UKRAINA e SANZIONI

 

  By: hobi50 on Giovedì 31 Luglio 2014 14:38

...solite idee da furbetti del quartierino ... E' la stessa idea dei CCF di Cattaneo : li ci sono grandi crediti fiscali GENERALIZZATI. Qui invece modesti crediti fiscali in un SOLO SETTORE. Altra differenza : i primi non te li fanno fare perché rischi di scassare ulteriormente il bilancio dello stato;i secondi si perché il danno è piccolo e spalmato nel futuro. La logica è la stessa :prendere tempo. Ma se in un sistema senza gravi tare ciò ha una logica ( ed a maggior ragione vale anche l'adagio di Keynes per cui nel lungo periodo siamo tutti morti),ora i problemi si devono risolvere alla radice e PRESTO. Se il fallimento ha lo scopo di proteggere i creditori ,solo il default puo proteggere i cittadini dalla spogliazione progressiva. Tutto ciò pare troppo difficile ed allora.... AVANTI CON LE RIFORME . Ah! Ah! Hobi

 

  By: MR on Giovedì 31 Luglio 2014 14:16

Non è fisicamente possibile leggere troppo. Eccedere viceversa nella digitazione di cazzate, quello è semplicissimo.

 

  By: gianlini on Giovedì 31 Luglio 2014 14:01

anti.....pensa che qualcuno (che ha letto troppo, secondo me) ancora ritiene che sia il caso di lottare per questa entità chiamata patria che rappresenta individui così: il figlio di gigi e l’ex consigliera regionale Claudio D’Alessio e Nicole Minetti vanno in Thailandia e non pagano il conto Il titolare di un’agenzia di viaggi di Formia denuncia la coppia volata a Phuket a marzo per festeggiare un compleanno

 

  By: antitrader on Giovedì 31 Luglio 2014 13:42

Adesso vogliono fare gli incentivi alla rottamazione delle auto. Con quali soldi visto che non ci sta na' lira? Semplice, scaricando i costi sui giovani (disoccupati). Il metodo in cantiere e' quello del credito di imposta (come le ristrutturazione dei bilocali). Come funziona? Tu te compri er suv nuovo e ti viene riconosciuto un credito di imposta da spendere negli anni successivi (10 anni?). Quali sono gli effetti? Le vendite di auto aumentano nell'immediato, il fisco incassa un bel po' di soldi in piu' (iva, immatricolazioni, etc..) e i politici e i lestofanti acquisiscono materia prima che verra' trasformata in refurtiva in tempo reale. Cosa succede negli anni seguenti? Semplice, le vendite di auto crollano, i crediti di imposta arrivano a maturazione e il gettito sprofonda. Ecco che allora nasceranno nuove scuole di "economisti" che daranno fondo a tutto il loro capionario di bizzarrie per risolvere quello che e' un problema (e un buco) noto fin da adesso. Meno male che Weidmann c'e'! (e anche Hans Titmayer)

 

  By: antitrader on Giovedì 31 Luglio 2014 11:34

Cottarelli se ne va. Il tipo non e' uno sparacazzate e quindi mal si concilia con gli individui con cui si deve rapportare. Non fa in tempo a proporre l'eliminazione di qualche spreco che gia' i ladri hanno speso il doppio, adesso e' saltato anche il tetto dei 240.000 euro ai palloni gonfiati. I conti son ridotti a un vero colabrodo in mezzo a sterminate ruberie e un'infinita' di annunci cui segue sistematicamente il nulla. La situazione e' davvero surreale, mentre si corre a tappe forzate verso il fallimento e' in atto un'indegna caciara (e una lotta per la poltrona) attorno al senato di cui non frega un cazzzz a nessuno. E' come una controreazione positiva, un popolo di cialtroni vuole essere governato da cialtroni che a loro volta alimentano altra cialtronaggine e cosi' si corre con allegria verso la catastrofe. Le pere sono mature, ripeto, le pere sono mature.

