Il difetto principale degli articoli che si leggono sul tema “Draghi” (rimane Presidente? è l’unica speranza per l’Italia o invece meglio elezioni per poi avere la Meloni…) è che dalle prime righe intuisci la posizione già prestabilita dell’autore e poi trovi citati una serie di fatti a sostegno di una tesi preconcetta. Che può essere (quasi sempre): “non ce lo meritiamo uno come Draghi”, e in alcuni casi minoritari anche “Draghi il vile affarista" (come diceva Cossiga).
Senza fare molti discorsi forniamo alcuni dati.Cominciamo con l’elettricità, prezzi all’ingrosso in Europa (principali cinque paesi). Come si può vedere siamo nel mezzo di una crisi senza precedenti, interi settori industriali stanno soffrendo perché il prezzo da 50 euro per megawatt è esploso a 300 euro di media. È colpa dei russi? Non proprio, il prezzo è esploso nell’estate del 2021, pochi mesi dopo che Draghi è andato al governo.
Draghi, si dirà, non ha colpa delle politiche energetiche degli anni precedenti che hanno creato questa situazione. Draghi è uno dei membri dell’establishment europeo da molto tempo e le ha sempre sostenute in tutte le sedi quelle politiche. Soprattutto però, quando il problema è scoppiato in un anno e mezzo non ha fatto niente. E spingendo più di altri per le sanzioni alla Russia ha contribuito ad aggravare una situazione già esplosiva. Vediamo sempre usando grafici per maggiore chiarezza ancora meglio cosa succede (qui si usano i prezzi all’ingrosso “forward” cioè dove si compra in anticipo per la Germania, ma la situazione è identica in Italia). Abbiamo indicato il periodo del governo Draghi solo per chiarire come la crisi era già in atto da mesi quando nel febbraio di quest’anno si è ufficializzata una guerra in Ucraina che da anni era già latente e come sia una crisi senza precedenti storici.
Da cosa dipende questa accelerazione? Dal costo del gas naturale che si usa da quando si è quasi smesso in Occidente di usare il carbone, per generare la quota maggiore di elettricità. Vediamo allora la situazione del gas naturale.
Traslando il costo di 6$ per BTU in termini di MWH il gas naturale ora in USA costa sui 20 per megawatt/ora (MWH), prima costava sui 10 /MWH. In Europa sul cosiddetto "Mercato" TTF costa ora sui 180 cioè 8 volte quello che costava un anno fa. Come si vede (linea bianca) fino all'anno scorso è sempre costato sui 15-25 euro /MWH.
Come mai le aziende non si sono premunite tutte facendo contratti a lungo termine? Basta guardare i tre grafici precedenti: nel 2019-2020 un megawattora di gas costava solo 7-8 euro, il prezzo era sceso per due anni, quindi non sembrava conveniente farlo. Oggi il prezzo è 25 volte superiore al 2019, cioè da 7-8 euro per megawattora è esploso sul mercato, il TTF di Rotterdam, dove si tratta il gas liquefatto inviato per nave ad esempio dagli USA a 180 euro.
Il motivo è innanzitutto nelle politiche di boicottaggio dei combustibili fossili in atto da più di dieci anni da parte della UE e ribadite ogni giorno dalla Von der Leyen e persino dalla BCE.
Anche nel caso del gas naturale si vede dal grafico che il rialzo è iniziato l’estate scorsa e la guerra in Ucraina è arrivata a febbraio 2022 dando una seconda spinta di uguale dimensione alla prima con le sanzioni alla Russia. Anche qui uno obietterà che comunque Draghi è arrivato proprio nel momento della crisi, è stato insomma sfortunato.
Ma qui occorre discutere il tema più scottante, la speculazione. In realtà il prezzo del gas russo di Gazprom, che ENI come intermediario compra, è quasi invariato rispetto ad un anno fa. Così il prezzo del gas che arriva per gasdotto da Algeria e Qatar. Solo una piccola frazione del gas che arriva, quello comprato sul mercato “TTF” in Olanda come gas liquefatto è in realtà aumentato di 15 volte. Ma come mai allora il prezzo all’ingrosso dell’elettricità è aumentato dello stesso ammontare, se appunto l’80 o 90% viene prodotto usando gas russo che costa come prima?
