By: Moderatore on Giovedì 05 Giugno 2014 06:31
[morphy]...La democrazia è un concetto che oggi mostra i suoi limiti per cui inevitabilmente si andrà verso una società tecnocratica dove sul ponte di comando siederà una elite con una forte cultura scientifica e sotto starà il popolo a munnezza. Non sarà una questione di colore della pelle ma sarà una questione di QI....
----
#i# « Quand on a accepté de s’endetter, surtout dans les pays
démocratiques […], quand les démocraties s’endettent, il
fauten payerle prix,c’est-à-dire qu’il fautrembourser.Il
faut rembourser. On a beau manifester, la dette elle est
là, on l’a faite de façon démocratique, si on veut bien
croire à la démo… Faut la, faut la rembourser».#/i#
(Jacques Attali, France 24, 11 novembre 2011, dal libro della LePen, pag 54)
Come dice Attalì (l'eminenza grigia di Mitterand e dei socialisti per 20 anni), quando una democrazia si indebita paga i debiti perchè sono stati decisi democraticamente, questo è il suo bello, che più di altri sistemi si indebita e poi paga rate e interessi...
La democrazia parlamentare, all'interno di un economia globalizzata in cui gli stati nazionali non contano più molto, è il sistema in cui è più facile far accettare l'indebitamento della popolazione. C'erano articoli su una nuova ^proposta di lavori pubblici in California finanziati con un emissione di bonds al 5%, che viene sottoposta ora a referendum e in cui il costo è per due terzi quello del finanziamento#http://ellenbrown.com/2014/06/01/infrastructure-sticker-shock-financing-costs-more-than-construction/^. L'articolo notava che il costo del lavoro della costruzione alla fine sarà solo un terzo del costo totale, perchè un bond che paga il 5% per 30 anni fa triplicare il costo finale del progetto. Ma se passa con un referendum (come succede in America per i lavoro pubblici a livello locale finanziati con bonds) poi sei a posto! Il popolo bue ha votato di far triplicare il costo dei lavoro pubblici finanziandoli con debito (invece che facendo creare moneta).
In democrazia se lo stato di indebita come quello italiano per 2mila miliardi pagando 3mila miliardi di interessi in trentanni non puoi lamentarti come scrive Attalì, perchè è stato deciso democraticamente. Se il sistema bancario si mette a erogare credito a go-go per venti anni di fila riempendo di mutui e crediti la popolazione anche qui è stato fatto legalmente in base a leggi votate democraticamente. Per cui i debiti decisi democraticamente (dai partiti... ma insomma eletti tramite elezioni) sono pienamente legittimi.
Nei regimi autoritari invece si rischia che i debiti che si cumulano tramite l'interesse composto in modo esponenziale ad un certo punto non vengano pagati, sia perchè c'è meno rispetto delle leggi formali, sia perchè si rischia che ad un cambio di regime non si riconosca la legittimità delle decisioni prese prima, sia proprio perchè non è nell'interesse dell'elite far indebitare l'intero paese a beneficio largamente di istituzioni finanziarie internazionali
Nei regimi autoritari se ne sbattono, proprio perchè il loro potere viene dalla forza mischiata magari alla demagogia populista, non hanno interesse a indebolire il proprio paese economicamente. L'esempio più evidente è la Cina che ha un elite autoritaria che però fa di tutto per rafforzare economicamente il paese nei confronti degli altri.
In un regime autoritario chi comanda ruba e approfitta magari direttamente per se e i suoi in vari modi, ma il suo destino è legato a quello della nazione, il suo potere si basa su quel singolo paese dove ha preso il potere, non su una network finanziaria internazionale. Oggi i politici eletti come Monti, Letta, Renzi basano il loro potere sull'appoggio mediatico, politico e finanziario (vedi Draghi che oggi deve aiutarli...) di istituzioni internazionali e della grande finanza globale. Per cui mettono in secondo piano gli interessi della produzione, commercio, agricoltura del paese e privilegiano il "pagare il debito", la "spread" sui mercati e "la reazione dei mercati"