La valanga del debito

 

  By: shabib on Martedì 05 Novembre 2013 15:02

eheh , caro LUTROM , bellissimo discorso. mi hai fatto ricordare quando da ragazzo studiavo tecnica bancaria e scienza delle finanze...come si faceva per abbassare la velocita' di circolazione e raffreddare l'economia e/o l'eccesso di inflazione ? con l'aumento del tasso di sconto e/o con quello delle tasse , cose che ai miei tempi potevano essere entrambe dirette dal governo in quanto non c'era stato il famoso divorzio tra bankitalia e tesoro e le direttive governative si dovevano applicare e basta senza autonomie bancarie. si poi c'erano anche le manovre sul mercato interbancario , mercato aperto , swap e cassi vari , come rastrellare i liquidi etc... poi qualcosa fu fatto cambiare ... da quel momento storico non e' stato piu' possibile riprendere il timone vero dell'economia italiota , si e' fatto di tutto per impedirlo al fine di portaRE il paese alla svendita , e ci sono riusciti. in pochi decenni abbiamo degradato e impoverito l'italia piu' che la spagna dal 1492 al 1692. abbiamo cacciato i cervelli , i produttivi , i creativi e tutte le loro attivita' rendendo loro la vita impossibile qui ;abbiamo cambiato leggi e creato una fiumana di normative contraddittorie , abbiamo distrutto i poteri costituzionali e morali , abbiamo accettato un sistema monetario di cui il popolo in realta' , e non solo il popolo , non aveva capito come funzionava e cosa implicava...e non solo, bada ben bada ben , dopo aver distrutto la classe imprenditoriale ad opera anche di eccessi sindacali e tassazioni folli , siamo riusciti a distruggere e portare alla miseria il ceto che i sindacati dovevano proteggere riportando la borghesia mediobassa al proletariato... ergo , ndo' casso volemo anna' ?

 

