Chiudo la partita iva (qualsiasi spesa può essere evasione ora...)

 

  By: pana on Mercoledì 23 Novembre 2011 18:32

beh quando ministro della difesa ci metti un ammiraglio poi non ci possiamo meravigliare che invece di tagliare..comprano.. http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/11/23/blindati-carri-armati-shopping-list-della-difesa-costa-milioni/172552/

Russian Forces Storm U.S. Military Base In Niger; Pentagon Confirms Big Move Of Putin's Men - YouTube

 

  By: lmwillys on Mercoledì 23 Novembre 2011 16:25

beh Giovanni-bg si faccia qualche altra risata http://www.ragionpolitica.it/cms/index.php/201010123460/politica-economica/crescita-produttivita-e-dimensione-delle-imprese-in-italia.html http://epp.eurostat.ec.europa.eu/statistics_explained/images/4/41/Change_of_gross_domestic_product_%28GDP%29_per_inhabitant%2C_in_purchasing_power_standard_%28PPS%29%2C_by_NUTS_2_regions%2C_2008_as_compared_with_2000.PNG il nostro tipico nanismo la carenza di ricerca sono le motivazioni della nostra crescita asfittica rispetto a TUTTA EUROPA, guarda caso l'eccesso di micro ci accomuna a Portogallo e Grecia lei comunque può elencarmi le nostre imprese piccole medie grandi sparite in questi anni, la farà sentire meglio

 

  By: giorgiofra on Mercoledì 23 Novembre 2011 14:21

Bravo Giovanni. Si vede che lei conosce il mondo vero, non quello delle chiacchiere degli "esperti". Ero e rimango dell'avviso che PICCOLO E' BELLO.

 

