notizie dell'inesistente inflazione (fortunatamente l'industria può usare gli spaghetti di pc anti):
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Il comparto delle materie prime ha chiuso il 2020 registrando importanti aumenti di prezzo. Secondo i dati di Confapi, dal minimo toccato lo scorso 23 marzo, nel pieno della crisi pandemica, l'indice Lme - che raggruppa gli andamenti dei metalli non ferrosi - ha chiuso lo scorso anno con un rincaro del 52% trainato in particolare dal rame (+47%) nichel (+51%) e zinco (+51%) e alluminio (+26%). La fase rialzista è proseguita nei primi due mesi dell'anno con un ulteriore aumento generalizzato del 13%.
ACCIAIO +70% Particolare attenzione sta richiamando la situazione nel settore degli acciai, sia sul fronte delle materie prime sia su quello del semilavorato. Sul primo, il minerale di ferro ha chiuso il 2020 con un rialzo di oltre il 70% rispetti ai minimi di marzo per effetto della domanda infrastrutturale cinese. Secondo i dati della Confederazione della piccola e media industria, in accelerazione si registra anche il prezzo del rottame ferroso, balzato del 68%. L'aumento dei prezzi delle materie prime siderurgiche ha cosi' aperto la strada a importanti aumenti di prezzo da parte dei produttori di laminati tanto che il prezzo del coils a caldo in Italia è passato dai 370 euro di giugno per tonnellata agli attuali 1.000 euro. Stesso discorso nel settore dell'inox con la comune lega '304' passata da 1.900 euro per tonnellata del secondo trimestre agli attuali 3.000 euro.
PETROLIO PORTA SU PREZZO PLASTICHE Gli aumenti hanno riguardato anche il comparto delle plastiche. Complice anche il forte rialzo del prezzo del Brent dai minimi raggiunto lo scorso aprile (+148%), polimeri di riferimento per l'industria manifatturiera quali l'etilene, il polipropilene e lo PVC hanno riportato rispettivamente incrementi di prezzi del 58%, 34% e 42%.
LEGNO, PER PALLET OLTRE 20% I rialzi non hanno risparmiato neppure il settore del legno. La tipologia utilizzata per la produzione di pallet se a fine 2020 viaggiava su una quotazione superiore di oltre il 20% su base annua, alla fine di questo mese, quando ci sarà il prossimo rilevamento, registrerà un rincaro complessivo del 30%.
CEMENTO, +10% A GENNAIO Il cemento si è apprezzato del 10% nel solo mese di gennaio rispetto a dicembre 2020, mettendo a dura prova il settore delle costruzioni. Stesso discorso vale per il cemento armato, su cui impatta anche l'aumento del prezzo dell'acciaio.