Micciché e Ruggero Magnoni. Secondo uno studio preparato dalla Fondazione e già presentato in via riservata al Tesoro, lo Stato dovrebbe creare dei veicoli societari entro cui convogliare propri attivi per 300 miliardi di euro, tra cui immobili degli Enti locali, crediti di Equitalia verso i contribuenti italiani, crediti dello Stato verso Stati esteri, partecipazioni azionarie di società quotate possedute dal Tesoro, valore delle concessioni (su infrastrutture di trasporto o demaniali), parte dell’oro della Banca d’Italia.
Christine Lagarde, direttrice del Fondo Monetario Internazionale, con l’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti Georges Gobet/AFP/Getty Images
La vera novità arriva al passo successivo: al posto delle normali emissioni di Btp il Tesoro andrebbe a collocare sul mercato BtpMc e BtpC, cioè titoli obbligazionari che possono essere convertiti in azioni delle società veicolo con al loro interno i beni dello Stato. I sottoscrittori di tali titoli incasseranno una cedola superiore a quella dei Btp fino a quando questi non verranno convertiti e poi diventeranno azionisti di società che dovranno valorizzare al meglio gli asset dello Stato. In questo modo lo Stato scambierà titoli di debito con azioni e potrà ridurre in maniera corrispondente l’ammontare dell’indebitamento che grava sulle sue spalle e per questa via gli oneri finanziari futuri. Certo, dovrebbe convincere privati e banche che i valori a cui vengono fatti i conferimenti degli asset nei veicoli siano congrui e trovare investitori che siano disposti ad avere in portafoglio prima titoli obbligazionari e poi azioni. Inoltre dovrebbe trovare manager capaci che siano in grado di valorizzare gli asset conferiti nei veicoli. Non facile ma forse non impossibile.
Vedremo se questa proposta andrà avanti nel percorso di analisi del ministero del Tesoro che sicuramente starà studiando la situazione da tempo, senza far trapelare nulla all’esterno. Ma sia tra gli operatori di mercato sia tra gli addetti ai lavori è sempre più diffusa la consapevolezza che sia utopistico affidare la riduzione del debito pubblico al solo avanzo primario. L’elevata spesa per interessi lo impedisce.