inserisco l' intero articolo di affaritaliani perchè è una mirabile testimonianza di come il nostro mercato finanziario abbia un livello di maturità prossimo a quello della cecenia.Non me ne voglia Luke ( visto che prendo spunto da un intervento di un ds) .Non voglio ricominciare alcuna polemica di schieramento.Anche perchè sulla vicenda Fondazioni - mani sulle banche l' arco costituzionale è compatto. E' peraltro meraviglioso vedere come si invochi l' intervento di Fazio per bloccare una pssobile scalata a bipop. Che una volta tanto dovrebbe passare per l' opa.Infatti il pacchetto in mano ai soliti ignoti è troppo esiguo 10% per garantire il controllo. E pare che anche la razza padana non sia più unita come ai tempi della telecom. Così una volta tanto bisognerebbe pagare a tutti lo stesso prezzo .E non strapagare un 20 % e lasciare gli altri sotto il crollo delle torri..Bello anche il passaggio in cui si piange l' assenza dei vertici della fondazione.Che si sono dimessi l' altra settimana dopo aver dormito in tutti questi anni sulle sconcezze dei conti privilegiati e quant' altro.Schifezze invero su cui anche la banca d' italia si è guardata bene dal vigilare. Ora si cerca disperatamente di fermare il mercato in modo che le scassate truppe che avevano messo in piedi un leveraged buy out all' amatriciana ( ci compriamo la banca con i soldi della banca) possano riorganizzarsi.La drammaticità della situazione è evidenziata dal fatto che gli azionisti servi della gleba sono costretti a sperare in Geronzi ! Bipop-Banca Roma/ Il sen. ds Giovanelli ad Affari chiede a Tremonti di frenare sulle trattative 17 gennaio 2002 I Ds scendono in campo nella vicenda del matrimonio Bipop-Banca Roma. Il senatore reggiano Fausto Giovanelli ha presentato un'interrogazione al ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. Al quale chiede di porre un freno, una pausa di riflessione alla trattativa tra l'istituto bresciano e Banca Roma. Il motivo? Bipop-Carire non è nelle migliori condizioni per prendere una decisione serenamente. "Come è possibile - si chiede l'esponente diessino raggiunto da Affari - che si decida il destino di un organismo proprio nel momento in cui il suo azionista principale è senza guida? Almeno si aspetti che venga nominato il nuovo presidente della Fondazione Manodori". La Fondazione reggiana, infatti, costituisce il 10,3% delle quote di Bipop, e oggi è azzoppata dalle dimissioni di due consiglieri, Nando Odescalchi e Lino Versace, e, soprattutto, da quelle del presidente Dario Caselli. Che, ricorda il senatore, era anche presidente di Fineco online, la società di punta del risparmio gestito della banca bresciana. "In questo momento Bipop è senza capo - prosegue Giovanelli - ; l'azionariato diffuso non ha la capacità di aggregarsi in modo significativo. Mentre i tre comitati di azionisti nati a Reggio Emilia, Brescia e Bergamo hanno più che altro una rappresentatività politica, ma non numerica". E quindi? "Nelle condizioni attuali, Banca Roma di fatto conduce trattative con se stessa. Perché i consiglieri di Bipop sono stati messi in condizione di non nuocere, raggiunti da avvisi di garanzia. E, quindi, non si può far firmare un'intesa da un soggetto che di fatto non è in grado di agire autonomamente". E allora chi dovrebbe intervenire a questo punto? "Bisognerebbe far esercitare appieno la funzione di controllo di Bankitalia. Soprattutto tenendo presente la situazione dei piccoli soci di Bipop, quella schiera di piccoli risparmiatori che si sono trasformati in azionisti". Ma entriamo nel merito della trattativa con l'istituto capitolino... "Non voglio improvvisarmi analista di mercato, ma ritengo, tuttavia, che si possa discutere sulle performance di Banca Roma non eccellenti. Ma, soprattutto, chiedo una pausa di riflessione per domandare in che misura si sia fatta una valutazione sul candidato Banca Roma, e quali altre possibilità di intesa ci siano sul mercato. Perché, se a priori l'interlocutore è uno solo, il potere contrattuale si riduce. Chiedo una pausa anche per valutare se sia il caso di rivolgersi al mercato straniero". E che cosa dovrebbe fare la Banca d'Italia secondo Lei? "Che agisca in modo da aspettare che Bipop sia in grado di rappresentarsi da sola prima di assumere decisioni importanti sul proprio futuro". Edited by - quarterback on 1/17/2002 17:43:34