E’ un tormento assistere alle sofferenze di Letta per non aver potuto soddisfare tutte le richieste dei suoi per un posto in parlamento.
Gli esclusi più arrabbiati, sono i candidati “mal posizionati nelle liste” che non hanno alcuna possibilità di essere eletti grazie ad un sistema elettorale che, unico al mondo, prevede graduatorie prestabilite.
Una sofferenza certo maggiore di quella di Letta che, al contrario, correrà da capolista in un paio di collegi.
Naturalmente succede la stessa cosa negli altri partiti, inclusi i 5 stelle dove le parlamentarie di oggi, diversamente dal passato, non decreteranno i capilista e le graduatorie, ma solo il blocco dei candidati il cui ordine nei singoli collegi sarà deciso da Conte e dai probiviri del partito fra cui la Dadone.
Che fortuna per il vigile urbano di Dogliani, compagno della Dadone, che ha deciso di correre per la camera dei deputati.
Il solito schifo di un paese che non si lagna affatto di questa pseudo democrazia che nega la sovranità al popolo e la consegna alle oligarchie di partito.
In fondo verrebbe proprio voglia di astenersi dal votare inutilmente il “meno peggio” e di starsene a casa come raccomandava oltre un secolo fa lo scrittore Octave Mirbeau che nella chiusa del suo intervento su Le Figaro così si espresse:
“Quindi, rientra a casa, buon uomo, e fai lo sciopero elettorale. Non hai nulla da perdere, te lo assicuro; anzi, ciò potrà anche darti, per un po', un certo intrattenimento. Dalla finestra della tua casa, chiusa ai questuanti della politica, guarderai da lontano il malaffare della politica, fumando silenziosamente il tuo sigaro.
E anche se esistesse, in qualche luogo sconosciuto, un essere onesto capace di amministrarti e di rispettarti, non pentirti della tua scelta. Questa persona sarebbe troppo gelosa della sua dignità per immischiarsi nella lotta viscida dei partiti politici, troppo fiera per ottenere da te un mandato che tu finiresti per concedere sempre e solo al cinico audace, all'insulto e alla menzogna.
Te lo ripeto, buon uomo, rientra a casa e fai lo sciopero.”