Anche chi non sia un esperto di energia, capisce che se il prezzo aumenta di 15 volte all’ingrosso per il gas anche se quello che arriva da Russia o Algeria è invariato è in atto una speculazione. Leggiamo gli esperti di energia che scrivono sui giornali, anche non di governo, ma non sentiamo mai menzionare il semplice fatto che il prezzo dell’80 o 90% del gas che viene da Algeria, Qatar e Russia per gasdotto non è variato. Il prezzo dell’elettricità all’’ingrosso è invece aumentato di 15 o 20 volte. Se questo non è un caso plateale di speculazione non sappiamo se ne siano mai esistiti di più clamorosi. Non capiamo veramente cosa serve discutere di “cap” al gas russo, visto il suo prezzo è quello dei contratti fatti prima della guerra e invece è il prezzo di riferimento del gas che arriva dagli USA per naver liquefatto che è aumentato di 15 volte.
Draghi è stato un grande fautore delle politiche per il climate change e delle sanzioni alla Russia. Ma soprattutto sulla speculazione non ha ancora detto mezza parola e proposto e fatto niente. A fare niente per una crisi energetica senza precedenti nel dopoguerra era capace anche DiMaio, Conte o Salvini. Questo disastro energetico sta per affondare l’industria italiana e ridurre le famiglie a razionare energia e luce questo inverno.
Anzi, Draghi ha contribuito più di altri (vedi l’insistenza per le sanzioni), a creare questa crisi e per quanto riguarda la speculazione, in Spagna e Francia, ad esempio, si sono prese misure di calmiere e si nazionalizza EDF che è loro ENI. In Italia Draghi non ha fatto niente e il governo è azionista di maggioranza di Eni che strangola le imprese italiane oltre che in grado di fare leggi e decreti per dire che se il prezzo del gas russo è uguale a prima non puoi rivenderlo a 15 volte tanto "perchè è indicizzato ai mercato del TTF" del gas liquefatto.
Passiamo alla crisi in Ucraina, per la quale Draghi è in prima fila a chiedere sanzioni e a inviare armi. Qui sotto vedi l’armamento dell’esercito ucraino confrontato con quello italiano in carri armati e artiglieria. I dati non sono aggiornati alle spedizioni di armi recenti; quindi, parliamo della forza militare dell’Ucraina quando Putin ha iniziato l’operazione militare. L’Ucraina è il paese più povero d’ Europa e il suo PIL meno di un quinto di quello italiano, ma aveva dieci volte più carri armati e artiglieria. Questo prima della guerra perché da quando i russi hanno deciso di fare sul serio molto è stato distrutto
Ma è un fatto così clamoroso che occorre assolutamente spiegarlo meglio. Qui vedi il confronto dell’armamento ukraino con quello del resto d’Europa ed è un dato semplicemente stupefacente
I dati citatI non sono aggiornati alle spedizioni di armi recenti; quindi, parliamo della forza militare dell’Ucraina quando Vladimir Putin ha iniziato la sua operazione militare.
L’Ucraina è il paese più povero d’Europa e il suo pil era stimato a circa 170 mld di euro, contro un PIL di Germania, Francia, Italia, UK di circa 7mila miliardi dell’Ukraina, quindi circa 40 volte minore.
Ma misteriosamente, l’Ukraina nel 2022 aveva ammassato 2,600 carri armati contro circa 1,000 carri armati di UK, Germania, Francia e Italia messe assieme. La cosa più strabiliante è il divario in artiglieria pesante, la chiave della guerra moderna, dove l’Ukraina aveva circa 3,500 pezzi contro circa 800 pezzi di artiglieria di UK, Germania, Francia e Italia messe assieme. Questo dato è di prima che arrivassero altri armamenti da tutta la Nato inclusa l’Italia, i database che riportano gli armamenti nel mondo (che sono diversi) non sono aggiornati di continuo.
Come ha fatto un paese con un PIL pari all’Emilia Romagna ad ammassare più carri armati e artiglieria di tutta l’Europa occidentale messa assieme ?