  By: Moderatore on Martedì 05 Novembre 2013 14:58

ferpa.... gli esperti sono d'accordo sulle questione tecniche di base come questa.... La Bundesbank (che non cito solo perchè è tutto in tedesco e non inglese nei documenti che mette sul sito sulla moneta), la Banca di Inghilterra, i banchieri centrali, i premi Nobel per l'economia specializzati in economia monetaria, Wicksell, Schumpeter... dicono tutti la stessa cosa che divulgo qui e sono "GLI ESPERTI" a volte viene il sospetto che qualcuno scambi l'arroganza di Hobi per competenza. Hobi non è stato capace in non so quanti anni di scrivere qualcosa che assomigliasse vagamente ad un articolo con un inizio, una fine e delle spiegazioni comprensibili nel mezzo (per non parlare di citare dei dati, inserire grafici o addirittura mostrare che è in grado di fare una contabilità con attivo e passivo). Non scherziamo sempre ------------ “Nella creazione di moneta il ruolo di gran lunga maggiore è quello delle banche... Quando le banche erogano prestiti creano depositi addizionali per chi si indebita” Banca di Inghilterra, “Quando le banche erogano prestiti ai clienti, creano il denaro attraverso un accredio dei loro conti “, Sir Mervyn King, governatore della Banca di Inghilterra “L'essenza del sistema monetario contemporaneo è la creazione di denaro, dal niente, da parte delle banche private attraverso i prestiti che erogano (che spesso si rivelano stupidi”, Martin Wolf, editorialista ed economista del Financial Times “si è dimostrato straordinariamente difficile per gli economisti riconoscere che i prestiti e impieghi delle banche creano effettivamente depositi", Joseph Schumpeter, History of Economics Analysis, 1954 “quando una banca presta accredita semplicemente l'ammontare nel conto di chi chiede il prestito e i depositi della banca aumentano esattamente di questo ammontare. Man mano che chi ha ricevuto il prestito la spende una parte della cifra viene ridepositata da altri presso altre banche e una parte è convertita in cash e la banca originaria perde gradualmente buona parte del deposito creato...nel caso che questi prelevamenti riducano eccessivamente gli asset liquidi della banca questa avrà costi addizionali nel mantenere il livello di riserve richieste (o incorrerà perdite per liquidare assets non liquidi”) James Tobin, premio Nobel per l'Economia 1982 “in realtà i "miracoli" del credito sono essenzialmente simili ai miracoli che un associazione di falsari potrebbe compiere per il proprio beneficio prestando banconote che ha stampato a interesse. In entrambi i casi lo stimolo all'economia sarebbe lo stesso e l'unica differenza è il beneficiario ”) Maurice Allais, premio Nobel per l'Economia 1984 “La crisi finanziaria del 2007/08 si è verificata perchè non abbiamo ristretto la creazione di credito e di moneta da parte del settore finanziario privato” (Lord Adair Turner, ex-capo della Consob inglese, ) “Non esiste nessuna evidenza che la base monetaria o M1 guidi il ciclo del credito….anche se alcuni economisti credono a questo mito monetario. La base monetaria è prociclica… si muove dopo il ciclo del credito” Charles Goodhart, ex membro del direttivo della Bank of England, professore emerito di Banking alla London School of Economics. “La quantità di moneta è una variabile dipendente ed endogena. Questo è quello che gli economisti eterorodossi post-keynesiani da Kaldor a Chick a Basil Moore a Randy Wray hanno sostenuto correttamente per decenni” Piti Distayat en Claudio Bori, Bank for International Settlements (2009): “…prendere a prestito da una banca è diverso da prendere a prestito da un privato, perché le banche possono consentire al rapporto tra le loro riserve e le loro passività [i depositi che creano ai clienti a cui prestano] di scendere e questa abilità di creare debito extra consente di espandere il capitale a disposizione delle imprese…in altre parole la pratica bancaria moderna rende l’offerta di capitale più elastica…” Charles Pigou (l’economista più famoso in Europa negli anni ’20 assieme a Keynes). “‘nel mondo reale le banche prima creano il credito, creando dei depositi nel corso di questo processo e poi si preoccupano di trovare delle riserve” Finn Kydland e Ed Prescott , Federal Reserve bank of Minneapolis (1990), successivamente vincitori del Premio Nobel per l’Economia. E a questi si potrebbero aggiungere citazioni da altri economisti noti prima e tra le due guerre, Bohm-Bawerk, Schumpeter, Wicksell, Keynes nel Trattato sulla Moneta del 1930, (ma non nella Teoria Generale), Irving Fisher, Henry Simon, (in alcuni passaggi anche Milton Friedman) e come si è visto tra i Nobel recenti, Kydland e Ed Prescott, Maurice Allais e James Tobin. Tutti questi autori e le stesse banche centrali nei loro documenti interni, concordano che quando le banche erogano un prestito creano il deposito “dal niente”, non trasferiscono risparmi depositati da uno ad un altro che vuole un prestito. Le banche non sono semplici e passivi intermediari come fanno credere i testi e i modelli di economia, che in questo modo possono escludere le banche (e banche centrali come vedremo meglio) dalle spiegazioni di come si muove l’economia.

 

