By: lutrom on Martedì 23 Dicembre 2014 12:32
[...] Chi si astiene dalla lotta è un gran figlio di mignotta, è risaputo.
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MR, spesso condivido quello che dici, ma qui, IN PARTE, ti sbagli: forse (probabilmente) le tue esperienze di vita ti hanno portato a vincere la maggior parte delle battaglie, ma conosco troppe persone che queste lotte le hanno perse, e sono lotte di una vita, pur lottando come leoni.
Io ho visto colleghi morire sperando e lottando per il cambiamento (chi di speranza vive, disperato muore), ho visto persone (come mia suocera) che hanno lottato una vita eroicamente per ottenere un piatto di lenticchie o poco più: secondo me, se uno crede in qualcosa di ultraterreno, allora la lotta inutile su questa Terra, può essere positiva IN PROSPETTIVA ULTRATERRENA (nel senso che uno mette un centro per l'assistenza ai bimbi handicappati, va a fare l'assistenza agli anziani quasi nullatenenti e soli, ecc.).
Però se uno combatte una vita per cose terrene DEVE ESSERE ANCHE REALISTA: per fare un esempio tra i tanti possibili, qui dalle mie zone sono partite persone che dal nulla (facevano i pecorai) hanno costruito all'estero degli imperi (alcuni sono anche conosciutissimi, fanno ormai parte dell'élite globalista): invece gente che si è ostinata a restare, ragionando come te e lottando come i leoni, alla fine hanno lasciato ai figli poco più di un piatto di lenticchie; mia suocera se fosse andata all'estero (dove gente molto meno capace di lei è andata, facendo fortuna), avrebbe lasciato ai figli milioni di euro, qui invece in Italia arrivava sì e no alla fine del mese...
Con ciò non voglio dire che non bisogna lottare, che non bisogna essere ottimisti, ma ci vuole anche del realismo: è dura lottare per una vita per POI SOSTANZIALMENTE PERDERE (a meno che uno non lotti per la ricompensa ultraterrena, ma questo è un altro discorso, come detto): io non vado via perché ho famiglia, perché probabilmente all'estero non avrei possibilità buone, altrimenti non esiterei a partire: qui ormai spesso siamo arrivati alle comiche, l'unica certezza è la certezza dell'incertezza, se lavori seriamente hai decine di invidiosi e di persone che ti campano sulle spalle e ti mettono i bastoni tra le ruote, le cose assurde diventano quasi la norma, ecc. ecc.
MR, un proverbio indiano diceva che per giudicare una persona bisogna prima percorrere kilometri e kilometri con i suoi mocassini (o qualcosa del genere, comunque il senso lo hai compreso)...