Che una parte dei titoli italiani nei portafogli esteri siano stati comprati con soldi di italiani e' cosa certa.
In un articolo del sole (che non ho voglia di cercare di nuovo) si tentava anche di fare dei conti, e risultava
che, di fatto, il rischio di circa l'80% dei BTP sia in capo a soggetti italiani, l'articolo faceva chiarezza
anche su quella balla che piace tanto ai rettiliani secondo la quale le finanze italiane sono spolpate dagli
interessi, considerando il saldo degli interessi pagati dal tesoro e quelli percepiti dagli italiani su investimenti
italiani ed esteri quelli percepiti sono addirittura superiori, ergo, gli interessi non provocano alcun drenaggio
di risorse, anzi, e' vero il contrario.
Lordisti o nettisti non c'entra proprio niente, chi affida ad es. i soldi alle fiduciarie svizzere su conti
ormai tutti in chiaro viene regolararmente spennato con costi, commissioni e quant'altro.
Chi lo fa se ne frega del rendimento (che in genere e' negativo), vuol solo proteggersi dall'italica cialtrneria.
In ogni caso, il fatto che molti titoli presso istituzioni estere siano di fatto di italiani non migliora
affatto la tua posizione da punto di vista legale. In caso di uscita dall'euro non te la devi di certo vedere col rag. Brambilla
ma con Ray Dalio che gli ha comprato i BTP.