  By: lutrom on Martedì 05 Novembre 2013 14:28

[Ferpa] L'aspetto per me veramente sorprendente quando si parla di moneta è che gli esperti non riescano a mettersi d'accordo neppure sulle questioni tecniche, neppure su aspetti fondamentali tipo se le banche creino o no moneta . Io non riesco a immaginare 3 ingegneri che di fronte a un motore a scoppio abbiano 3 opinioni diverse su come funzioni. Con il processo di creazione della moneta invece succede proprio questo . ........................... Ferpa, hai ragione, ma se le cose stanno così è perché intorno a questi soldi cliccaroli (e non, ma sempre di cartaccia!!) si è creato tutto un magna magna dove è loro interesse farti sembrare difficile il facile (senza contare che, come dice giustamente Giorgio, vorrei vedere questi sommi banchieri, sperduti su un'isola deserta, cosa farebbero con miliardi di euro ma senza nulla da mangiare... In quanto la vera ricchezza delle nazioni è ciò che si produce e non la cartaccia ma neanche, se vogliamo, l'oro -basti pemnsare al regno di Spagna nel periodo barocco, quando, pur essendo pieno d'oro, inspiegabilmente per le teorie dell'epoca, iniziò ad andare sempre peggio, a perdere guerre, ad impoverirsi progressivamente: il fatto è che non avevano compreso che la vera ricchezza non è data dall'oro ma dalla produttività, da ciò che si produce, dall'efficienza della macchina statale e dall'ingegno dei privati nel progredire con onestà; oggi, mutatis mutandis, il problema è abbastanza simile, non si vuol capire che la vera ricchezza non è il mercato finanziario a cui milioni di somari - a partire da questo forum- fanno anche sacrifici umani!!!!). Incollo qui sotto un mio vecchio intervento, per spiegare le cose come secondo me sono (ma sono troppo semplici per chi è abituato a metterlo nel cul. a milioni di persone dietro paroloni, megaderivati, megabanche con pluricartolarizzazioni, milioni di strumenti finanziari per "investire", cedole con dedoline indicizzate a xyz, futures con sottostante CFD ma con protezione dal rischio cambio basato sull'Euribor a 300 giorni che è protetto contro il rischio insolvenza dalle... chiappe della... Merkel, eh eh eh). ---------------------------------------- Nella scuola oggi ci sono duemila teorie pedagogiche astruse, migliaia di testi cervellotici sulla pedagogia, la didattica e la didassi, migliaia di erudite disquisizioni (di gente che non è mai stata in una classe!!!), però alla fine quello che i ragazzi devono fare è: apprendere, comprendere e saper comportarsi. Ci sono nella mia scuola docenti che applicano cervellotiche teorie, apprese dai sommi sapientoni della didattica e della pedagogia odierni (mutatis mutandis, i professoroni alla Somar Montis della scuola), eppure si lamentano quasi tutti, genitori, somari e secchioni; c'è invece chi si limita a mettere in pratica elementare buon senso nelle classi, si comporta come più o meno si comportavano i bravi maestri ai tempi dell'antica Roma, magari è pure anziano e non sa neanche accendere un computer, eppure sono quasi tutti soddisfatti, genitori, somari e secchioni. Per la moneta è più o meno lo stesso, cioè ci vuole il semplice (è semplice la cosa), non il complicato (dicevano nel passato, più o meno, che il demonio è complicato, Dio è semplice). Poniamo che esista uno stato ricco ed evoluto più o meno come l'attuale Italia o come la Francia; però in questo stato si usano solo ed esclusivamente monete d'oro, nessuna moneta di carta o simile. Ma un nuovo governo decide che è ora di passare ad un sistema più semplice (anche perché l'oro devono pure importarlo, dando in cambio beni e servizi): allora lo stato ordina ad una banca centrale STATALE, non privata, di stampare delle monete di carta, monete di carta che lo stato inizia a dare come stipendio agli statali ed ai privati che offrono servizi allo stato; una legge obbliga tutti ad accettare la nuova moneta; in questo stato non esistono però ancora le tasse (chissà quanti su questo forum ed in Italia si suiciderebbero per questo motivo!!!!...), perché lo stato faceva stampare in grandi quantità ed a costi quasi nulli tonnellate di carta moneta; per gli acquisti all'estero alcuni stati accettavano le nuove monete di carta (di solito quegli stati che dovevano a loro volta acquistare qualcosa nel nostro stato), invece altri stati non le accettavano e volevano o oro o beni e servizi, quindi logicamente si cercava di importare il più possibile dagli stati che a loro volta acquistavano dal nostro stato ed il meno possibile dagli altri stati (invece in quel paese di somaroni che è l'attuale Italia si fa quasi l'esatto contrario: del genere, se mia moglie mi mette le corna io mi taglio il pene ed i testicoli, ma mi mantengo la moglie continuando a trattarla pure nel migliore dei modi!!). Le persone che avevano bisogno di prestiti andavano nelle banche TOTALMENTE private (ma sottoposte ad ispezioni statali) che prestavano i soldi di carta e che avevano la licenza di prestare il 30% in più di soldi rispetto a quelli che avevano in cassa (non un centesimo di più!!); le banche private potevano andare fallite SENZA ALCUN PROBLEMA, come il pizzicagnolo sotto casa mia, però lo stato risarciva i primi 100.000 euro che ognuno aveva depositato sul conto di quelle banche e BASTA, per il resto ognuno si arrangiava (cioè lo prendeva in quel posto). Ad un certo punto però aumentò molto l'inflazione, allora lo stato iniziò a mettere delle tasse per ritirare un po' di moneta di carta dalla circolazione (che poi veniva bruciata perché vecchia) e far diminuire l'inflazione. Le banche dovevano pagare le tasse più alte di tutte le altre attività economiche solo se decidevano di usufruire della licenza di prestare più soldi di quelli che avevano in cassa (ma mai oltre il 30% di quello che avevano in cassa!!!!). Per evitare qualche raglio di somaro, preciso che: la vera ricchezza di questo stato era costituita da ciò che producevano i cittadini e non dalla carta moneta in circolazione e comunque restavano vari problemi, PIU' DIFFICILI DA RISOLVERE: la corruzione, la criminalità, le caste varie, leggi non sempre efficaci, ecc. ecc. Questo è tutto, è estremamente semplice: questa roba non è fisica nucleare, né è una traduzione della Divina Commedia in cinese con testo a fronte in arabo!! Purtroppo questa semplicità a molti fa paura, perché molti sono abituati ad essere infinocchiati dalle tortuosità altrui (di banche, giornalisti, professoroni universitari, politici, ecc.) oppure ad infinocchiare gli altri con le loro chiacchiere (promotori finanziari, coppie che si cornificano, avvocati ed azzeccagarbugli vari, ecc. ecc.), inoltre alcuni guadagnano MOLTISSIMO dalla tortuosità del sistema monetario-bancario (alcuni politici, miliardari e proprietari di banche, broker vari, stati canaglia, emittenti di derivati più complicati della più complicata teoria matematica, ecc. ecc.). Ora, rassegnato all'umanità italiana, aspetto molti ragli di somari che contesteranno cose semplicissime ed evidentissime che anche un ritardato mentale lieve (ma con un minimo di buon senso e senza problemi caratteriali o secondi fini) ha sicuramente compreso.