  By: Giovanni-bg on Mercoledì 23 Novembre 2011 13:04

Ho letto l'articolo sulle microimprese e mi sono scompisciato dalle risate Evidentemente è scritto da chi pensa alla microimpresa come fosse rimasta ferma agli anni 50 quando era costituita dal capofamiglia e dai tre figli che lavoravano nello scantinato di casa Inoltre chi santifica la grande impresa odierna (multinazionale) non ha ben presente gli sfaceli delle multinazionali in questi ultimi anni causati proprio dalle lori dimensioni Nel dettaglio Non esiste una progettualità (niente business plan, piani di marketing, pianificazione finanziaria, ecc.). Vivono alla giornata, in continua emergenza. Spesso aderiscono a progetti di promozione e assistenza ma raramente li portano a termine, sopraffatti dalla quotidianità. -------- Une della ragioni per cui le grandi imprese vanno male e spesso fanno anche bilanci falsi per tenere su il titolo sul mercato azionario sta proprio nel fatto che spendono risorse immani per fare dei budget totalmente campati in aria (detti anche libro dei sogni) e che regolarmente non rispettano. Poi quando vengono messe alle strette dai mercati per rispettare i budget di vendita spesso fanno politiche suicide tipo vedere sotto costo. ------------------ L’imprenditore concentra su di sé tutte le funzioni aziendali: niente ufficio export, responsabile marketing, area manager, ecc. E se ci sono, svolgono attività diverse da quelle previste per il loro ruolo. La delega è solo formale, non sostanziale. ------------------ Questo esisteva nelle microimprese anni 50. Ora anche aziende di 20 dipendenti hanno ben chiare linee di comando con definizione di ruoli e compiti. La differenza con le grandissime imprese è che le linee di comando sono snelle ed efficienti. Spesso nella grande impresa le linee di comando sono così intricate che di fatto non si sa chi deve decidere cosa e l'impresa va per inerzia senza un comando ben definito. Esempi sono le società tipo alitalia, enel, telecom ... la lista è lunga. Imprese che vano di inerzia finché non impattano un iceberg. Apple ha avuto successo perché pur essendo grande le linee di comando erano da microimpresa ---------------- La ricerca di nuovi clienti, sia nazionali che esteri, è affidata al caso e alle circostanze che capitano di volta in volta (è una conseguenza del punto 1). Le attività promozionali vengono scelte solo sulla base del costo più basso, non sulla base del potenziale risultato. Le adesioni a fiere o altre manifestazioni avvengono all’ultimo momento (dunque pagando a prezzo pieno stand, alberghi, voli, etc.). ---------- Le fiere nell'epoca internet e videoconferenze sono uno strumento commerciale morto che non ha senso se non soddisfare l’autocompiacimento dei dirigenti che si trovano a fare baldoria tra di loro con finale a donne. A parte questo quella sopra dei biglietti aerei presi all'ultimo momento e roba simile mi sembrano cose messe lì tanto per far massa al fine di dimostrare una tesi che non sta in piedi. -------------- Tutto ruota intorno ai prodotti. Sono spesso di ottima qualità, artigianali nella stragrande maggioranza. Quasi non subiscono modifiche o sviluppi nell’arco di vita dell’azienda (niente ciclo di vita del prodotto). Si dà per scontato che il prodotto si venderà "da solo perché ottimo". Non si accetta l’idea che forse quel prodotto non soddisfa il bisogno dei consumatori, o che ci sono altri prodotti concorrenti. --------------- Un prodotto che è buono ha un prezzo ragionevole e risponde a ciò che vuole l'utente è ciò che sanno fare meglio le piccole imprese, proprio perchè piccole sono anche flessibili e sanno adattarsi alle esigenze particolari del cliente (prodotti custom). Le aziende grandi invece puntano tutto sul convincere il cliente che il loro prodotto di sovente bassa qualità (massificato), costoso (a causa dei costi di struttura) e altamente standardizzato sia esattamente ciò che serve al cliente. D'altronde se non facessero così non venderebbero un chiodo è l'unica strategia commerciale che possono attuare. ------------------- Come conseguenza del punto precedente, i servizi che ruotano intorno al prodotto (marketing, promozione, comunicazione, etc.) sono ritenuti inutili o, nella migliore delle ipotesi, bisogna spendere il meno possibile visto che sono solo dei costi. ------------------- Mi sbaglio o era Marchionne che ha detto appena arrivato: i problemi della fiat derivano dal fatto che deve concentrarsi di più sui prodotti, sul core business. E poi lo stesso Marchionne fa un campagna faraonica di marketing per vendere la 500 in America che è il contrario di ciò che vogliono gli americani Risultato fallimentare: Marchionne dovrebbe incominciare ad ascoltare di più se stesso. ------------------- La Formazione è solo un costo anche nel caso in cui sia gratuita (se l’imprenditore va in aula l’azienda rimane chiusa). ----------------- Dipende se per formazione si intende quella delle numerosissime quanto inutili "business school" che dovrebbero insegnare all'imprenditore come si fa l'imprenditore allora è meglio risparmiare. Su altre cose ben più utili (formazione tecnica) le piccole imprese spendono eccome. E non ho mai visto una piccola impresa che chiude perchè il "capo" è fuori ufficio. Questo sopra mi sembra proprio un luogo comune anni 50. ---------- Se le aziende non hanno esperienze di export, ritengono che appena presenteranno i loro prodotti questi saranno acquistati immediatamente, che all’estero li aspettavano a braccia aperte, e che essendo prodotti “Made in Italy” i clienti saranno disposti a pagare qualunque prezzo per quanto stratosferico esso sia. ------------- Non hanno esprienza di export???? Ma chi ha scritto queste cose dove vive su marte? L'export in Italia si regge sulle piccole imprese. Ci sono piccole imprese che in italia esportano più dell'80% del fatturato OGNI SINGOLO anno anche durante i periodi di crisi. Le grandi aziende tipo appunto fiat esportano quasi nulla di ciò che producono in Italia Telecom esporta l'80%? Enel esporta l'80%? Il made in Italy non fa più vendere nemmeno la Ferrari. Se una piccola impresa vende l’80% dei prodotti all’estero è perchè ci sa fare, perché ha prodotti competitivi per qualità e prezzo e perché da la cliente ciò che vuole, non perché è made in Italy. -------------- Il concetto di mercato, sia nazionale che estero, è molto generico. Le informazioni ed i dati non vengono monitorati e studiati. Le fonti sono spesso solo i mass-media e le decisioni vengono prese sulla base di notizie non controllate, oppure basandosi sul “fiuto ed istinto imprenditoriale”. ------------- A parte che nell'era di internet semmai il problema è dato dalle troppe informazioni e non dalla mancanza di informazione sulla faccenda fiuto imprenditoriale mi viene veramente da ridere. Le più grandi storie di successo a partire da Ford fino a Steve Jobs passando per Bill Gate, Olivetti, Enrico Mattei, Giorgio Armani, Del Vecchio e molti altri è basata sul fiuto imprenditoriale. Stiamo qui tutti a chiederci cosa sarà di Apple più grande azienda del pianeta senza Jobs e le sue intuizioni e ancora qualcuno crede che il successo si costruisce sui budget?