La risposta ovviamente si chiama “Stati Uniti”. Dopo il colpo di stato o “insurrezione” violenta (con centinaia di morti) di Piazza Maidan del 2014 finanziata dagli USA con 5 miliardi di dollari ( dato rivendicato in pubblico dall’inviato USA per l’Ukraina, Victoria Nuland), sono state fornite segretamente all’Ukraina migliaia di carri armati e artiglieria pesante (e anche aerei e altro)
È quindi falso che si trattasse di un paese indifeso che andava aiutato a tutti i costi. Pur essendo molto povera, negli ultimi anni aveva messo assieme grazie agli USA l’esercito più potente d’Europa (a parte Russia). Questo dato da solo basta a far capire la minaccia che un simile esercito messo assieme dagli americani al confine della Russia costituiva per quest’ultima. Con il continuo invio di armi noi non facciamo altro che alimentare un conflitto che sarebbe già finito perché gran parte delle forze militari ucraine sono state distrutte dai russi.
Come si sa e si vede ora dall’andamento della guerra, l’artiglieria in particolare è quasi tutto ora, la fanteria conta pochissimo, l’aviazione quando la contraerea è afficace, ora molto meno e tutto si decide con l’artiglieria pesante a lunga distanza.
La Russia ha però ancora più artiglieria pesante e forse anche più sofisticata ed è meglio addestrata per cui procede in modo estremamente graduale a demolire sistematicamente l’esercito ukraino. Il motivo per cui sembra che i Russi fossero in difficoltà è però chiaro se guardi la tabella dei carri armati e artiglieria posta sopra. L’Ukraina ha un enorme armamentario, è più armata del resto d’Europa per cui non esiste possibilità di una guerra “tradizionale”, stile USA in Iraq, in cui bombardi dall’alto e poi avanzi coi carri armati velocemente.
Purtroppo, quando gli eserciti sono entrambi moderni, armati con artiglieria a lungo raggio in abbondanza, contraerea e anti carro, la guerra diventa una guerra di bombardamento massiccio da grandi distanze. Si calcola che ora la Russia spari circa 50mila colpi al giorno e in pratica sfrutti la sua superiorità in artiglieria e coordinamento tramite droni e satelliti per lentamente distruggere le postazioni ukraine trincerate nel Donbass. L’idea che i Russi fossero in difficoltà perchè non avevano preso Kiev o avanzato stile II guerra mondiale in quanto molto superiori e fossero fermati dagli eroici ukraini è pura propaganda. L’Ukraina aveva segretamente messo assieme un armamentario che in Germania, UK, Francia e Italia tutte assieme non abbiamo. Era armata fino ai denti pur essendo poverissima in confronto. I governi nazionalisti ukraini oltre che di corruzione si erano occupati solo di armarsi sotto la guida americana. Si dimentica inoltre che finora la Russia ha impiegato non più di 350mila o 400mila truppe, rispetto ad un potenziale che sarebbe di due o tre milioni in una guerra a tutto campo.
E’ evidente che da anni la Russia ovviamente osservava questa concentrazione di carri armati, aerei e artiglieria pesante che USA e UK fornivano al governo nazionalista ukraino per invadere di nuovo il Donbass, Luhansk e forse Crimea. E vedevano la presenza di migliaia di istruttori e personale militare di intelligence americano e inglese in Ukraina, cosa che ormai è ammessa da tutti.
Se si guardano anche solo questi dati di armamenti riportati si capisce finalmente cosa è successo: USA e UK usavano il governo nazionalista che avevano installato per scatenare una guerra con la Russia con il pretesto del controllo del Donbass. L’obiettivo era usare l’Ukraina contro la Russia per metterla in crisi La Russia si è preparata per anni e quando ha visto che iniziava la crisi energetica la scorsa estate ha ritenuto che fosse il momento di agire perchè ha calcolato che le sanzioni contro di lei avrebbero in realtà rafforzato la sua posizione e messo in crisi gli alleati degli USA. Questo è esattamente quello che è avvenuto, con l’esplosione del prezzo del gas, elettricità, petrolio e carbone che sta per paralizzare l’economia della UE e mettendo in crisi il governo Biden con l’inflazione al 9%.
Ok, la guerra in Ukraina e le sanzioni non hanno senso e distruggono solo oltre l'Ukraina l'Europa occidentale, ma alla fine senza Draghi lo "spread" esplode e i BTP crollano ?