 

  By: themaui on Giovedì 31 Luglio 2014 01:18

UNIMPRESA: ''IL 64% DELLE AZIENDE ITALIANE TEME IL DISSESTO ENTRO LA FINE DI QUEST'ANNO. NON SI VEDE VIA D'USCITA''. http://www.ilnord.it/c-3346_UNIMPRESA_IL_64_DELLE_AZIENDE_ITALIANE_TEME_IL_DISSESTO_ENTRO_LA_FINE_DI_QUESTANNO_NON_SI_VEDE_VIA_DUSCITA

 

  By: Roberto964 on Mercoledì 30 Luglio 2014 18:26

<Lo sapete che mussolini f rafforzò il cross rate lira/Gbp mandando in crisi le imprese italiane ?la famosa "quota 90"> e tu lo sapevi che nel 1925 a churchill venne in mente di recuperare la parità aurea di una sterlina che stava ancora scontando l'inflazione di guerra e che fu alla base della bolla del 1929? e non ti viene anche in mente che i debiti all'epoca erano in oro (e quindi in sterline o al massimo in dollari)? mussolini non aveva alternative all'epoca: per non appesantire i debiti in valuta pregiata dovette fare svalutazione interna rivalutando a sua volta la liretta. l'autarchia da lì partì: il tabacco troppo caro portò gli italiani a fumare la cicoria, invece al posto del caffè i nostri nonni bevevano intrugli improponibili. sta attento a quanto accadrà nei prossimi mesi agli emergenti (turchia e sudafrica in primis) per colpa della rivalutazione del dollaro che incancrenirà i loro debiti pregressi in valuta pregiata (dollaro, appunto)

 

  By: themaui on Mercoledì 30 Luglio 2014 16:31

https://www.youtube.com/watch?v=JdYxpotwfd8

 

  By: Bullfin on Mercoledì 30 Luglio 2014 02:47

L'entita' solo di questo filone di ruberie puo' essere quantificata in almeno 7/8 miliardi/anno tanto per dare qualche cifra alle schiere di benaltristi che: le ruberie non sono un problema, il problema e' solo l'euro. No hai solo confermato che il problema è l'euro e l'altro sono i terroni e che quindi conviene fare un bel fossato sotto l'Emilia e la Toscana con epurazione della stirpe terron dal Nord Italia mandati tutti al confino ovvero in Terronia. Mi scuso con i colleghi meridionali con cui spesso parlo, ma sto pirla se l'e' proprio cercata.

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

 

  By: antitrader on Mercoledì 30 Luglio 2014 00:55

La riforma della PA conterrebbe anche qualcosa di buono, tipo il pensionamento forzato (un calcio in cul insomma) dei dirigenti a 62 anni, dei prof universitari a 65 dei magistrati a 70 etc... Scatta puntuale una specie di rivolta al contrario, quelli in pensione proprio NON ci vogliono andare, e per forza, la PA li riempie di soldi senza fare un cazzzzzz! In compenso uno che passa la vita in un cantiere viene COSTRETTO a lavorare fino a 67 quando ormai e' gia' ridotto a mo' di catorcio e gli resta ben poco da vivere (sempre che non e' gia' crepato prima). Per dare un'idea delle ruberie effettuate tramite salari pubblici basta evidenziare come il costo medio del dipendente pubblico e' al penultimo posto in Lombardia (sotto c'e' solo il Molise) ed e' di 30.600 euro contro i 39.600 del trentino e i 35.500 del lazio o i 32000 della campania. Come si spiega questo notevole divario visto che l'insegnante, il bidello o il vigile urbano di Milano non prende certo meno di quello di Frosinone? Semplice, nelle regioni a sud dell'emilia e anche nelle regioni autonome del nord han fatto incetta di dirigenti messi li' a fare un cazzzz, badare bene che per portare il costo medio di alcune migliaia di euro sopra la Lombardia ne devi assumere proprio tanti di palloni gonfiati messi li' a gozzovigliare. L'entita' solo di questo filone di ruberie puo' essere quantificata in almeno 7/8 miliardi/anno tanto per dare qualche cifra alle schiere di benaltristi che: le ruberie non sono un problema, il problema e' solo l'euro. Come ho fatto a calcolare l'entita' della refurtiva? (l'antitrader non mette numeri a caso) Semplice: fuori dalla Lombardia hai cira 3.000.000 di pubblici dipendenti, se fai un costo aggiuntito di 2500/cranio viene una refurtiva di 7.5 miliardi/anno. Meno male che la Troika arriva!