 

  By: lutrom on Martedì 05 Novembre 2013 14:26

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  By: hobi50 on Martedì 05 Novembre 2013 12:35

Esperti ? Quali esperti ? Tra esperti VERI c'è totale accordo su come le banche creino moneta. C'è solo qualche somaro che non si è accorto di aver scoperto l'acqua calda. La differenziazione tra gli esperti ( quelli veri ) sta solo nelle politiche monetarie . Hobi

 

  By: gianlini on Martedì 05 Novembre 2013 12:24

a me sembra che dopo tutti questi giri fra banche, banche centrali, creditori, debitori, depositanti, cartolarizzazioni, ecc.ecc. tutte queste cifre indichino la stessa cosa che fa 3 giri...e viene contata 3-4 volte....come nel mitico passaggio della frontiera de "non ci resta che piangere"....

 

  By: hobi50 on Martedì 05 Novembre 2013 11:21

.... dove avranno trovato i soldi .....? Avanzo un'ipotesi: indagate a Cupertino ! Che sia la Apple a fornire al sistema bancario dei computer di nuova generazione che , tramite dei click digitali ( qualcosa forse vuol dire ...boh ), riescono a creare moneta (ovviamente dal niente ) ? Hobi

da 585 a 1.592 miliardi di prestiti - Moderatore  

  By: Moderatore on Martedì 05 Novembre 2013 02:29

dal migliore blog sulle banche, quello di Fabio Bolognini, un fatto da meditare: "...nel 1992 i prestiti delle bamche italiane erano 585 miliardi nel 2012 1.797 miliardi” dove avranno trovato i soldi ? --------- il presidente di Abi, Antonio Patuelli, al road show dell’associazione a Modena, ricordato che nel 2012 “siamo quasi al massimo storico degli impieghi”. “In Italia siamo ^impegnati in prestiti che superano la raccolta bancaria#http://www.linkerblog.biz/2013/10/30/la-banda-stonata-del-credito-italiano/#sthash.xbttQ24P.dpuf^ e siamo in prossimità del massimo storico di prestiti erogati negli ultimi vent’anni” Patuelli ha quindi, nel suo intervento, citato l’andamento delle banche nella concessione di prestiti. “Nel 1992 i prestiti ammontavano a 585 miliardi; nel 2002 erano quasi raddoppiati cioè 1.036 miliardi; dal 1992 c’è stata una crescita costante. Nel 2007, anno prima crisi, si è arrivati a 1.517 miliardi e alla fine del 2008 sono stati concessi 1.592 miliarsi di prestiti. Nel 2009 i prestiti sono stati 1.621, 1.754 nel 2010, 1.784 miliardi nel 2011 e ^nel 2012 si è registrato il vertice massimo con 1.797 miliardi”#http://www.linkerblog.biz/2013/10/30/la-banda-stonata-del-credito-italiano/^. “Siamo in prossimità della cima, del tetto massimo” -------------