Qui si vede l'impatto di Draghi sui BTP: da quando è arrivato hanno perso 25 punti, da 150 a 125 con le sue dimissioni hanno perso 3 punti, da 125 a 122
Per quanto riguarda le finanze italiane dello Stato, la politica di lockdown imposta da Draghi in modo più stretto che in altri paesi, ha creato la necessità di maggiori deficit e portato il debito pubblico a circa 2,800 miliardi (con i lockdown è aumentato di oltre 300 miliardi in due anni e di circa 400 miliardi in 3 anni, 2020,2021 e 2022). Come si vede però, questo crollo dei BTP è iniziato un anno fa: dire che senza Draghi rischiamo sui BTP non sembra corretto. Ma in più, le politiche di tassi a zero e di “QE” cioè stampare 6mila miliardi di euro per comprare titoli di stato sul mercato, sono quelle per le quali Draghi è diventato famoso. Questi sette anni di tassi a zero e di stampa di moneta per finanziare in pratica i deficit pubblici (passando per il mercato), hanno posto le premesse del crollo finanziario in corso.
Alla fine, cosa di può dire a favore del governo Draghi, forse che l’economia italiana l’anno scorso è cresciuta ?
Grazie innanzitutto a deficit intorno al 10% del PIL che nessuno aveva fatto 30 anni (anche nel 2022 siamo vicini al 6% di deficit). Ma, in realtà, il contributo maggiore lo ha dato il famoso Bonus110 inventato da qualche personaggio intelligente del M5S che non finisce sui giornali come il sociologo di turno e che Draghi ha osteggiato e ora quasi bloccato. Qui vedi che il boom di costruzioni (giallo) era tale che non sta neanche dentro il grafico!
Ma torniamo al punto più grave la crisi energetica con conseguente inflazione fuori controllo. Le politiche della UE di climate change che durano da anni hanno posto la premessa per la crisi energetica e le sanzioni alla Russia l’hanno fatta esplodere.
Le sanzioni alla Russia sono stupide e inutili perché la Russia non ha mai incassato tanto come ora dal suo export. Sono però dannose in particolare per l’Italia come si vede dall’esplosione ulteriore dei prezzi del gas e elettricità, nonché petrolio e carbone di cui non parliamo per ragioni di spazio. Ma in più non hanno senso neanche dal punto di vista politico e morale per il semplice motivo che gli USA avevano segretamente creato in Ucraina l’esercito più potente d’Europa come abbiamo mostrato. E i russi non potevano far altro che difendersi.
La Russia ha come obiettivo quello di togliere le zone di lingua russa dal controllo del governo ultranazionalista filo-USA e soprattutto eliminare la minaccia di questa forza militare senza precedenti messa in piedi ai suoi confini dagli USA. Non si capisce perché l’Italia debba rovinarsi economicamente per assecondarli. Draghi è stato il responsabile di tutte queste politiche fallimentari che stanno per portare l’Italia alla crisi finanziaria e alla depressione.
Sintetizzando, sta per arrivare
1) una crisi energetica causa sanzioni Russia e anni di politiche "per il climate change"
2) inflazione e rialzo dei tassi con conseguente crollo dei mercati finanziari
3) crisi finanziaria per il debito pubblico arrivato a 2,800 mld causa altri 300 miliardi accumulati per compensare gli effetti dei lockdown
4) depressione economica, a causa 1) 2) e 3)
5) sconfitta della NATO in Ucraina nonostante la valanga di aiuti, addestramento e armamenti a Zelenski (anche se questo richiederà più tempo del previsto).
Aggiungiamo poi gli scandali per i morti e disabili causati da Pfizer e Moderna che aumentano di continuo a causa di una vaccinazione di massa forzata che invece di diminuire i contagi non ha fatto che aumentarli, persino nel periodo estivo.
È possibile quindi ipotizzare che Draghi si voglia defilare in tempo prima di venire travolto in autunno dal disastro che ha contribuito a creare. Probabilmente il Financial Times, Corriere della Sera e il resto dei grandi media occidentali lo terranno alla fine al governo perchè anche lui risponde alla fine ai suoi sponsor. Però in questo modoi il crash dei mercati, la crisi energetica e la depressione economica in arrivo bruceranno anche lui come Mario Monti e con lui tutti i partiti italiani uniti per i lockdown, vaccini, guerra Ukraina e il resto