 

  By: DOTT JOSE on Martedì 29 Luglio 2014 18:05

MA bene, ma bravi,sempre meglio sulforum ! Lo sapete che mussolini f rafforzò il cross rate lira/Gbp mandando in crisi le imprese italiane ?la famosa "quota 90" leggete quanto segue e poi ditemi se era autonomo e slegato dalle elite finanzfeudali i grandi poteri industriali appoggiarono il duce sperando nella guerra. Spacciata dal regime come un successo, essa rappresentò in realtà la fine delle imprese italiane. Diverse correnti del fascismo avrebbero auspicato la nazionalizzazione della Banca d'Italia; il duce, però, era sotto lo schiaffo dei "poteri forti", in particolare della Federal Reserve e dalla Banca d’Inghilterra, che minacciavano di sabotare la stabilità della moneta italiana. Montagu Norman, governatore della famigerata Banca d'Inghilterra e Benjamin Strong, governatore della Federal Reserve, tenevano sotto scacco Mussolini affinché matenesse alla guida della Banca d'Italia Bonaldo Stringer, primo responsabile dell'istituto di emissione, nonché uomo di paglia dei poteri forti. http://antistoria.blogspot.it/2012/01/il-fascismo-e-le-banche.html

10 febbraio 1947 MATERIALI DI RESISTENZA STORICA GIORNO DEL RICORDO FOIBE dieci febbraio | MILLENOVECENTOQUARANTASETTE

 

  By: Aleff on Martedì 29 Luglio 2014 17:33

bell'intervento, davvero bello. Complimenti _____________________________________________________ A mio modo di vedere, e con tutti i distinguo possibili, l’epoca fascista che va dal 1922 sino all’armistizio del 1943 è l’unico periodo dai tempi dell’impero romano dove, forse, l’Italia è stata una Nazione autodeterminata e padrona (nel bene e nel male) del proprio destino. _____________________________________________________ parole sacrosante.... io non sono un estremista, ma quelle parole sono la realtà dei fatti ! in quel frangente storico, l'Italia era governata in modo preciso e con determinazione mandando a quel paese quelli che Antitrader chiamerebbe i comunicatori o i pseudoliberisti (dei miei stivali)

 