 

  By: giorgiofra on Lunedì 07 Ottobre 2013 16:02

Peavey, neanche io credo che si ritorni ad un'economia di tipo rurale. Se questo avverrà, sarà solo per un breve periodo, subito dopo il patatrack generale. La storia non torna mai indietro. Nessuno troverebbe opportuno perdere gli enormi vantaggi che la scienza e la tecnologia hanno apportato alla società, migliorando indiscutibilmente la qualità della vita di tutti. Il fatto è che, di tanto in tanto, la storia ha bisogno di qualche scossone, giusto per riordinare un po' le cose. Diciamo che ogni tanto occorre eseguire una manutenzione straordinaria, sostituire qualche pezzo ed eseguire una pulitura generale. Occorre, di tanto in tanto, sostituire una intera parte della macchina sociale, con una nuova e più adeguata al raggiungimento dell'obiettivo alla quale la macchina è preposta. Quando dei pezzi si usurano, se non ci si affretta a sostituirli, si rischia di compromettere tutta la macchina, anche quelle parti ancora efficienti. Per quanto riguarda il fatto che il primo che inizia a giocare, muore, sono perfettamente d'accordo con te.

 

  By: peavey on Lunedì 07 Ottobre 2013 14:29

Giorgiofra, non sono del tutto d'accordo. La sottomissione funziona come una lotteria al contrario e si basa essenzialmente sull'egoismo del singolo. In una lotteria tutti giocano ed uno vince, nella sottomissione chi primo gioca, primo muore. L'applicazione del detto "colpirne uno per educarne cento" fa si che tutti restino inermi aspettando che qualcuno infine si alzi e muoia. Va anche detto che non credo torneremo ad una societa' artigianale. L'unico modo di regolare e mantenere in pace una moltitudine di persone sempre in crescita e' quello di applicare regole strettissime ed uniformare il pensiero. Le produzioni devono divenire il più concentrate possibile e su enorme scala. Questo impedisce di fatto il ritorno ad una economia rurale. Anche perché, di fatto, non esistono le risorse sul pianeta per permettere e sopportare l'impatto di 8 miliardi di contadini/artigiani.

 

  By: bertoldo on Lunedì 07 Ottobre 2013 02:11

Caro Giorgiofra, la tua analisi e' ineccepibile. Probabilmente rivivremo la leggenda di Re-Mida... Tutto quello che quella gente tocca diventera' Denaro...poi ce lo mangeremo ..Qualcuno dalle parti di Big-Pharma creera' un Digestivo ad HOC...risolvendo, si fa per dire, il problema In futuro le TAC diagnosticheranno Overdose da denaro e ci verra' detto: Fortunati i Poveri che non hanno denaro da mangiare... Saluti Bertoldo

 

