By: banshee on Venerdì 25 Aprile 2003 15:18
Sapresti riconoscere uno Stato Canaglia? È molto importante che ogni cittadino contribuisca a mantenere l’ordine mondiale segnalando subito alla più vicina autorità di pubblica sicurezza eventuali atteggiamenti sospetti da parte di questo o quello Stato. Ripassiamo l’elenco aggiornato.
Siria. Numerosi indizi, dalla collocazione geografica all’abbigliamento dei passanti, hanno indotto negli esperti del Dipartimento di Stato la convinzione che la Siria sia un paese arabo. La domanda che gira in questi giorni a Washington è: può smettere di esserlo? La gran quantità di tappeti e minareti individuati dall’intelligence a Damasco non lascia ben sperare. Da appurare se, come è tipico degli Stati Canaglia (vedi Iraq e Libia), il dittatore abbia un figlio scemo che gira in Lamborghini e dirige la locale Federcalcio. Sarebbe la prova definitiva.
Francia. Nazione corrotta come poche altre, dedita al sesso, al Pernod e al gioco delle bocce in mezzo alla strada. I francesi si sono rifiutati di andare in Iraq perché in questo periodo preferiscono la Provenza. La locale Federcalcio non è diretta dal figlio scemo di un dittatore, ma potrebbe essere un depistaggio. Possiede armi atomiche, ma per puro snobismo.
Vaticano. Il capo dello Stato non solo non è eletto democraticamente, ma sostiene di essere il rappresentante di Dio in Terra, si affaccia alla finestra osannato dalla folla e va in giro con un cappellino bianco non firmato, tipicamente no-global. È difeso da un corpo di guardie scelte armate di alabarda e disposte veramente a tutto, come dimostra la pazzesca divisa a striscioline multicolori che indossano. Armi di distruzione di massa: si segnalano le suore al volante (oltre seimila vittime all’anno sull’asfalto di tutto il mondo) e i primi piani di Baget Bozzo durante i dibattiti televisivi.
Corea del Nord. Possiede la bomba atomica. Una sola, avviabile a manovella e affidata a quattro veterani di guerra addestrati a trasportarla a braccia e lanciarla manualmente. Il dittatore è un comunista vestito come i gangster di Little Italy, un pericoloso schizofrenico che grida “baciamo le mani” durante la sfilata del Primo Maggio e canta l’Internazionale quando tratta le partite di eroina. Particolarmente nefaste le armi di istruzione di massa: gli unici libri pubblicati in Corea del Nord sono le opere di Kim Il Sung e le ristampe di Roberto Gervaso, scambiato dalla censura coreana per un comico di Pyongyang. Il dittatore non ha figli, ma è uno scemo e dirige la locale Federcalcio. Possiede una Lamborghini, ma ha perso le chiavi in un tombino mentre cercava di raccattare gli occhiali neri, caduti inciampando nel portafogli che gli si era sfilato di tasca.
Corea del Sud. Subdolamente distinta da quella del Nord, ne è in realtà la longa manus. Sta diffondendo in tutto l’Occidente automobili dal nome pazzesco (“Sorento”, “Korando”, “Musso”, “Placenta”, “Popeya”) con il proposito di umiliare i padri di famiglia che le guidano. Provate a dire a qualcuno “vengo a prenderti stasera sulla mia Musso”, e capirete quale pericolo la Corea del Sud rappresenti per il mondo civile. Quanto alla locale Federcalcio, da quando ha organizzato i Mondiali governa direttamente il paese. È il segretario della Federcalcio a nominare il figlio scemo presidente del Consiglio.
Svizzera. La Svizzera non ha mai voluto entrare nella Nato, non fa parte dell’Europa Unita e partecipa di malavoglia anche a Giochi Senza Frontiere. Non avendo sbocchi sul mare, si tiene minacciosamente fuori dal tiro delle portaerei americane: un atto di palese ostilità. “In ogni generale c’è un correntista” è lo slogan grazie al quale la Svizzera si è sempre salvata dalle aggressioni. Il segretario della Federcalcio non è figlio di dittatore e soprattutto non è scemo: dopo anni di insuccessi, ha molto migliorato il rendimento della Nazionale convincendo i giocatori a togliersi gli sci. Armi di distruzione di massa: gli ski-lift ad ancora, che hanno causato più morti e invalidi della Seconda guerra mondiale.
Italia. Appena uscita da una lunga dittatura comunista, non è ancora pienamente affidabile. Gli ex comunisti (come Ferrara, Bondi, Frattini) sono la spina dorsale del partito di governo e fanno i ministri a Roma o i comici a Cologno Monzese. Piena di arabi, l’Italia è governata da un venditore di tappeti che controlla direttamente la Federcalcio, tiene reclusa la moglie in una villa-bunker e spedisce videocassette alle reti televisive come Bin Laden. Non disponendo di figli scemi, il dittatore ha provato a rimediare nominando i capigruppo al Senato e alla Camera.