  By: Roberto964 on Martedì 29 Luglio 2014 17:04

Il Paese dilaniato L’Italia è da sempre una Nazione divisa e la storia contemporanea, dall’unità in poi, non ha fatto altro che confermare questo concetto. Probabilmente Ottone Bismarck aveva più che ragione quando definiva la nostra penisola “una entità geografica”. Quell’entità geografica a cui è sempre piaciuto essere, in un modo o in un altro, sotto il dominio straniero. Non ho la presunzione (e il tempo) di fare un riassunto della Storia contemporanea italiana: le mie sono solo delle riflessioni che sempre più mi perseguitano e di cui vi faccio partecipi. Quando i Savoia , oppressi dai debiti provenienti da guerre infinite combattute nei secoli precedenti, dalla Francia arrivarono in Piemonte lo fecero per un solo scopo: il denaro. Approfittando di quelle divisioni di cui parlo e della scarsa propensione dei Borbone (anch’essi stranieri a cui più volte fu ventilata la possibilità di unificare l’Italia) a prendersi delle responsabilità di governo che andassero oltre Napoli, tramarono sotto traccia con gli inglesi e il malcontento di buona parte del Popolo meridionale fece si che Garibaldi, alla testa di un migliaio di uomini armati di pochissimi fucili, avesse la meglio sull’esercito borbonico. Quella corte proveniente da oltralpe parlava francese, come lo stesso Cavour. Quando Garibaldi, in quel di Teano, consegnò ai nuovi invasori il regno delle due Sicilie non a caso ebbe a dire la fatidica frase “abbiamo fatto l’Italia, adesso bisognerà fare gli italiani”. Ma ai nuovi regnanti poco importava dell’Italia, degli italiani e, soprattutto, dei meridionali: nel sud Italia seguirono 50 anni di predazione, deindustrializzazione, descolarizzazione e omicidi, regalando all’intero mezzogiorno i semi delle varie mafie. Il meridione, che all’epoca non conosceva il termine emigrazione, fu abbandonato da milioni di persone: i migliori andarono via subito. La destinazione più ambita il Sudamerica. Nei primissimi anni del ‘900 si ebbe il picco di partenze: in un solo anno circa un milione di italiani, in grandissima parte meridionali, abbandonarono il Paese. Nel sud Italia anche un’altra cosa era del tutto sconosciuta: la coscrizione obbligatoria e molti altri partirono per evitare di divenire “carne da cannone” agli ordini dei Savoia, mentre intere città meridionali che si ribellarono alla leva militare coatta vennero messe a ferro e fuoco. Il primo conflitto mondiale, benché ci vide vincitori, segnò profondamente l’Italia. Una Nazione arretrata e poco amante delle guerre piombò in una grave crisi economica (con buona parte dell’Europa) che fu terreno fertile alla salita al potere di un brillante giornalista socialista: tal Benito Mussolini da Predappio. Il Mussolini prese il potere grazie alle divisioni degli altri partiti ma senza spargimento di sangue: buona parte della Nazione appoggiava il fascismo. Tante furono le buone riforme ma tanti furono anche i soprusi. Del resto chi appoggiò finanziariamente Mussolini (grande industria e latifondisti) l’aveva fatto per interesse e non vedevano l’ora di passare per la cassa. Comunque e probabilmente, senza la sciagurata alleanza con Hitler, Mussolini sarebbe stato il più grande statista del ‘900. L’innata maestria che aveva nell’arringare le folle lo portarono in breve tempo ad oscurare lo scarsissimo e non troppo benvoluto Re d’Italia. Nel 1941, nonostante il Paese restava arretrato e poverissimo, Mussolini, benché NON amasse assolutamente i tedeschi, decise di entrare in guerra al loro fianco: era convintissimo di poter salire sul carro dei vincitori con il sacrificio di 4/5.000 soldati, in modo di poter perseguire il suo sogno: fare dell’Italia un Paese imperialista. Egli amava stare tra la gente e le sue apparizioni pubbliche con tanto di comizi erano all’ordine del giorno. Quanto accadde nel 1943 è Storia. Il Re con il subdolo Badoglio firmarono l’armistizio e fuggirono vilmente a Brindisi, lasciando l’esercito senza ordini e alla mercè dei tedeschi e Mussolini, liberato dagli stessi, anche per evitare che l’Italia fosse messa a ferro e fuoco dall’esercito d’occupazione nazista, si vide costretto a fondare la RSI, tenendo suo malgrado fede all’alleanza. Come si evince da lettere e conversazioni telefoniche con la sua amante Claretta Petacci emerse da non molto tempo, egli sapeva benissimo che tutto era perduto. Le sue apparizioni pubbliche dal 1943 in poi si contano sulle dita di una mano: era un uomo finito, prigioniero dei suoi stessi errori. Una quasi guerra civile scoppiò nel nord Italia. Mussolini stava affannosamente cercando il modo di avere una pace separata. Per evitare di essere equiparato ai nazisti pensò ad una resa onorevole che potesse mettere l’Italia nelle condizioni di rialzarsi velocemente e bramò di trattare direttamente e segretamente con