  By: giorgiofra on Lunedì 07 Ottobre 2013 01:28

Mi sono chiesto spesso per quale ragione un qualsiasi signorotto, con l'appoggio di pochi bravi, riuscisse a sottomettere migliaia di sudditi. Mi pare evidente che i sudditi avrebbero potuto, in qualsiasi momento, liberarsi del loro tiranno, semplicemente in ragione del loro numero. Perchè questo non accadeva? Perchè il signorotto era tanto potente da poter abusare e disporre impunemente della vita di migliaia di sudditi? Mi pare chiaro che la forza del signorotto risiedeva nella passività dei suoi sudditi, e che tale passività era il frutto della convinzione diffusa che fosse normale che qualcuno comandasse e che altri ubbidissero. Era quello l'ordine delle cose, e nessuno ne metteva in dubbio la fondatezza. Oggi le cose stanno diversamente. O almeno così ci pare. Perchè se è vero che il popolo non accetterebbe di subire passivamente gli abusi di un qualsiasi signorotto, accetta abusi di ben altra gravità, anche se perpetrati con una raffinatezza diversa. Ed oggi come nel passato, il popolo accetta di essere derubato perchè convinto che ciò rappresenti il giusto ordine delle cose. Detto in parole povere, la forza degli odierni signori sta nell'ignoranza dei loro sudditi. Un'ignoranza ben costruita e mantenuta nella sua efficienza dai media, quasi tutti asserviti a questi ignori. Tutta l'economia, quella vera, quella che produce beni e servizi reali, è stata asservita alla finanza. E mentre la finanza avrebbe dovuto essere un servizio a supporto dell'economia, è l'economia ad essere stata asservita alla finanza. Un giorno, quando mancheranno i beni reali, perchè la capacità di produrre ricchezza sarà stata distrutta, mangeremo, ci copriremo, guideremo prodotti finanziari. Quel giorno, a mio parere non molto lontano, tutta la gigantesca costruzione finanziaria, rovinerà con un botto fragoroso. E quel giorno la gente che si credeva ricca perchè possedeva titoli, crediti, derivati, polizze, invidierà il contadino che saprà coltivare un campo o allevare delle pecore. Quel giorno invidierà quelli che sanno costruire una casa, fare una saldatura, cucire una ferita, confezionare un paio di scarpe. Quel giorno, forse, comprenderemo la semplicità della follia nella quale abbiamo vissuto: l'aver invertito i fattori dell'economia, sottoponendo la produzione di ricchezza vera alle necessità della finanza.

Creazione di Moneta delle Banche, BTP e Deficit (contabilità 1) - Moderatore  

  By: Moderatore on Lunedì 07 Ottobre 2013 00:53

Lezione 1

Creazione di Moneta delle Banche, BTP e Deficit (contabilità 2) - Moderatore  

  By: Moderatore on Lunedì 07 Ottobre 2013 00:45

Lezione 2

 