 

  By: lmwillys on Mercoledì 23 Novembre 2011 11:15

quest'anno dopo cnh e irisbus oggi il maglione chiude Termini Imerese non è l'italiana fiat ad aver acquisito la statunitense chrysler, casomai il contrario bisogna ringraziare lo stronzo cominciando col sequestro di tutti i cents che fiat prende da queste dismissioni e poi non comprando vetture del gruppo Termini la pagammo noi, è nostra disdice i contratti, .... andasse pure a fankulo dove crede, ma i soldi li lascia qui fosse per me io andrei a ritroso e considerando tutti i soldi pubblici presi sequestrerei TUTTO quello che è fiat in Italia ma io sono un estremista

 

  By: lmwillys on Mercoledì 23 Novembre 2011 09:43

Lmwillys, ma non ti rendi conto della Trappola e dell' inganno ? che tutto va sempre a finire nel burocratico al fine di applicarti dei tassi di Interesse. Il vizio è originale, una piccola impresa se non è protetta da uno stato nazione non puo competere con un' altro stato nazione 1000 volte più grande demograficamente che protegge le sue merci ed i produttori indigeni con politiche monetarie ed accordi sovranazionali ed inoltre fa Dumping aggiungi che poi non è democratico tiri le somme e sei costretto a fallire aspettando l' innovazione o la liberalizazzione delle licenze dei Taxi che fanno ridere come soluzione ai veri problemi. ------------------ SpiderMars se si vuole tirare dentro nel mondo consumistico i miliardi di cinesi e indiani devi all'inizio dare loro la possibilità di diciamo avviare occidentalmente le loro economie e lo fai dando loro il vantaggio del cambio, vantaggio che poi gradualmente rientra come sta avvenendo da almeno tre anni noi dovevamo innovare il Paese, ristrutturare ... non lo abbiamo fatto, anzi specie nella ricerca siamo andati nella direzione opposta, la politica è la prima colpevole comunque quest restano sempre discorsi senza senso, in ottica globale è impossibile che tutti i Paesi possano trovare sbocco ai loro eccessi guardi il cambio euro/yuan, siamo ai valori di 9 anni fa, in mezzo quasi sempre euro più forte http://www.oanda.com/lang/it/currency/historical-rates/ altra frana, altri morti, stavolta nel messinese

 

  By: Sir Wildman on Martedì 22 Novembre 2011 20:17

Anche qui pensiamo che il rapporto costi-benefici della globalizzazione sia ampiamente positivo.... ma è spesso difficile spiegarlo... --- E' una visione assolutamente miope. I costi della globalizzazione selvaggia li vedrai negli anni a venire. Fino ad ora son stati mitigati dal doping finanziario e dal trasferimento di know-how che richiede comunque del tempo. Ora senza poter creare altro debito, senza il vantaggio del know-how sei un morto che cammina. Lo dico chiaro e tondo entro 10 anni in Italia ci sara' una miseria tale che l'oggi lo ricorderemo come il bengodi, altro che crisi!

 

  By: Sir Wildman on Martedì 22 Novembre 2011 20:11

Lmwillys, ma non ti rendi conto della Trappola e dell' inganno ? che tutto va sempre a finire nel burocratico al fine di applicarti dei tassi di Interesse. Il vizio è originale, una piccola impresa se non è protetta da uno stato nazione non puo competere con un' altro stato nazione 1000 volte più grande demograficamente che protegge le sue merci ed i produttori indigeni con politiche monetarie ed accordi sovranazionali ed inoltre fa Dumping aggiungi che poi non è democratico tiri le somme e sei costretto a fallire aspettando l' innovazione o la liberalizazzione delle licenze dei Taxi che fanno ridere come soluzione ai veri problemi. ---- Amen. E' semplicemente una competizione ridicola. Loro hanno la leva monetaria, loro hanno una forza lavoro in mezza schiavitu', loro non hanno alcun tipo di gabella/costo ambientale, hanno banche che li finanziano quasi a fondo perduto, lo stato che li protegge costringendo a cedere know-how e a dare lavoro ai locali a chiunque vada la a costruire qualcosa. Tu invece non puoi fare niente, anzi sei riempito di gabelle, hai una moneta che sale del 50% anche se sei nella cacca, 1/3 del paese di pensionati e miliardi di vincoli pratici. Praticamente e' come organizzare una gara dei 100 metri dove loro partono 30 metri piu' avanti, e corrono in moto, mentre tu parti da zero, con mani e piedi legati e 100kg sulla schiena. Bravi.

 

  By: Sir Wildman on Martedì 22 Novembre 2011 20:00

Ora, ci sono solo tre paesi, ad economia di mercato, attrezzati per competere sui mercati globali contro gli astri nascenti e sono: USA, Giappone e Germania. L'Italia, per esempio, sui mercati globali fa letteralmente schifo, non abbiamo nulla degno di nota. A parte piccole realtà tipo Ferrero, Campari, le lavatrici (ma queste nel complesso contano una cicca). E poi non nomino nemmeno il lusso. --- E per forza, quando fai una deregolamentazione totale in cosi' poco tempo il risultato e' che rimangono solo quelli che erano gia' davanti in partenza, o tipo la Cina che si son fatti gli affari loro con le regole loro. Il Giappone e gli US non mi sembra che con la globalizzazione stiano navigando nell'oro, e persino la germania sotto la crosta non e' tutto sto bengodi (a me pare che molta gente si sia dimenticata come andavano le cose in germania nel primo periodo deli anni 2000, e molte persone non hanno ancora compreso che la germania ora sara' anche ben messa industrialmente ma ha un sistema bancario che sta in piedi con la flebo). Il libero scambio tra grandi realta' ha senso solo se hai uno sviluppo paragonabile. Se tu le auto le compri da tizio perche' ora e' all'avanguardia, a casa tua le macchine non le costruirai mai. Idem per tutto il resto.

