By: traderosca on Lunedì 09 Febbraio 2015 17:43
"Luigi Zingales è probabilmente il professore di economia italiano con il "rating"
accademico più alto (ci sono delle classifiche all'università che misurano in base
alle pubblicazioni e incarichi formali la posizione dei docenti)"
Zibordi,Zingales mi ha quasi copiato......
Draghi è un Domatore di Serpenti
di Traderosca
- 01:09 26/11/14
E' la dinamica della produttività che sta la radice dei nostri problemi e della
divergenza tra la Germania e l'Italia.Una dinamica che ha le sue radici in quattro
debolezze che si sono fatte sempre più gravi.
1) La struttura produttiva, la produttività in Italia è ferma da 30 anni.
La struttura di un sistema produttivo influenza direttamente le sue possibilità
di crescita. In Europa la media della produttività del lavoro nell'industria
tradizionale(alimentare,tessile,calzature,legno,ecc.)è appena un terzo di quella
del resto della manifattura. Ma nell'industria italiana i settori tradizionali pesano
per oltre il 50% degli occupati.
I redditi,ovviamente, sono più alti nelle attività in cui conoscenze,capitali,
qualifiche del lavoro,potere di mercato e crescita della domanda sono più elevate.
2) Le dimensioni troppo piccole delle imprese.
L'Italia ha il record negativo della dimensione d'impresa.
La piccola dimensione delle imprese italiane impedisce di raggiungere economie di
scala, entrare in settori avanzati, ottenere efficienza.
Molte piccole imprese si trovano ora integrate in modo subalterno nei sistemi di
produzione internazionale governati dalle grandi imprese tedesche e di altri paesi,
altre hanno tentato per ridurre i costi delocalizzando la produzione nei paesi
dell’Est. In entrambi i casi le prospettive per investimenti, crescita e occupazione
in Italia sono assai modeste e, la crisi ha colpito in modo particolare proprio questi
sistemi produttivi.
3) L'assenza di investimenti
In Italia il profitto lordo delle imprese è il più elevato tra i maggiori paesi
europei.Gli investimenti in macchinari quelli che aumentano la capacità produttiva
sono in continua diminuzione,mentre si sono gonfiati gli investimenti immobiliari.
Anziché reinvestire i profitti in nuove attività e investimenti,sempre più capitali
escono dalle imprese attraverso una gestione finanziaria,dividendi agli azionisti,
super bonus ai manager,ecc,ecc. Questo trasferimento di risorse dell’ordine di
centinaia di miliardi ha sottratto possibilità di crescita alle imprese e ha
alimentato le attività della finanza, della speculazione, delle rendite.
4) La mancanza d'innovazione
Anche l'innovazione,purtroppo,è in declino in Italia.
Non solo si innova poco in Italia,ma prevale l'acquisto di macchinari dall'estero
destinati a sostituire lavoratori,piuttosto che la capacità di realizzare con risorse
interne,nuovi prodotti in grado di espandere produzione e occupazione.
L’Italia ha bisogno di politiche coraggiose per stimolare la produttività.