  By: giorgiofra on Lunedì 07 Ottobre 2013 00:03

In sostanza uno stato che non emette debito si comporta come un'azienda che usa solo il capitale sociale per operare la quale sarebbe annientata dalla concorenza che invece si indebita e azzecca gli investimenti giusti. Se gli stati non si fossero mai indebitati durante la storia adesso l'Europa e l'America sarebbero piu' o meno alle stesse condizioni dell'Africa. Il problema attuale e' che il debito e' andato fuori controllo in massima parte per la cialtroneria dei politici, da qui il fiorire di idee bizzare per una soluzione che non esiste se non quella di un lungo periodo a pane e cipolle facendo fallire chi deve fallire banche comprese. ------------------------------------------------------------------------------------------- Uno stato che non emette debito praticamente non emette moneta. Ed è questo il punto, La riduzione della moneta produce una recessione. Ma lo stato può emettere moneta indebitandosi verso la propria banca centrale, pagando interessi inferiori al tasso di inflazione, e lasciando tranquillamente marcire i suoi titoli che non verranno mai ripagati. Oggi l'Italia, attraverso il pagamento degli interessi sul debito, di fatto trasferisce denaro da chi lo usava per i consumi verso chi lo userà per la rendita. Con la conseguenza che i consumi calano, e con essi la produzione, generando aumento della disoccupazione e contrazione economica. Mi pare indiscutibile il fatto che negli ultimi 20 anni i ricchi stanno diventando più ricchi e la classe media si sta impoverendo. Di questo passo avremo una minoranza di super ricchi ed una massa di diseredati. Se è questo che vogliamo, allora continuiamo a credere che il debito pubblico sia la conseguenza delle ruberie dei governi. Oppure accettiamo il collasso di tutte le nazioni. Perchè è evidente che il destino di tutti gli stati, se non si cambia radicalmente la politica, è il fallimento. E tanto più si chiederanno sacrifici, tanto più calerà il PIL e tanto più difficile sarà sostenere il debito, che continuerà a crescere esponenzialmente. E tutto questo è assurdo se solo si considera che esiste la capacità di creare ricchezza, avendo impianti, conoscenze, infrastrutture, esperienze. Tutto questo, costruito in 50 anni, verrà distrutto per l'idiozia o, peggio ancora, la truffa, di confondere il denaro e la ricchezza, che sono due cose molto diverse. Inviterei Antitrader ad abitare un'isola deserta portando con se tonnellate di banconote; forse solo allora si renderà davvero conto di cosa sia realmente il denaro. Una banca centrale può creare con un clik tutti i soldi che vuole, ma non può costruire un'automobile se non ha le fabbriche, un grande sistema industriale, le competenze e le conoscenze. Sono cose che richiedono decenni per essere realizzate. Ebbene, abbiamo tutto questo ma non costruiamo automobili perchè non disponiamo di ciò che può essere creato dal nulla con un semplice clik. Se non ci si rende conto dell'assurdità di tutto questo è inutile parlarne. E' come se un medico non somministrasse un farmaco che salverebbe la vita del suo assistito, farmaco di cui dispone, perchè non ha la penna per aggiornare il registro delle consegne. Qualcuno potrebbe anche sostenere che di denaro nel sistema economico ve ne sarebbe abbastanza. Allora il problema non sarebbe quello di crearne di nuovo, ma quello di distribuirlo in modo diverso. Ebbene si, *** , occorre togliere denaro a chi ne ha troppo e lo usa per la rendita, e trasferirlo a chi ne ha troppo poco, e non può consumare. Altrimenti, come la storia insegna, chi ha molto è destinato ad avere sempre di più, generando povertà nelle classi popolari, ed ottenendo alla fine il risultato di una drastica riduzione della ricchezza prodotta. La ricchezza italiana è stata generata proprio da una moltitudine di piccoli imprenditori che hanno prodotto, guadagnato e speso, generando un benessere diffuso mai conosciuto in precedenza. Dalle mie parti esisteva il latifondo: pochi straricchi ed una massa di miserabili salariati. La riforma agraria, assegnando le terre ai contadini, ha prodotto una moltitudine di piccoli imprenditori che hanno prodotto una ricchezza enormemente superiore a quella prodotta dai pochi latifondisti, che, tutto sommato, ambivano alla rendita. E la ricchezza prodotta si è poi riversata su tutta la comunità. Oggi stiamo assistendo ad un processo inverso, grazie alla globalizzazione, al neoliberismo ad allo strapotere della finanza. Solo chi è cieco non si rende conto di tutto questo. Le nazioni nel loro complesso diverranno sempre più povere, anche se al loro interno vi saranno sempre più straricchi. Se questo destino ci sta bene, allora accettiamo la truffa a cui siamo soggetti. Ma se non vogliamo quel tipo di società, allora dobbiamo smascherare i nostri truffatori. Il debito pubblico? Non è un problema, è una truffa. Il problema è la distribuzione della ricchezza, la disoccupazione, la delocalizzazione, la formazione di una plutocrazia mondialista che sta surclassando gli stati nazionali, allo scopo di avere completo campo libero all'attuazione del loro disegno. Troppe persone, purtroppo, si lasciano ingannare dalla propaganda plutocratica, utile a far sentire tanto in colpa i popoli, da indurli ad accettare docilmente il loro depauperamento. Proprio l'altro giorno sentivo che la corruzione costa al paese 70 miliardi. Ma cosa cacchio vuol dire costa al paese? La corruzione sono soldi che passano di mano da una persona all'altra. Sono soldi che comunque restano nel circuito dei consumi. Così come sostengono che l'evasione fiscale freni la crescita del paese. Ma cosa cacchio vuol dire? L'evasione sono soldi che vengono spesi da chi li ha guadagnati, e che se pagati come tasse, sarebbero stati spesi dallo stato. Queste frasi, che sono veri e propri slogan privi di senso, fanno parte dell'armamentario necessario a confondere il popolo sulle vere ragioni delle proprie disgrazie. Propaganda, pura propaganda utile ad imbrogliare troppi idioti che abboccano come pesciolini.