gli anglo-americani: ancora oggi la sua morte è un mistero non del tutto svelato che ha a che fare con oro trafugato e valigette in pelle colorata mai ritrovate. Togliatti, altro statista italiano di primo piano, riparatosi in URSS per non fare la stessa fine del Matteotti, rimase così innamorato del socialismo reale che, pensandola sotto l’egida di Stalin, preconizzava lo stesso percorso per l’Italia, ovvero consegnando il Paese ancora una volta allo straniero di turno, forse il peggiore in assoluto dell’epoca. Con il plebiscito l’Italia decise che poteva fare a meno dei Savoia: ci liberammo finalmente dei francesi e ci consegnammo “anema e core” agli americani che ci avevano “liberato”. Probabilmente e giulivamente in quell’occasione passammo dalla padella alla brace. Ancora oggi siamo ostaggio degli USA molto più di quanto possa apparire realmente e quasi certamente MAI ci libereremo dal suo mortale abbraccio. Le ingerenze e i diktat imposti dagli americani a tutti i governi italiani dal 1948 ad oggi sono state una costante obbligatoria. Le BR, gli attentati, le stragi di stato, la P2, Ustica, l’Italicus, piazza della Loggia, il caso Moro, la strage di Bologna, “mani pulite” ecc sono figlie di un’unica strategia della tensione creata per tenerci a bada. Gli USA fornirono le linee guida alla creazione della UE che nacque da una costola della loro costituzione: il liberomercato. La sudditanza che l’Italia ha oggi della Germania conferma il nostro amore-timore per lo straniero. Oramai è parte integrante del genoma italico. Agli occhi dei più siamo sempre troppo “piccoli” per poterci barcamenare nel mondo globale: gli esempi degli ancora più piccoli Paesi del nord Europa, della Svizzera, della Corea del sud ecc (per non parlare di Inghilterra e Giappone) a nulla servono. Ci deve essere sempre qualche potenza straniera che ci tracci la strada e che ci prenda sotto la sua “benevola protezione”. L’Italia è come un infante che ha bisogno costantemente di una madre che lo tuteli e lo nutra e non potendo avere quella naturale si accontenta della matrigna di turno: poco importa che sarà sgridato costantemente e riceverà solo gli scarti dei suoi figli legittimi. A mio modo di vedere, e con tutti i distinguo possibili, l’epoca fascista che va dal 1922 sino all’armistizio del 1943 è l’unico periodo dai tempi dell’impero romano dove, forse, l’Italia è stata una Nazione autodeterminata e padrona (nel bene e nel male) del proprio destino. Quanto va da prima a dopo tale periodo sono state epoche di profonde divisioni: Guelfi contro Ghibellini, clericali contro anti-clericali, filo-piemontesi contro filo-borbonici, fascisti contro anti-fascisti, settentrionali contro meridionali, comunisti contro anti-comunisti e infine berlusconiani contro anti-berlusconiani. In una parola: TUTTI contro TUTTI, e il tutto mentre il potere costituito ha continuato a governare al soldo dello straniero di turno e a danno di gran parte del Popolo. In queste ore un manipolo di NON eletti sta cambiando la costituzione e sta spianando la strada ad un prossimo e sempre più inevitabile insediamento della trojka che tanto bene ci farà, come la Grecia testimonia. L’italiano è al di sopra di queste quisquiglie e si fida ciecamente del ciarlatano di turno: egli di sicuro gli toglierà le castagne dal fuoco. Eco di balli di gruppo giungono dalle spiagge semi-deserte mentre il Paese sprofonda sempre più velocemente nel baratro. Si, è vero, Bismarck aveva ragione: l’Italia continua ad essere solo un’entità geografica. Siamo un Paese dilaniato dall’interno, vittime predestinate e costanti del “dividi et impera” di romana memoria. Roberto Nardella.

 

  By: SanTommaso on Martedì 29 Luglio 2014 16:21

>mi riferisco a tutto il campo. Dal primo magazziniere all'ultimo dirigente. Amen! Quando ero giovane, mi veniva da vomitare quando subivo perdite eccessive con il mio trading. Ora che sono "adulto", i conati mi vengono solo a leggere le news sulle azioni dell'apparato burocratico_statale italiano. Ho bisogno di uno psicologo che mi aiuti a capire perche' ancora perdo tempo a leggere le notizie.

 

  By: MR on Martedì 29 Luglio 2014 12:52

Sono in larga misura d'accordo con lei, ed infatti mi riferivo ad altri. A quelli che dicono che la sanità costa troppo, gli si dice che in realtà è nella media e ti dicono che non c'entra nulla. A quelli che dicono che la PA costa troppo e quando gli fai notare che anche li siamo nella media tergiversano. A quelli che dicono che la crisi è stata causata dal debito pubblico e quando gli fai nitare che quello stava calando mentre quello privato raddoppiava ti dicono che non è importante. A quelli che inneggiano alla grande competitività tedesca e passano tranquillamente sopra ai minijobs, alle banche pubbliche, ai bilanci truccati, ecc... Lei è uno di questi? Non mi pare.