 

  By: Sir Wildman on Martedì 22 Novembre 2011 19:52

già, il bel mondo antico in cui la gente passava il tempo a meditare e filosofare.... quello che produceva guerre mondiali, epidemie, vessazioni famigliari, torture, duelli di spada, tratta degli schiavi, ecc.ecc. proprio una bella umanità quella di allora ah già!! non ambiva alla Porsche..... --- La gente quando ha paura guarda sempre indietro e ricorda sempre le cose a modo suo :-). Quanto alla globalizzazione, il problema non era se creare un mercato globale o meno, ma come quando e in che tempi. La pretesa di fare tutto subito a portato al disastro. Una volta che fai entrare la cina nel wto e non gli chiedi niente o quasi in cambio perdi le leve che avevi prima. Si poteva procedere per gradi. Lo si e' fatto in europa nel dopoguerra, non vedo perche' non fosse possibile farlo con la Cina e l'India. L'unica ragione per farlo in questo modo, era l'occasione storica di fare una montagna di soldi in poco tempo per quattro gatti. Non ci sono altre ragioni.

 

  By: Sir Wildman on Martedì 22 Novembre 2011 19:46

Sri Wildman il disastro dell'euro dipende da quello che fai ... --- Fai degli esempi veramente assurdi. La Ferrari e' lusso porca trota! In un momento storico dove hai l'1% straricco e gli altri alla canna del gas come vuoi che vadano? Andrebbero alla grande anche se avessi il dinaro ! Tutto il lusso e' sempre andato alla grande in questi anni. Ma un paese di 60 milioni di abitanti non puo' fare solo lusso. Solo un piccolo paese puo' vivere con qualche settore di nicchia. Un paese come l'Italia ha bisogno di grande industria in tutti i settori e possibilmente all'avanguardia, altrimenti casca il palco. L'unica eccezione a quel modello e' il regno unito, ma l'Italia non ha quella possibilita'. Il regno unito ha potuto creare un enorme hub finanziario per questioni storico/linguistiche. Qua da noi non puoi fare una cosa del genere.

 

  By: alberta on Martedì 22 Novembre 2011 17:47

We are the 99%

 

  By: alberta on Martedì 22 Novembre 2011 17:46

We are the 99%

 

  By: SpiderMars on Martedì 22 Novembre 2011 17:16

Anche qui pensiamo che il rapporto costi-benefici della globalizzazione sia ampiamente positivo.... ma è spesso difficile spiegarlo... ----------------------------------------------------- Albert..! Perchè non provate a spiegarlo a quel 45 % di giovani disoccupati Spagnoli Italiani Inglesi senza futuro e a quelle 190.000 piccole imprese Italiane che nel biennio 2009-10 hanno chiuso i battenti per troppi debiti o falliti oppure ai rivoltosi dell' Egitto, accoglietene qualcuno a casa vostra dato che la Globalizazzione è bella Signor Hobi cominci lei a dare il buon esempio ai Padanari trogloditi.

 

  By: shabib on Martedì 22 Novembre 2011 16:40

ahahaha ! GRANDE MANX ! LO VEDI CHE LA GROSSEN KULONA E' DE COCCIO ? ASCA-Afp) - Berlino, 22 nov - Gli Eurobond non sono la soluzione di lungo termine per la crisi del debito sovrano , lo ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel. ''Se dobbiamo dibattere di Eurobond e' meglio farlo alla fine delle crisi non adesso che siamo in mezzo alla crisi. Non sono una risposta di lungo termine'', ha spiegato la cancelliera intervenendo in un convegno a Berlino. La Merkel ha sottolineato come l'aumento degli spread di rendimento tra i titoli di stato dei paesi dell'Eurozona rappresenti una reazione ''esagerata'' dei mercati ai rischi legati al debito sovrano. ''Da quando nel 2002 l'euro e' entrato in circolazione, credo che i mercati abbiano completamente sottostimato le differenze di competitivita' tra i diversi paesi dell'Eurozona e ora stanno completamente sovrastimando i rischi e le divergenze'', ha concluso la cancelliera. MA CI ANNETTESSE , io sarei felice se da domani fossimo cittadini crucchi con tutti gli oneri ma anche onori , stesse leggi, tasse , sanita' e tutto quel che ne consegue ma ste pisse le piantassero ad altri.